Questione Escavo porto canale-“Colmata B/Laguna”, le carte parlano… Il sindaco Cristaldi interviene su facebook

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Gennaio 2016 13:57
Questione Escavo porto canale-“Colmata B/Laguna”, le carte parlano… Il sindaco Cristaldi interviene su facebook

La questione ha certamente fatto breccia negli ultimi giorni sulle altre problematiche cittadine. Ha fatto infatti scalpore la manifestazione organizzata (ed avvenuta proprio una settimana fa) da un gruppo di ambientalisti per chiedere di salvare la “laguna” (denominata Colmata B) di Tonnarella dal conferimento dei fanghi che verranno prelevati dal fiume Mazaro quando verranno effettuati i lavori di escavazione dello stesso porto canale. Vogliamo riportare in questo articolo i diversi punti di vista sulla questione e le relative carte.

Bisogna premettere che nei giorni precedenti alla manifestazione la nostra Redazione si è posta anche degli interrogativi, per dare ulteriori spunti di riflessione ai nostri lettori, sull’opportunità della manifestazione e su alcune questioni collegate alla stessa “laguna” ed al porto canale : perché la manifestazione si svolge soltanto adesso quando sembra ormai prossima l’indizione della gara di appalto da parte del Commissario regionale per il dissesto Idrogeologico, ing.

Calogero Foti, per i lavori di escavazione (si tratta di un primo stralcio) del porto-canale di Mazara del Vallo ormai innavigabile da anni? Perchè mancanti in questi anni delle forti prese di posizione dell’ambientalismo mazarese contro l’abbandono nella stessa ColmataB/laguna di rifiuti ingombranti e tossici o sulla presenza di orde di cani randagi che distruggono la nidificazione? Perchè invece scarso interesse contro l'inquinamento di privati e fognature pubbliche dello stesso porto canale?

Comunque la manifestazione organizzata dal “redivivo” e battagliero Enzo Sciabica (Ass.ne Pro Capo Feto - Federazione Nazionale Pro Natura) ha avuto un discreto successo, e ciò in virtù che oltre agli organi di informazione locale è intervenuta una troupe della Rai regionale forse attirata dal fatto che ad essere messa in pericolo fosse un’Oasi, si infatti riportava la parola Oasi, riferendosi alla ColmataB/laguna (vedi foto n.2), la copertina di apertura ed il servizio andato in onda nell’edizione delle 19.30 del Tg3 Sicilia Regione di sabato 9 gennaio; il servizio si concludeva però con un’intervista al porto canale al cap.

Mimmo Asaro (Pres. Confederazione Imprese Pesca Mazara) che illustrava la necessità di avviare da subito il dragaggio del porto canale. (in foto 1: da sx Mimmo Asaro che legge delle carte in mano ad Enzo Sciabica) con il conferimento dei fanghi nella stessa "colmata B", così come previsto da progetto.

Dagli ambientalisti promotori della manifestazione la colmataB/laguna sarebbe stata presentata alla stampa come un' “Oasi”. Orbene, si sa cos’è un’oasi da un punta di vista giuridico, perché anche chi è digiuno di normative può reperirne l'elenco ufficiale nei siti web governativi, ma lo sappiamo anche da un punto sostanziale, perché la città di Mazara del Vallo, per sua fortuna, è ricca di oasi naturalistiche, ne conta ben 6, più di quanto ne contino intere Regioni italiane da sole: chi ha voglia potrà consultare i siti ministeriali.

Mazara del Vallo conta sei oasi naturalistiche mazaresi (Capo Feto, Lago Preola, Lago di Murana ed i 3 Gorghi Tondi) contemplate nel Piano Regolatore vigente. La ColmataB/laguna non è presente nell’elenco delle “Oasi naturalistiche”; al contrario –ci chiediamo- poco o nulla importa che, a pochissimi chilometri dalla stessa si estende un'area naturalistica riconosciuta a livello internazionale, l’Oasi di Capo Feto, espressamente destinata alla fauna avicola? Un'area oggi al limite dell'abbandono.

Non è un caso che, sulla vicenda “ColmataB/laguna”, le associazioni ambientaliste siano tutt'altro che compatte. Alla stessa manifestazione mancavano rappresentanti locali di importanti sigle ambientalistiche (una su tutte il Wwf. Per quanto riguarda Legambiente il suo rappresentante mazarese, Franco Sferlazzo, era presente alla manifestazione ma si è riservato di fare valutazioni sul caso) ma vi erano rappresentanti di altre Città. Non vogliamo aizzare una polemica, certamente la cosa fa però riflettere.

