Operazione antimafia della GDF, tra i 91 arrestati anche ex concorrente del Grande Fratello, prestanome dei boss

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Maggio 2020 08:07
Operazione antimafia della GDF, tra i 91 arrestati anche ex concorrente del Grande Fratello, prestanome dei boss

Ottantaquattro persone finisco in carcere. Cinquecento finanzieri bussano in altrettante abitazioni. Non solo a Palermo, ma anche a Milano. È a Milano, infatti, che i fratelli Fontana avevano trasferito residenza e interessi economici. Non è stato facile organizzare un blitz in un momento storico in cui vanno anche rispettate le restrizione sanitarie. L'operazione resterà nella storia giudiziaria del Paese anche per questo aspetto. Il rione Acquasanta del capoluogo siciliano è rimasto, però, il centro del potere dei Fontana. Potere mafioso, ricostruito in due anni di lavoro dai finanzieri del Nucleo speciale di Polizia valutaria, guidati dal colonnello Saverio Angiulli e coordinati dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Dario Scaletta.

Nell'inchiesta, a cui ha lavorato anche Roberto tartaglia, oggi al Dap e prima alla Commissione antimafia, sono coinvolti degli insospettabili come Daniele Santoianni, ex broker di una società fallita e concorrente del Grande fratello 10 o il commercialista milanese Paolo Remo Attilio Cotini. In carcere per mafia finiscono i fratelli Gaetano, Giovanni, Angelo (tutti e tre avevano un ruolo direttivo nella famiglia mafiosa che fa parte del mandamento dell'Acquasanta ) e Rita Fontana. Il ruolo direttivo viene contestato anche a a Michele e Giovanni Ferrante.

Arrestata pure la madre dei Fontana, Angela Teresi, sempre per mafia: avrebbe gestito la cassa del mandamento. Custodia cautelare in carcere anche per la compagna di Gaetano Fontana, Michela Radogna (non per mafia), per il drappello degli uomini più fidati che agivano agli ordini dei Fontana e per coloro che si occupavano di imporre il pizzo, gestire la raccolta delle scommesse sportive, vendere droga e truccare le corse dei cavalli in giro per l'Italia. Gli animali sarebbero stati dopati per vincere le gare o i fantini avversari convinti con le minacce a frenare la corsa dei cavalli in maniera che gli uomini dei Fontana andassero all'incasso delle vincite.

C'è tutto questo nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini. Nel blitz di oggi finiscono sotto sequestro beni per circa 15 milioni di euro, fra immobili e attività commerciali (bar, imprese di imballaggi e manutenzioni nautiche, ditte di distribuzione di caffè, centri di scommesse on line, negozi di frutta verdura e una fabbrica di ghiaccio). Sotto sequestro una dozzina di cavalli spediti a gareggiare negli ippodromi di Siracusa, Torino, Villanova D’Albenga (Savona), Milano e Modena.

Fonte Live Sicilia.it

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