Ricordando “Mezzalira”, i suoni e le atmosfere della “Mazara Felix”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Marzo 2014 09:03
Ricordando “Mezzalira”, i suoni e le atmosfere della “Mazara Felix”

Moltissimi, fra i più dei 1000 spettatori che ieri sera hanno assiepato il cine-teatro Rivoli, avranno rivisto nella loro mente immagini e rivissuto sensazioni che sembrano rimosse. L'emozionante "amarcord"

è stato offerto dalla manifestazione intitolata "Le note di Mezzalira" nata da un'idea del maestro Fabio Crescente, in collaborazione con l'associazione culturale "Giuseppe Crescente", che, insieme ai fratelli Gianfranco e Rino, ha voluto omaggiare la ricorrenza della nascita, a quasi due anni dalla sua scomparsa, del padre, il maestro Giuseppe Crescente: compositore, chitarrista e contrabbassista della storica Orchestra Brazil.

Il maestro Crescente, che ieri avrebbe compiuto 87 anni, era soprannominato "mezzalira". Il perché di tale soprannome è stato raccontato attraverso un audio-registrazione di un messaggio di suo nipote Giuseppe che ha voluto ricordare la risposta del nonno alla sua domanda "perché mezzalira"?: "Mi dicevano –gli rispose nonno Pino- che musicalmente io valessi meno di una lira, così decisi di chiamarmi io stesso Mezzalira."

A presentare la serata è stato il mazarese Vito Giacalone, che attualmente vive all'estero, il quale ha condotto gli spettatori, di ogni età, in un viaggio a ritroso a partire proprio dalla fine degli anni '40 quando si costituì il complesso musicale Brazil che raggiunse il massimo fulgore negli anni '50 e '60, accompagnando artisti e big della canzone italiana come Domenico Modugno, Nilla Pizzi, Quartetto Cetra, Giorgio Gaber, Johnny Dorelli, Lucia Valeri, Mia Martini, Claudio Villa, etc.

Il quintetto era costituito da: Natale Curti, manager e pianista, Gino Ingrande alla batteria, Andrea Pietrobono al Sax e violino, Nicola Bonsignore cornetta e tromba, e Giuseppe Crescente, appunto, alla chitarra e contrabbasso. "Superstiti" di quel gruppo che segnò la vita sociale e culturale della Mazara del Vallo di quegli anni Stella Giacalone e Nicola Bonsignore, rispettivamente voce e tromba dell'Orchestra.

In particolare Nicola Bonsignore, oggi 81enne, ha regalato con la sua tromba le atmosfere di quei ritmi latinoamericani che si affacciavano in Europa in quegli anni e che l'Orchestra Brazil seppe interpretare magistralmente. Bonsignore è stato accompagnato ad inizio serata da un'orchestra composta da figli e nipoti dei suoi compagni di viaggio. Così a salire sul palco per la prima esibizione (vedi foto 1), insieme al maestro Bonsignore, sono stati Fabio, Gianfranco e Rino Crescente, Alessio e Natale Curti, Nino Ingrande, e per l'occasione altri musicisti; ospite di eccezione il maestro Mauro Carpi al violino. Hanno intonato un brano che ha fatto la storia della musica "cha cha cha" cioè "Patricia" di Perez Prado che insieme alla sua orchestra lo eseguì per la prima volta nel 1958. Il suono della tromba di un emozionatissimo Bonsignore è stato salutato da un lungo applauso.

Sul palco successivamente è salito il sindaco Nicola Cristaldi il quale ha ringraziato gli organizzatori per la bella idea: "a nome della città vi ringrazio –ha detto il primo cittadino- per la bellissima serata alla quale non volevo mancare"; poche parole quelle del sindaco ma sentite per omaggiare l'orchestra Brazil con un piatto in ceramica da lui realizzato e con su iscritta una dedica; il sindaco infine ha voluto ricordare un ballerino, Salvatore Foderà, che si esibiva sulle note dell'Orchestra Brazil.

I nipoti di "mezzalira" Chiara e Bruno Crescente hanno interpretato "Ballando lo slow"Sul palco così si sono succeduti alcuni i gruppi che maggiormente hanno influito in quel panorama locale della musica fra gli anni '60 e '70.

Hanno iniziato "Gli Echinoidi", gruppo costituito nel 1967. A salire sul palco Vito Calia, Francesco Crocchiolo, Michele Faugiana, Silvano Bonanno, Pietro Di Giovanni ed Enzo Pizzo. Hanno eseguito: "Cuando calienta el sol" di Los Marcellos Ferial, "Pensiero d'amore" di Mal, "Una ragazza in due" de I Giganti.

