Nota dell’Enpa Mazara su vicenda del cane aggredito: “si sta cercando un capro espiatorio sulla pelle di altri cani innocenti”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Settembre 2020 10:40
Nota dell’Enpa Mazara su vicenda del cane aggredito: “si sta cercando un capro espiatorio sulla pelle di altri cani innocenti”

Ieri abbiamo pubblicato una nota di un giovane cittadino, Walter Genna, che ha raccontato dell’uccisione di una cagnolina randagia da parte di un branco formato da 4 cani randagi nella via Restivo, nel quartiere di Tonnarella. A seguito di quella nota abbiamo ricevuto una replica da parte dalla sezione locale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), firmata dal suo presidente Loredana Zummo, che ha in affidamento i 4 cani. Ecco il testo della nota dell’ENPA Mazara. “I cani che stazionano nei pressi della via Restivo sono 4, sono cani prelevati due anni fa dal canile, sterilizzati, vaccinati e microchippati e poi come vuole la legge regionale 15/2000 reimmessi nel territorio di appartenenza dopo averne verificato la non aggressività  (compito che spetta al veterinario Asp). In tutto questo tempo i volontari Enpa si sono sempre presi cura di loro fornendo cibo acqua e antiparassitari, i cani sono docili e molto socializzati, spesso subiscono angherie da parte di ragazzotti che li vanno a stuzzicare con i motorini per farsi seguire, ovviamente come tutti i cani tendono a giocare con le ruote ma mai hanno aggredito nessuno.

E mai fra loro si sono aggrediti. La vicenda della cagnolina aggredita ci ha lasciate molto perplesse oltre che dispiaciute per la terribile fine della povera malcapitata. Subito siamo andate a controllare i quattro cani per vedere se avevano addosso tracce di sangue (ovvia conseguenza in una aggressione) ma non abbiamo trovato su di loro nessuna traccia ematica. Ora c'è da chiedersi chi ha veramente ucciso la cagnolina (mai vista in quella zona dove stazionano i cani), o dove è effettivamente morta visto che in tutta la strada non sono state trovate tracce di sangue. Da voci siamo venute a sapere che probabilmente era padronale anche se non munita di regolare microchip.

La cagnolina era accudita da due anni ed era in calore...perche' non hanno vigilato? La cagnetta non è stata protetta ed ora si sta cercando un capro espiatorio sulla pelle di altri cani innocenti. La vicenda adesso prende degli aspetti diversi, e su questo anche avvalendoci di testimonianze andremo a fondo, troppo facile accusare cani notoriamente buoni e non prendersi delle responsabilità”. Francesco Mezzapelle

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