Personalmente, io sposo l'idea di Legambiente Mazara che ha sempre chiesto lo scrupoloso rispetto delle procedure per il riempimento dell'invaso, magari con un delicato trasferimento anzitempo di alcune specie acquatiche nelle 6 Oasi mazaresi. E’ inopportuno riproporre artificialmente un angolo di natura selvaggia in ambito urbano: primo perché non ve n'è di bisogno, essendo l'esigenza già abbondantemente soddisfatta nel territorio; secondo perché i costi sociali, in termini d'inconvenienti derivanti dalla vicinanza ad un ambiente, che si vorrebbe quanto più palustre possibile, non sarebbero indifferenti. Gli uomini si sono sempre tenuti distanti dalle paludi, quando hanno potuto.

Ovviamente grande il compiacimento di Sciabica & C. per lo stesso servizio giornalistico. Così d’altronde lo stesso Sciabica ha ringraziato, attraverso una nota pervenuta anche alla nostra redazione il 12 gennaio, gli amici intervenuti in quella giornata:"Grazie, grazie a tutti gli intervenuti alla manifestazione per il salvataggio definitivo della Laguna di Tonnarella. Intervenuti che, contrariamente a quanto si possa ritenere, hanno partecipato senza invito alcuno.

Quando, con Carlo Foderà, rappresentante provinciale di "Amici della Terra" e con Enzo Pecunia, responsabile provinciale dell' "Ass.ne ISDE", il direttivo dell'Ass.ne "Pro Capo Feto - Federazione Nazionale Pro Natura" ha deciso d'organizzare la manifestazione, si è limitato ad invitare esclusivamente: il Sindaco, il Vicesindaco, la Presidente della IV Commissione comunale Ambiente e Roberto Fiorentino, dipendente dell'ex Provincia di Trapani, addetto al controllo delle riserve naturali gestite dalla Provincia.

Nessuno dei quattro è stato notato, ma in compenso la presenza del pubblico è stata davvero straordinaria (specie se si pensa che era in corso un'altra manifestazione regionale contro le trivelle nel canale di Sicilia). E' bastato che due ambientalisti puri, Antonino Barbera e Andrea De Simone, diffondessero il messaggio in rete e Giovanna Messina del WWF Sicilia nord-occidentale, Giovanni Cumbo della LIPU Palermo, il rappresentante dell'Ass.ne Silene di Trapani, la rappresentante di Legambiente Petrosino - Marsala (mi dispiace ma mi sfuggono i nominativi), il rappresentante di Fare Ambiente, con le Guardie Zoofile, e altre Ass.ni hanno aderito spontaneamente.

Andrea De Simone, tra l'altro, è riuscito a coinvolgere il presidente nazionale dell'”Ass.ne Aidaa" che, oltre a partecipare, ha subito messo a disposizione consulenze e Uffici legali (nazionali e regionali) nel caso in cui la questione Laguna dovesse giungere nelle Aule dei Tribunali. Confidiamo, comunque, nel buon senso del Soggetto attuatore del dragaggio del Mazaro, con la relativa movimentazione dei sedimenti, che starà ritardando l'avvio dei lavori per cercare siti di smaltimento del materiale dragato alternativi alla Laguna.

Laguna che per la sua attrazione e la sua grande valenza ecologica, alle ore 19,30 del 9/1/2016, si è addirittura meritata la "copertina" del Telegiornale RAI regionale".

Ma al di là della rilevanza mediatica della manifestazione l’oggetto del contendere è abbastanza complesso in quanto esiste un iter già ben avviato per dare attuazione ai lavori di escavazione del porto canale, un’opera attesa da anni dagli operatori della pesca, della cantieristica e dall’indotto, ma anche da tutta la cittadinanza, un’opera che rappresenta un cavallo di battaglia delle due campagne elettorali, 2009 e 2014, del sindaco Nicola Cristaldi (il progetto di pulizia del fiume Mazaro del sindaco Cristaldi si è però ridimensionato rispetto alle stesse sue promesse del 2009 quando parlava di un finanziamento di oltre 8 milioni di euro grazie all’allora Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo). Vediamo un po’ “come stanno le carte” e di capirne di più attraverso dei documenti ufficiali abbastanza recenti.

