[AGGIORNAMENTO] Trapani, omicidio Lombardo: Polizia di Stato e Carabinieri arrestano altri due responsabili

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Luglio 2017 07:55
[AGGIORNAMENTO] Trapani, omicidio Lombardo: Polizia di Stato e Carabinieri arrestano altri due responsabili

Personale del RONI dei Carabinieri di Trapani e delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del ROS,

all’alba hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio premeditato e aggravato dal metodo mafioso, GENNA Giuseppe nato a Paceco il 13.05.1960 e SCALIA Rosario, nato a Castelvetrano l’11.06.1975.

Il provvedimento rappresenta il completamento del percorso investigativo che, il 26 novembre 2015, aveva condotto al fermo di indiziato di delitto a carico dei due esecutori materiali del crimine, i citati NICOLOSI e FOGAZZA (oggi collaboratori di giustizia) e il successivo 15 dicembre all’arresto del mandante SCIMONELLI Giovanni Domenico, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Partanna.Il Giudice per le Indagini Preliminari, infatti, accogliendo le richieste formulate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nelle persone del Procuratore Aggiunto Dott. Paolo GUIDO 

e dei Sostituti Procuratori Dr. Carlo MARZELLA e Dr. Francesco GRASSI, ha riconosciuto, in GENNA Giuseppe e SCALIA Rosario gli altri due concorrenti nell’omicidio.I fatti risalgono al 21 Maggio del 2009, allorquando personale dei Carabinieri di Castelvetrano, a seguito di una segnalazione anonima, si recava nei pressi del bar denominato "Smart Cafè", sito in Partanna, accertando che ivi, LOMBARDO Salvatore, pregiudicato del luogo sopratutto per reati contro il patrimonio, era stato attinto da due colpi di fucile cal.

12 e si trovava esamine proprio all’ingresso del suddetto bar.Le indagini esperite nell’immediato, permettevano di accertare che il LOMBARDO era sottoposto all’obbligo di firma presso quel Comando alle ore 19.00 di determinati giorni, incombenza che aveva assolto anche quella sera per poi essere mortalmente attinto, dopo essere tornato al noto bar di via XV Gennaio, dall’azione di fuoco posta in essere da due persone sconosciute.Nell’immediatezza dell’evento venivano anche acquisite le immagini riprese dalle videocamere di due esercizi commerciali, una gioielleria ed un fioraio, dislocati lungo il tragitto compiuto dalla vittima per andare e poi tornare dalla caserma dei Carabinieri.La visione delle immagini delle telecamere dei due esercizi commerciali consentiva di accertare come il LOMBARDO, mentre si recava in caserma e mentre vi si allontanava, era stato seguito da vicino da due soggetti a bordo di un’autovettura Volkswagen Polo di colore scuro, ed appurato successivamente compatibile con quella utilizzata dai killer dopo l’azione di fuoco.L’attività investigativa esperita nei mesi a seguire non consentiva di individuare i responsabili dell’efferato delitto, né far luce sul suo movente ed il caso sembrava essere destinato a rimanere irrisolto.Le recenti indagini, invece, condotte dalla l’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nell’ambito della ricerca del latitante Matteo MESSINA DENARO, permettevano di chiarire come LOMBARDO Salvatore fosse sospettato di essere l’autore del furto di un camion e di merce ai danni del supermercato DESPAR di Partanna (Tp) gestito, di fatto, da SCIMONELLI Giovanni Domenico e la sua uccisione rappresentava in sostanza una vendetta.Le nuove indagini del RONI dei Carabinieri di Trapani e della Squadra Mobile di Trapani, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del ROS, hanno permesso un’ulteriore e recente progressione investigativa che, attraverso servizi tecnici e l’escussione di numerosi testimoni, hanno permesso di individuare in FOGAZZA Attilio e NICOLOSI Nicolò i presunti autori dell’omicidio LOMBARDO e in SCIMONELLI Giovanni Domenico il mandante.In proposito, giova rammentare che SCIMONELLI, NICOLOSI e FOGAZZA erano già legati da uno stretto rapporto di amicizia al momento dell’omicidio, come appurato da pregresse attività d’indagine condotte dalle Squadre Mobili di Palermo e Trapani.L’attento riascolto delle intercettazioni e la disamina del traffico cellulare dei protagonisti, consentiva di affermare, che vi erano stati più momenti in cui il NICOLOSI ed il FOGAZZA, avevano avuto la possibilità d’incontrare il LOMBARDO il giorno del suo omicidio.Si riusciva, altresì, a collocare lo SCIMONELLI sulla scena del crimine, con particolare riferimento alle fasi immediatamente antecedenti il delitto quando, grazie a SCALIA Rosario, teneva sotto controllo gli spostamenti della vittima accertandosi che tutto stesse proseguendo nei termini previsti.Le indagini inoltre, supportate anche dalle dichiarazioni pienamente riscontrate di FOGAZZA e NICOLOSI che nel frattempo hanno deciso di collaborare con la giustizia, hanno permesso di accertare anche la responsabilità di altri due correi: gli odierni arrestati GENNA Giuseppe e SCALIA Rosario.Il primo aveva messo a disposizione di NICOLOSI e FOGAZZA l’autovettura (WV polo) utilizzata per commettere l’omicidio e successivamente un’altra autovettura per far sì che gli stessi potessero immediatamente far perdere le proprie tracce.

Il secondo per avere intrattenuto il LOMBARDO all’interno del bar, comunicando allo SCIMONELLI, tramite sms, i movimenti della vittima. Infatti, nel momento in cui il LOMBARDO lasciava il bar per recarsi presso la locale Stazione Carabinieri, SCALIA notiziava dell’evento lo SCIMONELLI, il quale a sua volta avvisava NICOLOSI e FOGAZZA che avrebbero poi seguito e ucciso il LOMBARDO al suo rientro presso il bar.Il gruppo d’investigatori dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, costituitosi allo scopo, ha, dunque, analizzato sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ogni dettaglio delle indagini esperite all’epoca dell’accadimento, ricostruendo nella sua interezza l’esecuzione dell’omicidio in parola, la cui pianificazione, alla luce di quanto detto, avveniva sicuramente nel contesto mafioso riconducibile al mandamento di Castelvetrano.

Comunicato stampa6/7/2017{fshare}

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