Misteridicittà/Tenente, vorrei conferire con il generale. Tu sei impazzito!

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Settembre 2015 11:33
Misteridicittà/Tenente, vorrei conferire con il generale. Tu sei impazzito!

Per la prima volta il protagonista del mistero che Vi proponiamo indossa una divisa. E' un uomo di Campobasso, un finanziere, Antonio Lomma, che ha svolto servizio nella tenenza di Mazara del Vallo, fino alla fine. Il mistero ruota attorno al fatto che a fargli appendere la divisa nell'armadio non è stato il raggiungimento degli anni di servizio, bensì una richiesta che aveva avanzato al tenente dell'epoca.Non sappiamo chi sia stato, ma certamente un ufficiale che aveva ben capito come è meglio muoversi in questo territorio.

E' stato difficile se non impossibile trovare documenti al riguardo,l'unica testimonianza è un articolo di fondo che riporta una lettera del nostro protagonista nella seconda pagina de L'Unità di Lunedì 19 Ottobre 1959, che tratta la cronaca di Roma. (vedi foto n.1). La vicenda trova il suo tempo in un periodo che vi abbiamo già fatto percorrere, parlando di una storia in divisa e di un omicidio, l'omicidio di Francesco La Rosa consumato nella caserma dei carabinieri, e ancora una volta il responsabile è stato un ufficiale rimasto impunito agli occhi degli uomini.

Analizzando la storia la prima cosa che inquieta è il fatto che l'articolo sia il riassunto di una lettera spedita alla redazione per denunciare l'accaduto. Le speranze di Lomma di essere ascoltato, come in un ultimo disperato tentativo, vengono affidate alla carta stampata, il potere, che dalla quarta posizione, si trova a dover difendere un membro che dipende direttamente dal Ministro delle Economie e Finanze, allora nello stesso anno si avvicendarono al ministero Luigi Preti (PSDI) con il secondo governo Fanfani, che si trovò ad affrontare il caso Giuffrè noto come “Il banchiere di Dio” (vedi foto n.2 articolo La Repubblica) , e Paolo Emilio Taviani (DC), impegnato nella lotta contro banditi, mafia, Ordine Nuovo e Brigate Rosse, con il secondo governo Segni, durante il quale venne approvata la legge n.189 del 23 Aprile 1959, che regolamentava funzioni e compiti del corpo, (il testo lo trovate al seguente link: http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1959-04-23;189~art1 ), prima di loro il ministero era affidato ad Andreotti.

Ma cosa narra Antonio Lomma a L'Unità? La invia con la speranza che il Generale del Corpo, Domingo Fornara la legga e allega referti medici che descrivono la sua situazione. Racconta che svolgendo il suo regolare servizio, aveva avanzato una richiesta, rispettandone la prassi, per poter conferire con il comandante del corpo, ma questa riceverà risposta con l'ordine di una visita medica per il richiedente, presso l'ospedale militare di Palermo.

La situazione tanto assurda solleva una quantità di interrogativi direttamente proporzionali allo sviluppo futuro della storia. Possiamo solamente immaginare lo stato d'animo dell'uomo, il senso di ingiustizia che stava gravando su di sé come militare e come uomo. In questi casi è normale domandarsi cosa spinge un ufficiale ad oltrepassare la soglia che lo vede vestito dalla divisa.Dall'ospedale militare partì una richiesta di ricovero presso l'ospedale psichiatrico del capoluogo siciliano, dove probabilmente non riscontrarono alcuna anomalia visto che in seguito alla degenza di trenta giorni per l'osservazione, Lomma fu rimandato al nosocomio di provenienza. Per loro non era pazzo, ma questa diagnosi cozzava con quella del medico militare o probabilmente con la situazione che sarebbe potuta emergere in seguito all'accoglimento o al diniego della richiesta di Lomma. Per esser sicuri si decise che la cosa migliore da fare era mandarlo in licenza di convalescenza, 180 giorni, a Castelmauro, nella sua famiglia magari, avrebbe capito. La visita di controllo dopo la convalescenza, viene effettuata presso l'Ospedale militare di Napoli, dove viene confermata la diagnosi del medico militare di Palermo, si trova con altri 120 giorni di licenza di convalescenza, in seguito a questi che termineranno il 27 Dicembre, gli restano altro 60 giorni di licenza, sempre per la stessa motivazione, al termine dei quali troverà le dimissioni d'ufficio dal servizio.

