Nasce in città il “patchstreet”, l’arte di rattoppare le buche stradali.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Gennaio 2014 08:48
Nasce in città il “patchstreet”, l’arte di rattoppare le buche stradali.

La nostra città è sempre più un laboratorio e non soltanto politico, per quello già è stato istituito un osservatorio internazionale con sede sul monte Palomar, in California, dove la politica mazarese è sotto i

riflettori di attentissimi studiosi, politologi, sociologi, economisti, ma anche meteorologi e perfino occultisti e qualche seguace di Ron Hubbard, si il compianto autore del saggio "Dianetcs".

Ma da qualche tempo, e soprattutto nelle ultime ore, i media di mezzo mondo stanno attenzionando l'ultima moda nata in riva al Mazaro e cioè il "patchstreet", cioè l'arte di rattoppare le buche stradali, piccole o grandi che siano, con pezzi di bitume, asfalto intendiamoci, e ciò per dare un nuovo decoro urbano (vedi foto 1) ad una città che dopo la kermesse festiva di fine anno era diventata troppo triste senza quel grandissimo gioco di luci, colori e musiche di artisti dell'urlo.Il "patchstreet" mazarese trae origini, o meglio prende ispirazione, dal "patchwork" una tecnica creata nei secoli scorsi presso i pionieri americani che riciclavano le parti in condizioni migliori dei capi ormai consunti per la riparazione di altri capi o per la realizzazione di nuovi, in particolare coperte imbottite con foglie di tabacco, cotone, etc.

Il patchwork (tradotto indica "lavoro con le pezze") è un manufatto che consiste nell'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto, generalmente ma non esclusivamente di cotone, al fine di ottenere un oggetto per la persona o la casa, con motivi geometrici o meno.

Il "patchstreet" è stato sperimentato in alcune strade della città che ne avevano davvero bisogno; come si dice: si fa di necessità virtù. Sono state così ricoperte le buche del lungomare, da quello di San Vito a Mazzini, anche lì dove erano riaffiorati i binari della ferrovia che collegava decenni fa la stazione al porto; qui addirittura la creatività degli maestri mazaresi si è superata ricoprendo con un'artistica pezza di asfalto un tratto delle strisce pedonali (vedi fo 2) . E cosa dire invece del gran lavoro di via Toniolo (vedi foto 3)? Magnifico.

24-01-2014 9,40

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