Tele del ‘600-‘700 in stato di incuria nel cantiere della nuova biblioteca comunale di Mazara

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Giugno 2018 10:14
Tele del ‘600-‘700 in stato di incuria nel cantiere della nuova biblioteca comunale di Mazara

Sta per prendere forma la nuova biblioteca comunale di Mazara del Vallo. In questi giorni infatti, sono iniziati i lavori per il trasporto del materiale storico e letterario dai locali della vecchia biblioteca del Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito ai nuovi spazi adibiti all’interno del Complesso Monumentale “Filippo Corridoni”, in via delle Sette Chiese, sempre in pieno centro storico. Lì nella zona in cui le vecchie stanze erano rimaste a lungo inattive perché inagibili, è stato ricavato lo spazio per la sala lettura in un altro locale interno, al quale si potrà accedere, oltre che da via delle Sette Chiese, anche da via San Michele e da via Goti.

Gli addetti ai lavori sono già all’opera e hanno già trasportato diversi fascicoli contenenti vari documenti del passato, raccolte stampa e testi storici di variegato genere. Fra il materiale soggetto al passaggio da un’aula all’altra, vi sono anche grandi rappresentazioni pittoriche di notevole spessore storico-artistico. Si tratta delle tele dell’antico fondo Burgio, risalenti al 1600-1700, cui alcune di esse raffigurano i componenti della stessa famiglia Burgio. Altri invece, riproducono gli apostoli a coppie di due.

In una di esse è rappresentato tutto l’albero genealogico, mentre in un’altra, l’immagine sacra della Madonna, che gli studiosi di storia dell’arte attribuirebbero all’artista Tommaso Sciacca. Proprio queste tele, si trovavano affisse nell’antisala del vecchio sito della biblioteca comunale del Centro Polivalente di Cultura, insieme agli schedari di consultazione. In occasione di questo trasloco, tali rappresentazioni artistiche, come riportato nella foto qui pubblicata, non sembrano godere di uno stato di conservazione così decente, tutt’altro.

Come messo in evidenza dall’immagine a nostra disposizione, queste opere d’arte si trovano accatastate l’una sull’altra in un angolo del cantiere aperto che ad oggi rappresenta la nuova sala lettura della biblioteca comunale. Sulle tele, anche tracce vistose di guano di uccelli che insieme a strappi, tagli e polvere proveniente da lavori di ristrutturazione li mettono a serio rischio di irrecuperabilità. Un patrimonio culturale che potrebbe tranquillamente essere utilizzato per incrementare il valore storico e artistico della città, arredando con la giusta dose di cultura anche i nuovi spazi della biblioteca mazarese.

E invece, appaiono maltrattate e lasciate all’abbandono, quasi come a voler sembrare dei pezzi di antiquariato passati di moda e quindi interessanti per nessuno. Perché non si è riusciti a conservare a dovere queste tele? Perché non si è fatto in modo che tali opere d’arte possano continuare a rispecchiare la tradizione, cercando di ovviare alle varie lacerazioni? Sembra quasi che, chi voglia operare per accrescere il turismo a Mazara del Vallo, tralasci quello che è il suo reale valore storico-artistico, un valore di cui tanto si parla e poco sembra si faccia per mantenerlo quanto più intatto possibile.

La speranza per gli appassionati, gli studiosi e per gli stessi cittadini che veramente hanno a cuore le sorti della valenza storica della città è che per la cultura si possa avere un occhio di riguardo maggiore evitando di far perdere quanto di più prezioso si ha a disposizione. Altrimenti, che senso ha invitare artisti ad esporre e fare promozione culturale se non ci si cura dell’arte che si ha in dote e si può realmente proporre?. Tommaso Ardagna

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