Riforma degli appaIti, il Deputato M5S Tancredi: “l’impugnativa del Governo Renzi atto politico e per evitare attuazione autonomia siciliana e favorisce lobby”.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Settembre 2015 12:45
Riforma degli appaIti, il Deputato M5S Tancredi: “l’impugnativa del Governo Renzi atto politico e per evitare attuazione autonomia siciliana e favorisce lobby”.

Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la riforma siciliana degli appalti, approvata nel luglio scorso dal Parlamento Siciliano su proposta del gruppo del M5S all’Ars, e ciò perché ha rilevato profili di illegittimità costituzionale.

Il CdM del Governo Renzi si è espresso in tal senso motivando che la riforma “viola il secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione, che riserva esclusivamente alla competenza legislativa dello Stato la materia della tutela della concorrenza. Il Governo Renzi, tuttavia, ha deciso di aprire un tavolo di confronto istituzionale con la Regione Siciliana per procedere all'individuazione di possibili soluzioni.

Pochi giorni prima l'assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo dopo un incontro a Palazzo Chigi, aveva espresso apprezzamenti sull'esito della riunione del CdM escludendo l'ipotesi di una impugnativa. “L'incontro a Palazzo Chigi era andato bene, è stato lungo e proficuo –ha detto Pizzo - non mi aspettavo l'impugnativa. Evidentemente sono sorte ulteriori analisi oltre quelle già dibattute. Le affronteremo nel corso del confronto che sarà aperto con il governo nazionale”.

Sulla questione abbiamo contattato il deputato mazarese M5S all’Ars Sergio Tancredi che è anche primo firmatario della proposta del Ddl approvata a luglio all’Ars con 47 voti favorevoli ed uno contrario. La Legge regionale Tancredi impedisce gli eccessivi ribassi e contrasta le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle gare pubbliche. “L’impugnativa del Governo Renzi è un atto politico perché non scende nel merito tecnico della questione, si sta cercando di creare un precedente per togliere la possibilità alla Sicilia di attuare il suo Statuto di Regione Autonoma e Speciale.

Adesso confidiamo nella Corte Costituzionale che esaminerà l’impugnativa, la Corte ha già in passato sentenziato a favore dello statuto Siciliano considerata la nostra Regione peculiare per le appurate infiltrazioni mafiose e nelle turbative d’asta, non credo che smentirebbe la sua attività”.

Tancredi ha così ribadito: “credo che alla base dell’impugnativa vi siano motivazioni politiche, una per il fatto che la Legge è stata proposta dal M5S, poi credo che ci siano state pressioni di lobby politico imprenditoriali, come al solito a parole si dice di combattere la mafia ma nei fatti non è così. La Legge regionale sugli appalti è migliorativa rispetto a quella nazionale e pertanto dovrebbe essere un importante precedente, per qualcuno sarebbe però scomodo. Inoltre voglio ricordare che questa Legge salva imprenditori e siciliani dal blocco continuo degli appalti pubblici, pratica frequente a causa degli eccessivi ribassi che impedivano il completamento delle opere In Sicilia; si sbloccherebbero circa 15.000 e 25. 000 posti di lavoro”.

Si tratta di una legge nata in seno alla commissione Ambiente dell’Ars, presieduta del parlamentare M5S Giampiero Trizzino, e che ha beneficiato di un dibattito vero, frutto dell’incontro di numerose categorie professionali, dirigenti regionali ed esperti del settore. “Il testo – ha concluso Tancredi – offre finalmente una boccata d’ossigeno alle aziende siciliane. La soglia di anomalia di questa norma, infatti, introduce una variabile che rende impossibile la creazione di offerte anomale e, quindi, mai più ribassi così elevati; il tutto ovviamente, senza ledere la concorrenza. “L’unico interesse è una vera occupazione e la tutela delle imprese oltre che di tutti i cittadini siciliani”.

Francesco Mezzapelle

12-09-2015 14,45

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