Rischi idrogeologici per il territorio mazarese. Intervista al geologo Gallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Novembre 2013 08:27
Rischi idrogeologici per il territorio mazarese. Intervista al geologo Gallo

I fatti tragici avvenuti nei giorni scorsi in Sardegna inducono ad una riflessione in merito al rischio idrogeologico nel nostro territorio. Pertanto la nostra redazione ha approfondito il tema con un esperto del

settore, il geologo Roberto Gallo.

Dott. Gallo, quanto avvenuto in Sardegna potrebbe avvenire anche da noi? Abbiamo la possibilità di prevenire che si verifichino tali tragedie?

"in Sardegna si è verificata un'alluvione per lo straripamento di torrenti ingrossati da precipitazioni eccezionali. Basti pensare che in 24 ore è piovuto un volume d'acqua che in quelle zone mediamente piove nell'arco di tutto un anno (500 mm). Ma, come per qualunque altro tipo di fenomeno naturale, per quanto inatteso e violento possa essere, non è, in se, causa di mortalità umana. La tragedia si verifica sempre per l'effetto che i fenomeni naturali hanno su strutture e infrastrutture incautamente costruite dall'uomo in posti sbagliati o con metodologie sbagliate! In concreto per esempio, il poliziotto rimasto ucciso dentro la volante in una fase di soccorso, non è morto per l'esondazione del torrente, ma per il crollo di un ponte costruito male e in un posto sbagliato! Tra i pochi strumenti di cui gli amministratori dovrebbero avvalersi in Italia per verificare la criticità idrogeologica di un territorio c'è il PAI Piano per l'Assetto Idrogeologico che però è uno strumento recente e incompleto e necessita di aggiornamenti continui".ù

Ma quali sono le maggiori criticità del nostro territorio?

"Il PAI per L'area urbana di Mazara non prevede aree a rischio di esondazione, ma la valutazione si basa su metodologie statistiche che non prevedono l'eventualità del verificarsi di una cosiddetta "bomba d'acqua" come quella accaduta in Sardegna, per il semplice fatto che non si hanno dati storici in tal senso. Ma i cambiamenti climatici, a cui da qualche anno stiamo assistendo, non ci possono oggi dare garanzie sull'affidabilità di queste stime! Occorrerebbe rivalutarle con più elevati coefficienti di rischio anche in funzione della crescente urbanizzazione del territorio a ridosso dei due corsi d'acqua della città.

In più, nel nostro territorio, dovremmo dare maggior considerazione al rischio di crollo di cave a galleria, che sono molto più diffuse di quanto i nostri concittadini credano! A tal proposito il PAI indica come "sito d'attenzione" quelle zone, note a tutti, a ridosso dell'area cimiteriale e nella via Marsala, ma non indica altre aree, altrettanto estese, in altre parti del territorio e di cui i geologi che operano nel territorio hanno piena contezza".

Invece analizziamo lo stato della costa mazarese partendo da Tonnarella e fino a Bocca Arena, una costa martoriata da marosi. Ma quanto ha influito l'azione dell'uomo?

"Altro rischio del nostro territorio è l'erosione litorale che é riconosciuta solo nelle porzioni circoscritte laddove si è verificato un dissesto! In teoria andrebbe posto in sicurezza tutto il litorale, piuttosto che attendere ogni inverno quella tempesta che determina il crollo di pezzi di infrastrutture e porre poi in condizione di rischio geomorfologico (talora massimo in una scala da R1 a R4) solo le aree interessate! Anche per questo rischio vale il discorso del cambiamento climatico che determina, ormai ad ogni inverno, delle tempeste che hanno sempre più una tipica connotazione tropicale.

Di conseguenza, andrebbero rivisti a vantaggio di sicurezza, anche i criteri adottati per la determinazione delle condizioni di rischio di erosione dei litorali. E invece ogni anno assistiamo inermi alla solita burrasca, ogni inverno più violenta, che scalza il sottofondo stradale di interi tratti di lungomare Fatamorgana, lungomare San Vito e non ultima la SP38 fino a Torretta Granitola, determinando voragini nella copertura stradale del tutto simili a quella che ha inghiottito quel povero poliziotto in Sardegna.

Per la stessa ragione, la comunità mazarese, ma non solo, perde stagionalmente metri di spiaggia nel litorale di Tonnarella! Senza entrare nel merito delle varie strutture e infrastrutture realizzate a Tonnarella nell'ultimo trentennio, che hanno senz'altro influito sulle dinamiche deposizionali nell'arenile, mi sento di poter affermare che il bilancio sedimentazione/erosione è ormai da tempo in deficit. Non è più derogabile una politica di salvaguardia del nostro litorale che preveda anche un programma di formazione e informazione della cittadinanza: i sistemi per ridurre drasticamente il rischio di erosione dei nostri litorali esistono.

Adottiamoli!"

Per concludere, dott. Gallo, ci sciolga un dubbio: in base a quanto Lei afferma vi è il rischio che viste le condizioni di alcuni muretti del lungomare San Vito (vedi foto) scalzati dall'azione del mare che possa verificarsi il crollo di una parte della strada, cosa peraltro avvenuto qualche anno fa a Tonnarella?

"Considerata la mancanza di un piano di assetto idrogeologico, la risposta, ahimè, è affermativa".

25-11-2013 9,20

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