Trasportava in auto 50 grammi di cocaina destinata allo spaccio: pregiudicato alcamese arrestato dalla Polizia di Stato

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Dicembre 2019 11:04
Trasportava in auto 50 grammi di cocaina destinata allo spaccio: pregiudicato alcamese arrestato dalla Polizia di Stato

Nella mattinata di giovedì scorso, blitz anti-droga del Commissariato di P.S. di Alcamo che ha portato all'arresto, in flagranza di reato, di un pregiudicato alcamese, CATALDO Giuseppe, classe 63’, responsabile di trasporto e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’ambito di servizi predisposti per il contrasto dei reati in materia di stupefacenti, nella mattinata di giovedì eseguivano numerosi controlli su strada principalmente in quelle arterie stradali che collegano questo Comune con quello del Comune di Partinico, in passato già oggetto di numerosi blitz dove questo Ufficio nell’ultimo anno ha sequestrato ingenti quantitativi di cocaina e marijuana verosimilmente proveniente dal mercato palermitano dove i grossi spacciatori locali spesso si rivolgono per l’approvvigionamento dello stupefacente; il passaggio di una Punto bianca con a bordo una vecchia conoscenza degli investigatori, induceva quest’ultimi a fermare e controllare il suddetto veicolo una volta uscito dall’autostrada.

Gli agenti, insospettiti dal nervosismo ed insofferenza mostrato dal CATALDO Giuseppe, decidevano di procedere a perquisizione rinvenendo, ben occultati all’interno delle tasche del giubbotto indossato dallo stesso, 50 grammi di cocaina suddivisi in tre distinti  involucri di cellophane. Alla luce delle risultanze investigative, il CATALDO Giuseppe veniva accompagnato in Commissariato e dichiarato in stato di arresto per trasporto e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Il predetto è germano del più noto pregiudicato CATALDO Andrea cl. 1968, il quale nell’aprile del 2017 veniva arrestato per detenzione ai fini di spaccio di cocaina nell’ambito dell’attività investigativa successivamente sfociata nella nota operazione antidroga “Regina di Cuori”. La descritta attività di Polizia Giudiziaria veniva avallata dall’A.G., la quale concordava con l’operato dei poliziotti convalidando l’arresto ed applicando allo stesso la misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

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