In data 14 gennaio 2016 l’Associazione Pro Capo Feto, a firma di Vincenzo Sciabica, scrive al Ministero dell’Ambiente (alle diverse direzioni generali: Tutela Ambiente Marino e Costiero, Protezione della Natura, Tutela del Territorio e Risorse ldriche, Difesa del Mare) ed al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Belle Arti e Paesaggio) una nota avente oggetto: “Lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale di Mazara del Vallo con scarico del materiale da dragare nella Laguna di Tonnarella (Colmata B), biotopo nel cuore delle Zone Ramsar del Mazarese, già tutelato dall'Art. 142 Dlgs. 42/2004”. Ecco quanto si legge e riportiamo fedelmente:

“Nonostante- le numerose note esplicative del Ministero dell'Ambiente, secondo alcune delle quali le operazioni di dragaggio portuale, con la relativa movimentazione dei sedimenti, devono essere effettuate nel rispetto delle "aree sensibili” e non solo di quelle protette, ovvero "in conformità alle specifiche modalità stabilite dal Ministero dell'Ambiente nel D. M. 24/1/1996 e nell'allegato tecnico A”;- le "rassicurazioni" (non solo verbali) forniteci dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, Servizio 1 VAS - VIA, dall' Ufficio di Gabinetto, dal Servizio 2, U.

0. 2.4 del Dipartimento Urbanistica;- le considerazioni che abbiamo espresso il 25/8/2015, con missiva prot. n. 16/2015, alla nota prot. n. 66951 del 5/12/2012, a firma dell'ex dirigente generate del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente, dott. Giovanni Arnone, che da un canto evidenzia le qualità ecologiche della Laguna e da un altro canto sembra recepire le indicazioni del rappresentante del Comune che ha riferito sul PRG e sui PRP in maniera non corretta;- le puntualizzazioni espresse con nota, prot.

n. 17/2015, del 10/9/2015, sul reale stato del PRG approvato nel 2003, senza previsione di colmata, e sul reale stato del PRP ancora da discutere e da approvare sulla scorta delle 11 linee guida" redatte tra il 2006 e il 2007 da tale ing. Elio Ciralli;- la nota dell'ISPRA, ex INFS, prot. 0036402, del 31/10/2011, che conferma al Comune di Mazara del Vallo l'importanza ecologica della Laguna non solo per Ia biodiversità terrestre ma anche per quella marina;- le rassicurazioni (anche scritte) della Soprintendenza ai BB.

CC. AA. di Trapani;- l' entrata in vigore della Legge n. 68 del 22/5/2015;- l'atto di diffida emesso dalla Direzione della Federazione Nazionale Pro Natura nei confronti del Soggetto attuatore e del R.U.P. delle opere di dragaggio;in data 12/1/2016, come da allegata, ci è pervenuta una nota dell'Ufficio 3, del Provveditorato lnterregionale Opere Pubbliche Sicilia- Calabria che rimette tutto in discussione. Ci sembra un gioco troppo grande, non alla portata delle nostre possibilità per cui, a meno che non saremo convocati attorno ad un tavolo tecnico, in cui poterci confrontare, carte alla mano, come ci aveva preannunciato l'ARTA Sicilia, non possiamo fare altro che invocare ancora gli Uffici preposti dello Stato e delle Regione affinchè facciano ricordare meglio al R.U.P.

e al Soggetto attuatore del dragaggio tutto ciò che e stato scritto e documentato prima; affinchè facciano capire meglio che un “Nulla Osta espresso in materia di impatto ambientale" dall’ARTA (come da nota Provveditorato), nel 2001, ovvero quando la laguna era adibita a “porticciolo turistico" e la vicina "Soprelevata" ANAS era ancora da completare, non può andare bene per tutte le stagioni; affinchè la discussione sia condotta sui binario della correttezza e della trasparenza, tenuto conto, tra l'altro, che anche noi bussiamo continuamente alla porta del Servizio 4 ARTA che se è vero che non è gravato da "adempimenti autorizzativi in materia" è altrettanto vera che le sue risposte non sono solo quelle racchiuse nelle succinte righe della nota del Provveditorato; affinche siano fatti rispettare gli interessi socio-economici di tutti (eliminare o compromettere un ecosistema suburbano in una città a vocazione turistica, come Mazara del Vallo, non ha conseguenze socio-economiche?) e non solo quelli di specifici comparti per i quali ci si può trovare ad operare”.

