“Replica” dell’ambientalista Enzo Sciabica al nostro articolo sulla manifestazione “per salvare la laguna di Tonnarella”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Gennaio 2016 15:58
“Replica” dell’ambientalista Enzo Sciabica al nostro articolo sulla manifestazione “per salvare la laguna di Tonnarella”

Ieri abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo Dragaggio porto canale, e venne il giorno degli ambientalisti: manifestazione per salvare la laguna/Colmata B di Tonnarella” (vedi link https://www.primapaginamazara.it/index.php/attualita/6690-dragaggio-porto-canale-e-venne-il-giorno-degli-ambientalisti-manifestazione-per-salvare-la-laguna-colmata-b-di-tonnarella  ) attraverso il quale abbiamo dato la notizia di una manifestazione che si svolgerà domattina, a partire dalle ore 9,30 dal piazzale antistante la sopraelevata, ed al quale parteciperanno diverse sigle ambientaliste.

Nella nota ricevuta (ed inserita nell’articolo) di ieri si legge che si tratta di “una manifestazione per salvare la ‘Laguna di Tonnarella’. La laguna di Tonnarella è una zona umida importante per l'avifauna e la nidificazione di specie particolarmente che rischia di essere colmata dai fanghi di dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo”.

Nello stesso articolo abbiamo espresso delle nostre considerazioni senza voler certamente “gettare fango” (locuzione più azzeccata che mai visto l’argomento) contro un’azione legittima e motivata o contro alcuni rappresentanti di associazioni ambientaliste, abbiamo però, come nostro solito fare giornalismo, sollevato interrogativi per dare ulteriori spunti di riflessione ai nostri lettori, relativamente alla questione ad esempio: perché la manifestazione si svolge soltanto adesso quando sembra ormai prossima l’indizione della gara di appalto da parte del Commissario regionale per il dissesto Idrogeologico, ing.

Calogero Foti, per i lavori di escavazione (si tratta di un primo stralcio) del porto-canale di Mazara del Vallo ormai innavigabile da anni? Perchè mancanti in questi anni delle forti prese di posizione dell’ambientalismo mazarese contro l’abbandono nella stessa laguna/colmata di rifiuti ingombranti e tossici o sulla presenza di orde di cani randagi che distruggono la nidificazione? Perchè scarso interesse contro l'inquinamento di privati e fognature pubbliche dello stesso porto canale?      

Dopo la pubblicazione dell’articolo, sul web si è acceso un forte dibattito. Stamattina abbiamo ricevuto una email da parte di uno degli organizzatori della manifestazione, forse il principale promotore, l’ambientalista Enzo Sciabica (in foto n.1) attraverso la quale viene definito “deludente” l’operato del sottoscritto nell’evidenziare i dissapori fra alcuni ambientalisti. Sciabica afferma invece che si tratta di “diversità di vedute” fra diversi esponenti, non vediamo il perché anche la nostra redazione non possa esprimere una sua opinione in merito al problema (non siamo certamente da considerare “passacarte”).

Lo stesso ambientalista così ci richiede il diritto di replica in risposta al nostro articolo. Non comprendiamo il perché dobbiamo dare la replica ad un articolo che non ha certamente offeso o denigrato l’operato di qualcuno o qualcosa, abbiamo dato, ribadiamo, il nostro punto di vista. Ad ogni modo ciò che ha scritto Enzo Sciabica nella sua email pensiamo che sia giusto riportarlo soprattutto perché fornisce delle utili informazioni relativamentea alla laguna (vedi foto n.2).

Ecco quanto si legge nella nota inviata da Sciabica al sottoscritto:“Personalmente, nell'azione di salvataggio della Laguna ho cercato di coinvolgere subito Franco Sferlazzo (visto che lo chiami in causa) che, però, mi ha fatto capire che lui e, quindi, Legambiente Mazara, attendono che i fanghi arrivino a terra in modo che possano analizzarli e, quindi, decidere sul da farsi. Una sorta di strategia simile a quella che fu adottata per la colmata di Marsala.

Cosa che non può sposarsi con le mie vedute e con le vedute di altri naturalisti e ambientalisti. Per noi, il salvataggio dell'ecosistema lagunare non ha nulla a che dividere con il dragaggio (se non ci fosse la Laguna non si farebbero dragaggi?) e con la qualità dei fanghi o sedimenti da movimentare. L'ecosistema va salvato perchè oggi, oltre alla morale e al buon senso, lo vuole la Legge (soprattutto la n° 68/2015). Del resto la Colmata è stata concepita negli anni Ottanta del secolo scorso, quando non esistevano le attuali leggi a tutela del patrimonio naturale, per consentire essenzialmente la realizzazione del progetto ANAS di atterraggio della Soprelevata.

Bretella stradale che è stata completata, risparmiando la Laguna, mentre il PRG di Mazara del Vallo, approvato nel 2003 non prevede nè la colmata, nè la destinazione dell'area. Ciò premesso, ad un giornalista del tuo calibro, piuttosto che soffermarsi sulle cose futili e, comunque, tutte da verificare, suggerirei d'indagare presso l'ARTA Sicilia, l'Ufficio del Commissario al rischio idrogeologico, la D.G. Protezione Natura del Minambiente, presso il Comune, da quanto tempo gli ambientalisti mazaresi, che non vanno appresso ai potentati locali, lottano per la salvezza definitiva della Laguna di Tonnarella.

Per agevolarti il compito ti indico, per esempio, che il Comune, con nota prot. 3050 del 30/03/2005 (cioè all'indomani dello scarico dei fanghi 2002 - 2004), dell'ufficio Urbanistica, ha preso atto delle mie segnalazioni e delle segnalazioni della buonanima di G. Pietro Palermo sulle nuove qualità ecologiche della Laguna ed è intervenuto sia presso l'ANAS che presso la Provincia. Altri tempi, ma come vedi, la battaglia degli ambientalisti puri, senza fare tanto chiasso, viene da molto lontano.

Abbiamo tra l'altro sempre sostenuto che il ns. Porto, oltre che dal mare, è governato da un corso d'acqua, il Mazaro, a carattere torrentizio, per cui le operazioni di dragaggio dovrebbero essere quanto mai frequenti. Ai dragaggi, però, dovrebbero accompagnarsi, le corrette operazioni di movimentazione dei sedimenti, in ottemperanza al D.M.24/01/1996, comprensivo dell'Allegato A (altro che aspettiamo che i fanghi arrivino a terra), così come più volte stigmatizzato dal Ministero dell'Ambiente ai soggetti responsabili regionali e, guarda caso, anche a Legambiente Sicilia.

Franco Sferlazzo, quindi, più che con me, dovrebbe prendersela con la sua direzione di Palermo che, a quanto pare, non gli avrà ancora sottoposto all'attenzione l'ultima nota ministeriale del 22/12/2015. Ti chiedo, quindi, di concedermi il diritto di replica a seguire il tuo articolo di ieri”.

Francesco Mezzapelle

08-01-2016 16,45

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