Storie di famiglie, i coniugi Francesco e Caterina Safina

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Settembre 2020 08:08
Storie di famiglie, i coniugi Francesco e Caterina Safina

Questa è la storia dei coniugi Francesco e Caterina Safina. Lui è stato sindaco di Mazara dal ’52 al ’56, lei docente del Liceo “Gian Giacomo Adria”. Ma Francesco Safina, detto Ciccio, non è stato solo un politico della DC ma anche un apprezzato professionista e, principalmente, uomo che guardava al futuro della città, puntando sul turismo. Molti ricorderanno le edizioni della “Mostra – Mercato”. Nella ricorrenza del 75° anniversario del loro matrimonio, che avvenne il 29 settembre del 1945, le figlie  Vita e Antonina ne hanno tracciato un bel ricordo.

Francesco nasce il 29.07 del 1914 dai mazaresi don Saverio Safina e Vita Favata. Caterina nasce il 9 ottobre 1919 a Gibellina, da Pietro Cangelosi e Antonina Calamia. Francesco a soli quattro anni perde il padre, a causa della pandemia di spagnola. Cresce sotto la tutela della madre Vita, già vedova Romey, e di quella dei fratellastri Tommaso ed Eugenio, appena ventenni. Contribuisce alla formazione lo zio Giovanni Safina. Si forma nel gruppo giovanile “San Salvatore” dell’Azione Cattolica, sotto la guida del parroco della Cattedrale padre Criscuoli (compagno di studi del principe Pacelli, poi divenuto Papa Pio XII).

Consegue il diploma di ragioniere all’Istituto Commerciale di Marsala e si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio  dell’Università di Palermo. Si fidanza con Caterina, sorella dell’amico Rocco Cangelosi, venuti a  Mazara per studiare al Liceo Classico GG Adria. Frequenta il corso Allievi Ufficiali del Regio Esercito a Spoleto e, allo scoppio della guerra, viene nominato sottotenente. In contemporanea, la fidanzata Caterina completa gli studi e si laurea in lettere, iniziando ad insegnare nello stesso Liceo  GG Adria.

Nel  1943 Francesco, mentre comanda il gruppo della contraerea di Piana degli Albanesi, viene fatto prigioniero dagli americani, dopo essere riuscito a mettere in salvo quasi tutti i suoi subordinati. Viene condotto in un campo di concentramento in Algeria; dopo due anni viene liberato e rientra in Sicilia. Ripresi i preparativi di nozze interrotti 5 anni prima, Caterina e Ciccio possono unirsi in matrimonio a Gibellina il 29 settembre 1945, ponendo le basi per una solida unione ed una famiglia affiatata e cattolica.

(infoto copertina i coniugi Safina nell’imminenza del loro matrimonio) Da questa unione nell’arco di pochi anni nascono i figli Saverio, Vita e Antonina. Nominato direttore amministrativo dell’ industria “conserviera Vaccara”, Francesco affianca al lavoro l’attività politica (iniziata quasi clandestinamente nell’Azione Cattolica) nella nascente Democrazia Cristiana di Don Sturzo, Aldisio, Mattarella, Restivo e Scelba. Il 24 maggio 1952, mentre nasce la piccola Antonina viene eletto, a soli 38 anni, Sindaco della Città di Mazara, succedendo nell’incarico al Commissario Regionale Luigi Tripiciano.

Restarà sindaco fino al 1956. Durante la sua sindacatura nel 1953 viene dotata di illuminazione elettrica la borgata di Costiera. Ha dedicato la sua vita alla famiglia ed all’amore per la sua città, riuscendo a conciliare l’amore per la politica e la dedizione alla famiglia con la  sua presenza affettuosa, facendo partecipi moglie e figli della sua attività amministrativa. Durante il periodo della sindacatura, la moglie Caterina lo sostiene dedicandosi alla cura della famiglia , rinunciando all’Incarico di insegnamento nella scuola statale.

Francesco affianca all’attività di libero professionista anche una importante attività imprenditoriale: diventa socio della ditta ”Pinta e Zottolo” provvedendo ad ammodernare il deposito costiero di carburante, al servizio della marineria mazarese. Dopo un mandato da consigliere provinciale, lascia la politica ma non l’impegno nel sociale. Diventa Presidente della ”Casa delle Fanciulle Sant’Agnese” che contribuisce ad ammodernare e a dotare di migliori strutture. Collabora con la Diocesi , ed in particolare con il Vescovo Ausiliare Umberto Altomare.

Viene nominato Agente Consolare di Francia a Mazara. Per molti anni è delegato all’Assemblea della Cassa Nazionale di Previdenza dei Dottori Commercialisti. Fonda, con un gruppo di validi professionisti, (tra cui ricordiamo gli amici Francesco Boscarino e l’arch. Giacomo Misuraca) la “Mostra Mercato” di Mazara del Vallo: rassegna biennale di artigianato, industria agricoltura e attività marinare; evento che presiederà dal 1952 al 1961. Ogni biennio, nel mese di agosto, nell’arco di 10 giorni,  si succedono conferenze e convegni.

In occasione dello svolgimento della “Mostra Mercato” la città accoglie turisti e operatori commerciali da tutta la Sicilia. Durante le serate è motivo di attrazione l’esibizione dei più noti cantanti del momento, accompagnati dell’orchestra Barimar, mentre per i più piccoli c’era la possibilità di assistere all’opera di pupi; tutto di svolgeva nella cornice dell’ex Collegio dei Gesuiti e nell’ex Chiesa di S. Egidio, inglobando la piazza Plebiscito. Il Safina è stato tra i primi ad allacciare rapporti culturali con i Paesi nordafricani.

Viene istituito il primo corso d’arabo, al quale egli stesso partecipa come alunno, sotto  l’egida del prof. Francesco Gabrieli, al tempo il più rinomato arabista vivente. Successivamente, i  familiari istituirono una borsa di studio per i due migliori alunni del corso di cultura e lingua araba, tenuto dal prof. Karim Hannachi,  sotto il patrocinio del Liceo Classico GG ADRIA. Con gli amici del moto Club Boscarino, Li Volsi, Villani ed altri  organizza i circuiti motociclistici  della città.

Collabora con il Preside Gaspare Morello alla creazione della prima Associazione “Pro Loco”, di cui in seguito sarà Presidente. Il figlio Saverio, rientrato a Mazara, segue l’impegno paterno, rivitalizzandola dopo anni di oblio. Con la collaborazione della pianista Giuseppina Linares Villani, fonda il “Coro del Mazaro”, che riunisce alcuni giovani della Città che si esibiscono in canti e balli folkloristici. Molti ancora ricordano l’esibizione del gruppo nel lunedì di Pasqua a Miragliano ed in altre importanti manifestazioni .

Caterina nel 1972 riprende l’insegnamento al Liceo Scientifico; conseguita l’abilitazione per l’insegnamento nella Scuola Media completerà la sua esperienza lavorativa negli Istituti Boscarino e Grassa. Nel frattempo, si sposano le figlie Antonina con Luigi Vaccara e Vita con Giulio Mocata. Dopo aver avuto la gioia di conoscere i nipotini Valerio, Fabrizio e Marco Franz di appena sei mesi, alla vigilia del matrimonio del figlio Saverio con Marzia Micheletti a Roma, non fa in tempo ad assistere alle nozze, lasciando la vita terrena la mattina del 12 novembre 1979 a soli 65 anni,.

Caterina  affronta l’improvviso distacco con grande forza d’animo circondata dall’affetto dei suoi cari.  Solo dopo più di 20 anni potrà ricongiungersi al suo amato Ciccio.  

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