Quindi il signor Sciabica a nome dell’Ass.ne Pro Capo Feto- Federazione Nazionale Pro Natura, cita una nota pervenutagli dall’Ufficio 3, del Provveditorato lnterregionale Opere Pubbliche Sicilia- Calabria che -secondo lui- metterebbe tutto in discussione. La nostra Redazione è riuscita ad avere questa nota (avente oggetto "Lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante Porto Canale nel Comune di Mazara del Vallo") dell’ufficio Tecnico ed Opere Marittime per la Sicilia, si tratta dell’Ufficio del citato Provveditorato (del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) che ha redatto, grazie ad una convenzione con il Comune di Mazara del Vallo, il progetto di escavazione del porto canale (vedi foto n.3).

Anche qui riportiamo fedelmente quanto scritto nel documento inviato per conoscenza anche al Commissario Straordinario ing. Foti, agli assessorati regionale Territorio ed Ambiente e all’Agricoltura e Pesca, Al Comune di Mazara del Vallo, al Ministero dell’Ambiente, e all’Iamc-Cnr (a quest’ultimo ente il comune di Mazara del Vallo ha affidato le analisi dei fanghi del porto canale al fine di verificarne la possibilità di conferimento nella “Colmata/Laguna). Ecco quanto si legge nella nota firmata dal Dirigente del suddetto Ufficio, l’Ing.

Giovanni Coppola:

“Codesta Associazione continua a segnalare criticità in ordine al progetto in oggetto indicate ed in particolare, nell'ambito dello stesso, relativamente alia previsione di utilizzare i materiali provenienti dal dragaggio del porto nell'area di colmata posta a ponente delle stesso. Nell'evidenziare preliminarmente che lo scrivente ufficio riveste il ruolo meramente tecnico di ufficio di progettazione, e quindi ha semplicemente il compito di tradurre in appalto di lavori una volontà dell'Amministrazione già ben delineata nelle attività di programmazione e pianificazione che alla stessa competono, si rappresenta quanta segue.L'area di colmata a ponente del porto di Mazara del Vallo, denominata " Colmata B" è prevista ed approvata nell'ambito del piano regolatore portuale vigente.

In relazione a tale destinazione d'uso, la Provincia regionale di Trapani nel 2001 ha redatto un progetto per colmare tali aree. Sui progetto di che trattasi, con D.A. 732/42 del 12110/2001, I'Assessorato Territorio ed Ambiente ha espresso il proprio Nulla Osta in materia di impatto ambientale, ai sensi e per gli effetti dell'art. 30 della l.r. 10/93. Nell'ambito di tale progetto, sono state realizzate le opere di delimitazione a levante e solo parzialmente colmate le aree, lasciando di fatto la colmata un'opera incompiuta.Successivamente nell'ambito dell'Atto Integrativo all'Accordo di Programma, stipulato in data 3 marzo 2011 tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ia Regione Sicilia, finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio ldrogeologico, e stato inserito un ulteriore progetto di escavo del porto canale di Mazara del Vallo per un importo complessivo di € 2.000.000,00.

Il Commissario Straordinario Delegate per l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, cui Ia presente e diretta per conoscenza, ha conferito l'incarico di progettazione allo scrivente ufficio.Al fine di garantire la massima tutela ambientale, lo IAMC-CNR di Torretta Granitola è stato incaricato di effettuare un'ampia preliminare campagna di studi da attuare in ossequio alla normativa vigente. Sulla base delle risultanze di tale campagna di studi, è stato elaborato in data 04/03/2015, nella sua stesura definitiva, il progetto TP189A "Lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante Porto Canale nel Comune di Mazara del Vallo " che prevede lo scavo di circa 65.000 mc di materiale ed il successive riutilizzo con conferimento nella vasca di colmata a ponente del porto, occupando una superficie in pianta di circa 20.000 mq.Il Progetto ha ottenuto, in sede di conferenza di servizi, tenutasi in data 15/04/2015, i previsti pareri.

In particolare, sotto l'aspetto ambientale, il Servizio 4 -Protezione Patrimonio Naturale dell'Assessorato Territorio ed Ambiente, interessato successivamente alia conferenza succitata al fine di assicurare la massima tutela, con provvedimento n. 28535 del 17/06/2015, ha rappresentato che "nell'area interessata dagli interventi... non ricadono aree protette regionali o comunitarie di competenza della scrivente Servizio. Per quanto sopra non si ravvisano adempimenti autorizzativi in materia di protezione del patrimonio naturale".

