Nel 2004 la mamma di Loris segnalò di aver visto Denise Pipitone

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Dicembre 2014 13:30
Nel 2004 la mamma di Loris segnalò di aver visto Denise Pipitone

A pochi giorni dalla notizia shock di una nuova intercettazione (vecchia e inascoltabile prima ma ora ripulita e intellegibile grazie alle nuove tecnologie) sul caso Denise,

che incastrerebbe la madre di Jessica Pulizzi, Anna Corona, e della successiva notizia - conseguente alla prima - che la Procura di Marsala ha aperto un'inchiesta contro ignoti con l'ipotesi di omicidio per la piccola Denise Pipitone, è spuntato fuori nelle ultime ore un insolito collegamento con il caso del piccolo Loris Stival, il bambino di soli otto anni misteriosamente ucciso nel piccolo paesino del ragusano, Santa Croce Camerina, rapidamente salito alla ribalta delle cronache nazionali.

Adesso si viene a sapere che Veronica Panarello, la madre di Loris, al centro delle indagini - assieme a poche altre persone ormai che stanno venendo fuori nelle ultime ore - per via delle molte incongruenze e di veri e propri "gialli" nelle sue testimonianze, nei propri spostamenti documentati dalle telecamere della città e nel suo misterioso passato, a fine 2004 (pochi mesi dopo dunque il rapimento) quando aveva appena 15 anni, si presentò nella caserma di Santa Croce Camerina segnalando ai Carabinieri la presenza di Denise Pipitone in zona. "L'ho vista"- giurò la madre di Loris. E fu quella l'unica segnalazione di quella zona.

Stranezze che spuntano fuori dalle "piste" degli inquirenti, pure coincidenze. Potremmo pensare che sia solo una casualità il fatto che due casi di cronaca, apparentemente distinti e lontani, come quelli di Denise e di Loris, trovino un collegamento nell'intenso lavorìo delle indagini degli investigatori, e del mondo dei media che spesso ne amplifica i risultati.

Eppure un collegamento fra le due storie di cronaca, fra Loris e Denise, c'è stato fin dall'inizio, tanto chiaro quanto spesso non colto subito dal mondo dell'informazione. E cioè quello della violenza, dell'abuso, su dei minori, dei bambini, indifesi e senza alcuna colpa; se non quella di essere caduti nelle trappole di adulti senza nome che non hanno il coraggio di dichiarare e affermare invece le proprie di colpe.

Vincenzo De Santi

08/12/14  14,00

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