San Vito Lo Capo, celebrazione per il 40° della marcia dello Zingaro con il presidente della Regione Musumeci

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Maggio 2020 12:37
San Vito Lo Capo, celebrazione per il 40° della marcia dello Zingaro con il presidente della Regione Musumeci

«La marcia per la difesa dello Zingaro fu la prima mobilitazione in chiave ambientalista del popolo siciliano, una vera e propria presa di coscienza della necessità di salvare uno degli ecosistemi di maggior pregio naturalistico e paesaggistico della Sicilia». Così il sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino, in apertura della cerimonia celebrativa per il 40°anniversario della marcia che impedì la realizzazione di una strada di collegamento tra Scopello e San Vito Lo Capo. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale in sinergia con l’Ente Gestore della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.

La cerimonia si è svolta ieri pomeriggio, nel piazzale antistante l’ingresso della Riserva (lato San Vito Lo Capo),  istituita dalla legge regionale 84/81, proprio un anno dopo quella mobilitazione. Sono intervenuti il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Totò Cordaro, l’assessore regionale all’agricoltura, Edy Bandiera, il Prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, il vescovo della Diocesi di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli e il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo.

«Abbiamo voluto fortemente ricordare questo anniversario per rendere omaggio a tutte quelle persone che si sono spese per un ideale comune - ha spiegato il sindaco-. Lo abbiamo fatto in maniera sobria, come richiede  la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Noi, come amministrazione comunale desideriamo rafforzare la volontà di tutelare il territorio e di salvaguardarlo da qualsiasi forma di speculazione edilizia ». Il sindaco ha ringraziato  il Presidente della Regione, Nello Musumeci: «la sua presenza– ha detto- testimonia non solo attenzione per le tematiche ambientali ma anche vicinanza per il nostro territorio che vive di turismo, e che dovrà riuscire a rialzarsi dalla crisi  economica determinata dall’emergenza sanitaria.  Sono certo che ci riusciremo grazie al dono che madre natura ci ha fatto, che è il nostro punto di forza per promuovere un turismo ecosostenibile 365 giorni all’anno.

Spero che il 18 maggio rappresenti la  data simbolica della rinascita». Nel corso della cerimonia è stato proiettato un breve video con le testimonianze di alcune persone che hanno preso parte alla marcia e con alcune interviste che raccontano il lavoro svolto negli anni successivi per la Riserva. Era il 18 maggio del 1980 quando duemila persone provenienti da varie parti della Sicilia - uomini e  donne di ogni età e di ogni estrazione sociale e politica-, raccogliendo l'appello lanciato da un cartello di associazioni ambientaliste, marciarono pacificamente da Scopello a San Vito Lo Capo riuscendo a fermare le ruspe.

 I lavori di tracciamento della strada avevano avuto inizio già nel 1976, finanziati dalla Regione, provocando un ondata di proteste; il progetto, infatti, prevedeva la cementificazione di 1500 ettari di natura incontaminata,  nel tratto tra Cala Mazzo di Sciacca e la Tonnarella dell'Uzzo. Venne così  costituito un Comitato, il cui operato ebbe una vasta eco sulla stampa regionale e nazionale dell’epoca; poi, il 18 maggio 1980, la lunga catena umana che occupò pacificamente lo Zingaro chiedendo l’istituzione della Riserva.

L’Azienda Regionale Foreste Demaniali si impegnò, quindi, ad espropriare l'area, riconosciuta di grande interesse ambientale. Un anno dopo, il  6 maggio 1981, venne ufficialmente istituita la Riserva Naturale, la prima della Sicilia, una delle più visitate del turismo internazionale, con i suoi sette chilometri di costa per quasi 1.700 ettari di natura incontaminata, tra vegetazione  endemica e fauna selvatica, grotte millenarie e calette che si affacciano sul mare cristallino.

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