Secondo gruppo, "I Normanni" (nato nel 1965). Sul palco ad esibirsi: Vito Ballatore (voce solista), Ludovico Roccafiorita, Emanuele Lombardo, Enzo Giardina, Vito Novena, Baldo Ballatore, Enzo Sinacori. Hanno eseguito: "Pugni chiusi" de I Ribelli e " Sono un ragazzo di strada" de I Corvi.

Emozionante il video musicale, proiettato, con la dedica del maestro Michele Ramo (vive da anni negli States) che con la sua chitarra con effetto anche di basso ha voluto rendere omaggio a Pino Crescente suo primo maestro di chitarra classica.

Una serata di intense emozioni arrichita da un momento di solidarietà dedicato ai molti bambini del Burkina-Faso che soffrono di una grave malformazione. L'associazione "Arcobaleno Onlus" del dott. Pietro Foraci insieme al nunzio apostolico in Burkina-Faso e Niger, il mazarese mons. Vito Rallo (che ha salutato in diretta telefonica il pubblico e ringraziato) hanno promosso una raccolta di fondi per permettere le operazioni a questi bambini, vittime anche del pregiudizio tribale che li considera portatori di maledizioni. Il pubblico del Rivoli ha risposto donando 2.200 euro (più 10 sterline) che serviranno a far operare ben 22 bambini.

Continuando il "revival" musical, sono saliti sul palco i componenti del gruppo "I Jolly" nato alla fine degli anni '60 che hanno eseguito "La spada nel cuore" di Little Tony. Poi un omaggio al grande Nico Dei Gabbiani, mazarese d'adozione, scomparso pochi anni fa. I Jolly hanno eseguito il suo brano più celebre e cioè "Parole" rimasto nei primi posti delle classifiche italiane per diverse settimane, vendendo circa un milione di copie, e per il quale Nico De Gabbiani ha ricevuto il Disco d'oro.

Stella Giacalone, all'epoca giovane voce dell'orchestra Brazil ha deliziato il pubblico con "Quando quando quando" di Tony Renis.

A seguire "Albert ed i professionisti" con Alberto Tumbiolo che ha intonato "Roberta" di Peppino Di Capri.

Delirio del pubblico per l'esibizione di Mimmo Burgio (vedi foto 2) che con la sua proverbiale verve ha eseguito un'appassionata "Vedrai vedrai" del grande Luigi Tenco. 

"I Barracuda" con Goffredo Vaccara, Vito Asaro e Cenzino Scotto di Fasano (questi indossava la sua psichedelica camicia color turchese, non più abbottonabile ovviamente) e la grande voce soul di Angelo Ditta hanno interpretato una delle pietre miliari della storia della musica contemporanea: "A Whiter Shade of Pale" dei Procol Harum".

Esibizione straordinaria quella che ha visto duettare il violino di Mauro Carpi ed il contrabbasso di Fabio Crescente.

Ricordato anche il gruppo "Gli Amici" nato negli anni '60. Del gruppo storico presente sul palco solo Angelo Ditta che ha letteralmente impressionato quanti ancora non lo conoscevano per la sua voce mai scalfita dal tempo. Quando Angelo Ditta (foto 3) ha interpretato "When a man loves a woman" del grande Percy Sledge i mille del Rivoli sono rimasti letteralmente esterrefatti. Ricordiamo la formazione storica de "Gli Amici": Giovanni Mezzapelle (sax), Gino Luppino (tromba e basso), Pietro Rallo (piano-tastiere), Bartolomeo Imprezzabile (chitarra) ed i compianti Leonardo Tumbiolo (batteria), che sostituì Pino Tarantola, e Pino Dionisio (basso); quest'ultimo rappresentato dal figlio che ha suonato il basso.

Sul finire della serata, si sono esibiti "I Dioscuri" una delle band mazaresi che insieme a Gli Amici ed all'Orchestra Brazil ha valicato i confini territoriali.  A salire sul palco Vito Di Giorgi, Salvino Romeo e  Vito Calia, il bassista, ha voluto ricordare fra i membri storici, i compianti Nicola NoceMichele Ajello; quest'ultimo rappresentato dal figlio Ciccio alle tastiere. Fra i fondatori del gruppo anche Stefano Crimaudo (tromba).

Il gruppo si è esibito anche al Piper di Roma e come gruppo ospite dei Pooh. Ha inciso per la Fly Record di Roma diversi singoli, tra cui "Francesca" (presentato in TV a "Domenica insieme", nella prima edizione del programma di Pino Caruso, nel 1971), brano scritto da Michele Ajello che chiese al maestro Giuseppe Crescente di registrarlo alla Siae.Una serata bellissima, un intreccio di storie personali, ricordi e tradizioni impreziositi dalla musica del tempo. 

11-03-2014 9,45

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