Pm chiede assoluzione per tossicodipendente mazarese processato per estorsione, lesioni e minacce ai familiari

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Luglio 2015 16:40
Pm chiede assoluzione per tossicodipendente mazarese processato per estorsione, lesioni e minacce ai familiari

Per almeno quattro anni, dal 2010 al 2013, è stato l’autentico incubo dei suoi familiari. Pur di farsi dare, infatti, il denaro per comprarsi la droga, non ha esitato a minacciare e a picchiare. Soprattutto l’anziano padre, preso anche a bastonate. In uno di questi scatti di violenza, il genitore subì un trauma facciale e l’osso nasale.

Inevitabile la denuncia alle forze dell’ordine. Finì, così, sotto processo per estorsione, lesioni e maltrattamenti in danno dei familiari il 33enne mazarese Vincenzo Ampola. Adesso, però, per l’imputato il pm Andrea Norzi ha invocato l’assoluzione per “incapacità di intendere”.

Per questo motivo, il giovane tossicodipendente, adesso ospite in una comunità di recupero di Calatafimi (“Sentiero per la vita”), è stato ritenuto “non imputabile”. Per Vincenzo Ampola, comunque, il pm ha chiesto due anni di libertà vigilata. Dal 2010 al 2013, secondo quanto denunciato dai familiari, che però non si sono costituiti parte civile, Vincenzo Ampola avrebbe chiesto, in continuazione, da 10 a 30 euro al giorno e pur di ottenere il denaro non ha esitato a picchiare il padre, Matteo.

A difendere l’imputato è l’avvocato Biagio Di Maria, che si è associato alla richiesta del pm Norzi relativamente all’assoluzione per “incapacità di intendere e volere”. Il 13 luglio dovrebbe essere emessa la sentenza.

Francesco Mezzapelle

06/07/2015

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