Dopo l’Albergo anche il turismo del silenzio?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Novembre 2013 17:00
Dopo l’Albergo anche il turismo del silenzio?

Lo scorso 27 maggio presso il Mahara Hotel doveva avere luogo la conferenza informativa e pre organizzativa del "Consorzio Val di Mazara". L'iniziativa di tale consorzio è nata da un gruppo di operatori economici locali con il sostegno

del sindaco Cristaldi Nicola. "Obiettivo del consorzio -come si legge nella nota diramata dal Comune il 24 maggio- è quello di costituire un organismo collettivo allo scopo di avviare una serie di iniziative tendenti ad incrementare lo sviluppo turistico della città contribuendo in tal modo ad alleggerire la crisi che coinvolge tutte le attività economiche locali. Nel corso dell'incontro, al quale sono invitati a partecipare tutti gli operatori economici della città –si legge ancora nella nota- saranno delineati gli aspetti giuridici ed economici nonchè le funzioni che detto organismo dovrà svolgere". La conferenza di presentazione però saltò, almeno così è stato comunicato agli organi di stampa, e di quel Consorzio non se ne seppe più nulla.

La stessa denominazione "Val di Mazara" fu utilizzata pochi anni fa per un'altra iniziativa: il "distretto culturale Val di Mazara". L'iniziativa venne lanciata ai primi di marzo del 2008 dalla "Sicily House", società proprietaria del Kempinski Hotel di Mazara; le sorti di quella compagine imprenditoriale, al quale il gruppo Kempiski revocò la concessione, passarono nelle mani del Tribunale di Marsala a causa di un buco plurimilionario. Quella iniziativa venne sostenuta dalla fondazione Cariplo (bando "Sviluppo Sud") che decise di spendersi per la crescita economico-culturale del comprensorio occidentale della regione Sicilia.

Ente capofila del progetto era l'Anfe siciliana che lo ha promosso assieme a una serie di soggetti pubblici e privati: Sicily House appunto, e la Munus spa. E ancora: il Comune di Mazara del Vallo, il Cnr-Iamc di Mazara, l'ufficio diocesano per i Beni culturali, ecclesiastici e l'edilizia di culto, sempre di Mazara, e l'associazione parco interculturale Al-Idrisi. Il bacino di competenza del distretto riguardeva, in prima battuta, il territorio di undici comuni: Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano-Selinunte, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Gibellina, Calatafimi-Segesta e Alcamo; insomma geograficamente quasi coincidente con l'Ato Tp2.

In una seconda fase –secondo i programmi- si doveva allargare anche ad altri comuni, nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Dovevano essere cinque le azioni attraverso le quali il distretto muoveva i primi passi dando corpo a investimenti per 600 mila euro: 400 mila messi a disposizione dalla fondazione Cariplo, 200 mila a carico dei soggetti pubblici e privati partecipanti. Le cinque azioni prevedevano: la realizzazione del portale www.valdimazara.it e di una postazione informativa nel comune di Mazara del Vallo; l'organizzazione di itinerari turistico–culturali nell'antico "Val di Mazara", di epoca arabo-normanna; la pubblicazione di una "Carta dei servizi" economico-culturali per musei, ristoranti, hotel, enoteche e cantine.

Ancora: il varo di iniziative di comunicazione e promozione delle risorse del territorio-distretto. E un piano di formazione e addestramento professionale di due "operatori di distretto" per ognuno degli undici comuni inizialmente interessati. In pratica, il distretto doveva puntare a dar corpo a una "rete nel territorio" basata sulla collaborazione tra partner pubblici e privati. 

A questo punto ricordiamo cosa si intende per "distretto culturale". Esso è un sistema territoriale definito, coincidente con un'area ad alta densità di risorse culturali, materiali, immateriali e ambientali di pregio, e caratterizzato da un elevato livello di articolazione, qualità e integrazione dei servizi culturali rivolti all'utenza e da un marcato sviluppo delle filiere produttive collegate. Erano questi gli obiettivi dei promotori? Perché il silenzio sulle attività di quell'iniziativa, come quella attuale del Consorzio che ha ereditato lo stesso nome (che fantasia!)?

Per non dimenticare inoltre ricordiamo che il sindaco Nicola Cristaldi nel gennaio del 2012 vene eletto presidente del "Distretto Turistico dei Borghi Marinari" al quale hanno aderito 12 Comuni marinari della nostra Regione. Obiettivo di questo Distretto: "favorire la cultura imprenditoriale legata al turismo attraverso il sostegno alle iniziative tendenti a far conoscere –si leggeva in una nota- il ricco patrimonio che si cela dietro la tradizione marinara della nostra isola".

La sede centrale del Distretto è a Mazara del Vallo, allocata presso il prestigioso ex Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito. L'insediamento del Consiglio direttivo e dell'Assemblea dei soci del Distretto è avvenuto il 13 febbraio. Per quanto riguarda le finalità si prevedono: l'attuazione di interventi necessari alla qualificazione dell'offerta turistica urbana e territoriale; l'istituzione di punti di informazione turistica e di accoglienza per il turista; il sostegno allo sviluppo di marchi di qualità e di certificazione ecologica; la promozione del marketing distrettuale, anche attraverso la realizzazione di apposita segnaletica e materiale promozionale.

Pertanto aspettiamo.

Sapevate che la Città di Mazara del Vallo, oltre al Distretto turistico tematico dei Borghi Marinari del quale detiene la presidenza, è componente del consiglio di amministrazione del Distretto turistico territoriale "Sicilia Occidentale"? Entrambi i Distretti sono stati riconosciuti con decreto dell'Assessore regionale al Turismo.

19-11-2013 18,00

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