"Siamo vicini ed abbiamo un mare in comune, un'intesa dobbiamo e possiamo trovarla per risolvere le annose questioni relativa agli areali di pesca nel Canale di Sicilia". A dichiararlo è stato Farhat Ben Soussi, console generale di Tunisia a Palermo, il quale insieme all'ing. Hechmi Chatman, delegato generale della
Fipa (Foreign Investmen Promotion Agency) e ad alcuni imprenditori tunisini dell'agricoltura e dell'Utap (Union Tunisienne de l'Agriculture et de la Pêche), rappresentata dal dr. Korayech Belghith, ha fatto visita al Comune ed al Distretto della Pesca per promuovere il Salone Internazionale "SIAMAP" dedicato alle macchine agricole ed alla pesca la cui edizione annuale si svolgerà a Tunisi dal 27 novembre al 1 dicembre.
In merito ai frequenti sequestri di pescherecci mazaresi da parte di motovedette tunisine nella zona del Mammellone, il console tunisino ha dichiarato: "il problema delle zone di pesca –ha sottolineato il console Ben Soussi- non riguarda solo i pescherecci mazaresi ma anche quelli tunisini. Ricordo che quest'estate, prima a giugno e poi ad agosto, anche noi abbiamo subito, da parte delle autorità marittime di Lampedusa, il sequestro di reti ed attrezzature e di pesce".
Continuando Ben Soussi (in foto) ha osservato: "le autorità marittime tunisine, come del resto quelle italiane, sono impegnate periodicamente nell'avvertire i pescatori di rispettare le regole sia per quanto riguarda le modalità di pesca che gli areali dove svolgere l'attività. Pertanto –ha concluso Ben Soussi- credo che sia possibile risolvere, una volta per tutte, attraverso il dialogo queste controversie fra noi Paesi che oltre a condividere lo stesso mare sono legati da una storica e forte amicizia e da progetti di cooperazione non solo in campo economico".
03-10-2013 10,35
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