“Non con un lamento”, tra impegno e memoria presentato a Mazara il libro su Peppino Impastato

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Maggio 2015 10:00
“Non con un lamento”, tra impegno e memoria presentato a Mazara il libro su Peppino Impastato

Ci sono giornate che segnano profondamente la vita e la storia di un Paese. Giornate che restano indelebili nella memoria collettiva con il loro carico di dolore e di morte. Quel 9 maggio 1978 fu un giorno di quelli. Venne ritrovata l'auto con il corpo senza vita di Aldo Moro e qualcosa nel nostro Paese cambiò per sempre. Ma il 9 maggio 1978 accadde qualcos'altro. A migliaia di km di distanza, a Cinisi, in Sicilia,

un giovane di trenta anni viene fatto saltare in aria per avere, dai microfoni di una radio, denunciato, deriso e sbeffeggiato il potere mafioso, rappresentato in paese da don Tano Badalamenti. Quel ragazzo era Peppino Impastato, e per anni non si parlerà mai di lui e dei suoi compagni, della loro storia, del loro coraggio di giovani che nella Sicilia degli anni 70 raccontano con disprezzo storie di mafia e di boss mafiosi, parlano di una realtà che ancora veniva negata, in un'epoca in cui il mafioso era ancora l'uomo d'onore da rispettare, specie se ce l'avevi in famiglia, come era il caso di Peppino.

Il suo omicidio verrà spacciato per una morte accidentale in seguito ad un maldestro tentativo di preparare un attentato, e ci vorranno tutta la forza, la determinazione e la perseveranza della sua famiglia, della madre Felicia, dei compagni, perchè venga data dignità alla sua morte e riconosciuta la verità.

Di Peppino Impastato si è parlato ieri, presso la Bottega dei Giusti di Sicilia, a Mazara del Vallo, in un incontro promosso da padre Francesco Fiorino con l'editore Ottavio Navarra e lo scrittore Giorgio Di Vita, autore del libro “Non con un lamento”. (da sx Fiorino, Navarra e Di Vita).

Ne è scaturita una bella e vivace conversazione tra l'editore e lo scrittore in cui sono emersi punti di vista, episodi, analisi e spunti di riflessione anche un po' inediti rispetto a quella che è nell'immaginario collettivo la storia di Impastato restituita dal film “I cento passi” di Giordana.

L'autore ci descrive un Peppino che è ben lontano dall'eroe giovane e bello che ci rimanda il film, un Peppino che è considerato, nella Cinisi degli anni 70, un tipo un po' strano, trasandato, fuori dagli schemi, un cattivo esempio, uno che osa sfidare tutti i dogmi, il padre, la famiglia, l'autorità.

Ottavio Navarra continua il racconto di Peppino oggi, di come sia diventato il simbolo della Sicilia che resiste, il simbolo della ribellione contro le ingiustizie, di come intorno alla sua figura sia nata una sorta di religiosità laica, che rivive ogni anno, il 9 maggio, a Cinisi, dove migliaia di persone si ritrovano a celebrare una sorta di rituale, sempre uguale, con la partenza da radio Aut, lo striscione portato dai compagni ormai ingrigiti dal tempo, l'arrivo a casa Impastato che la mamma Felicia, una delle prime donne coraggio di Sicilia, ha voluto fosse aperta a tutti.

“Questo è anche un libro di generazione – sottolinea Navarra - perchè non racconta solo di Peppino, ma è la fotografia di un gruppo di amici. A dimostrare che quello che traccia il solco non è il singolo, l' individuo, ma sono i movimenti collettivi. La storia di Peppino e dei suoi compagni è un fiume carsico che continua a scavare la terra”.

Interessante anche il passaggio sulla nascita delle radio libere, su quello che significò per quella generazione, e cioè la possibilità di esprimersi, la libertà di dare voce a chi fino a quel momento non l'aveva mai avuta.

E' questa una storia che ci racconta di una rivoluzione culturale, che ci racconta che nella vita si può seminare, ma ci racconta anche che non c'è eroe vivo che valga un eroe morto, e che in questa terra devi farti ammazzare per diventare esempio, testimonianza, eroe. E' questo il punto interrogativo che continua a girare in testa: riusciremo mai a maturare, noi siciliani, una coscienza collettiva che non necessiti del sacrificio di qualcuno, di eroi vivi o morti che siano?

Catia Catania

08-05-2015 12,00

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza