Trapani, altro atto vandalico nella notte: che fine hanno fatto le annunciate telecamere di sorveglianza?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Novembre 2019 12:40
Trapani, altro atto vandalico nella notte: che fine hanno fatto le annunciate telecamere di sorveglianza?

Ciclicamente, a Trapani, si torna a parlare di danni ad auto o violenza di bulli nei riguardi di alcuni poveri malcapitati. All’atto di grave vandalismo avvenuto qualche giorno fa ai danni di diverse automobili parcheggiate in Viale Regina Elena, che ha destato particolare scalpore nella comunità trapanese, ha fatto seguito un nuovo gesto di violenza e delinquenza che ha riguardato la macchina di un medico, parcheggiata sempre al centro storico, alla quale è stato mandato in frantumi uno dei vetri posteriori.

Magro il bottino ma sicuramente da non sottovalutare l’accaduto. Infatti, ciò che stupisce, è come questi due atti siano avvenuti a distanza ravvicinatissima e soprattutto in pieno centro storico. Non si tratta di strade secondarie ma di arterie trafficate e frequentate sia da automobilisti che da comuni cittadini che passeggiano a pochi passi dalla zona pedonale della città. Non mancano nemmeno le aggressioni di gruppi di bulletti, i quali approfittano della mancanza di telecamere di sorveglianza per prendersi gioco di giovanissimi malcapitati.

Queste vicende hanno un unico filo conduttore: la mancanza di controlli serrati e l’assenza di un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso che possa fungere da deterrente per i delinquenti. Eppure, oltre un anno fa, un piano per l’installazione di 74 telecamere era stato annunciato dall’amministrazione ed accolto con grande favore dalla comunità trapanese. Con delibera di giunta n.21 del 27 giugno 2018, si prevedeva di spendere €453.000,00 per combattere, a suon di telecamere, atti come quelli che continuano a verificarsi.

Il progetto, che necessitava di un finanziamento del Ministero dell’Interno, e che il Comune avrebbe co-finanziato per il 5%, vedeva anche la collaborazione di Questura e Prefettura. Che fine ha fatto? Non si tratta, evidentemente, di una fattispecie legata alla singola città. Le telecamere di sorveglianza sono ormai uno strumento imprescindibile ed inderogabile che le amministrazioni di tutta Italia utilizzano per evitare spiacevoli situazioni e rintracciare autori di fatti illeciti. Nel frattempo, intensificare i controlli con la polizia sembra essere l’unica soluzione percorribile, facendo però i conti con la cronica carenza di personale.

Emanuele Barbara

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