Sancendo, con ciò che allo stato attuale nessuna valenza ambientale e riconosciuta al sito di che trattasi. Pertanto l’iter approvativo del progetto è perfettamente delineato e completo di tutti i pareri.Quanto sopra per significare che, in relazione alle caratteristiche del sito segnalate da Codesta Associazione, non può essere lo scrivente ufficio di progettazione ad operare scelte diverse da quelle di indirizzo effettuate dalle Amministrazioni competenti e di cui agli atti di pianificazione e di programmazione, anche perchè queste costituiscono evidenti espressioni di volontà, essendo latrici di interessi socio-economici, quali il mantenimento della sicurezza della navigazione, la funzionalità del porto e la sicurezza degli operatori, la navigabilità degli specchi acquei portuali e lo sviluppo del porto stesso.Pertanto il progetto è stato redatto tenuto conto delta attuale destinazione dell'area di colmata e visti gli aspetti tecnico-economici relativi alla finalità primaria di conseguire l'escavo del porto canale non risultando, ad oggi, la presenza di ulteriori vincoli ambientali sulle aree interessate dai lavori”.

Segnaliamo un link, l'unico dove compare la “Laguna di Tonnarella”: http://www.infs-acquatici.it/#Le zone umide italiane. Ma come si può constatare, scaricando un allegato, in esso il sito in questione (si legge nella scheda delle zome umide del sud: località Laguna di tonnarella – descrizione: “Colmata B” di Mazara del Vallo) compare in nutrita compagnia nella quale anche: Aeroporto militare di Sigonella, Aeroporto di Galatina, Aeroporto di Birgi, Porto di Palermo, Porto di Messina, Porto di Catania, il mar grande ed il mar piccolo di Taranto etc.

Questo sta a dimostrare che l'inserimento in tale elenco non comporta alcuna conseguenza vincolistica particolare per il sito, in ragione della presenza di fauna avicola, altrimenti si giungerebbe all'assurdo che l'uso di tali infrastrutture dovrebbe risultarne condizionato. In realtà può essere vero il contrario: in corrispondenza degli aeroporti, per esempio, possono adottarsi misure nei confronti della fauna avicola per garantire la sicurezza dei voli.

Infine sulla Questione Escavo porto canale-“Colmata B/Laguna ci hanno segnalato un intervento su facebook del sindaco della città di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, il quale ha scritto ieri 15 gennaio un post sul suo profilo “Nicolò Cristaldi” dal titolo “ma che razza di ambientalisti sono questi?”. Ecco quanto ha scritto il primo cittadino mazarese (vedi foto n.4 screenshot del post):

“C'è da chiedersi di che razza sono questi signori che si autodefiniscono ambientalisti e che ne inventano una al giorno per ritardare le operazioni di escavazione del fiume Mazaro ridotto a pantano e che impedisce una corretta navigazione e l'agibilità dei cantieri che si affacciano nel porto canale. Non sanno più cosa inventare e tentano con ogni mezzo di far perdere il finanziamento faticosamente conquistato per ridare vivibilità al nostro porto canale.

Vogliono salvare quella che hanno definito una laguna mentre si tratta di una pozzanghera creata dalla incapacità dell'uomo di finire i lavori iniziati. La questione riguarda la colmata B che i cosiddetti ambientalisti vogliono salvaguardare perchè definiscono la stessa luogo di riproduzione degli uccelli. Se i soldi stanziati a suo tempo fossero stati sufficienti, oggi non si parlerebbe di questo problema. Tutte le analisi sono state fatte, ogni ricerca è stata effettuata, il progetto ha avuto tutti i pareri degli organismi chiamati a pronunziarsi… Perché non si deve fare l'escavazione? I lavori si faranno e fra qualche giorno si conoscerà l'esito della gara con l'individuazione della ditta che dovrà eseguire gli stessii.

Finalmente!!!!! Ma chi sono questi ambientalisti? E chi si annida dentro questa posizione? Non saremmo sorpresi se si dovesse scoprire che i più oltranzisti sono i vecchi cacciatori, magari bracconieri, che si sono pentiti e che dopo avere sterminato centinaia di uccelli ne vogliono salvare qualcuno, per pulirsi la coscienza. Non saremmo sorpresi se fra questi si nascondessero anche coloro che dopo avere costruito per se e per altri costruzioni abusive di ogni tipo, adesso sono per l'abbattimento dei manufatti costruiti irregolarmente.

Non saremmo sorpresi se fra questi signori ci fossero personaggi che dopo avere distrutto mezzo territorio del Comune adesso diventano moralisti”.

Francesco Mezzapelle

16-01-2016 14,30

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