Un anno di convalescenza e poi il congedo, dopo 15 anni di servizio. E' possibile che in questi 15 anni la sua pazzia non aveva preso il sopravvento? Il medico dell'ospedale psichiatrico di Palermo non aveva notato alcun sintomo durante quel mese di osservazione, era inesperto o troppo fedele al giuramento di Ippocrate? L'Unità fa appello al generale perché si informi sulla vicenda prescindendo dalle ragioni che hanno portato il militare a chiedere il colloquio.Ma noi non vogliamo prescindere, noi ci chiediamo cosa avrebbe voluto dire al generale, su cosa si sarebbe imperniato quel colloquio tanto da necessitare di bypassare la gerarchia?

Per comprendere un po' di più i retroscena dobbiamo sbirciare nella vita del generale in questione, Domenico (Domingo) Fornara, non a caso abbiamo aperto una parentesi politica, il generale si troverà coinvolto proprio in quella sdcottante vicenda Giuffrè, insieme al ministro Prati faranno scoppiare il caso per aiutare Fanfani a sbarazzarsi di Andreotti, questi infatti sarà accusato di essere sempre stato a conoscenza dei fatti e di aver anzi protetto il "banchiere di Dio" nella sua truffa, altri protagonisti della vicenda si trovano sparsi per tutto lo stivale, ma il filo conduttore è sempre lo stesso, petrolio e denaro, il tutto sembra magistralmente diretto da personaggi quali mafiosi, massoni e piduisti, è il periodo di Silvio Milazzo (governatore siciliano di quegli anni, fatto poi crollare per opera del trio degli esattori: Cambria-Corleo-Salvo),e dello scisma che provocò all'interno della DC siciliana, è il periodo in cui ci si muove per i giacimenti petroliferi che insistono in Sicilia o che scaricano nei porti dell'isola, tra questi di certo anche il nostro, nelle cui vicinanze vi era l caserma della GdF, chissà se Lomma abbia potuto vedere qualcosa, qualche traffico illecito, magari grazie a qualcuno che preferiva chiudere entrambi gli occhi, dopo qualche anno si leggerà dello scandalo petroli, in cambio di provvedimenti legislativi a loro favore i petrolieri sovvenzionano i partiti di centro sinistra attraverso l'ENEL, il settore petrolifero anticipa il denaro all'ente che lo gira ai partiti, l'ENEL, rimborsa le anticipazioni mediante una maggiorazione del prezzo d'acquisto dell'olio combustibile. Nello scandalo restano coinvolti Andreotti, Rumor, Ferri, Ferrari, Aggradi, Valsecchi e il ministro Preti, amico del nostro Generale.Ricorrevano a moduli falsi, di modo che una parte del materiale lavorato non non veniva registrato, il petroliere incassava 50/60 lire per ogni chilo di prodotto venduto illegalmente e la guardia di finanza per timbrarlo riscuoteva 20 lire al chilo così come l'ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione, che proteggevano il trasporto in cambio di una tangente di 80 lire al chilo che dividevano in seguito.La prima ditta ad essere travolta dello scandalo petroli è la SAROM di Attilio Monti chiamato l'artiglio, che pensò bene di affidare la presidenza proprio al generale Fornara, anche il suo successore Raffaele Giudice fu accusato e condannato insieme al capo id stato maggiore Donato Loprete, entrambi piduisti.

Sono molte le storie che partono da un semplice piccolo fatto come quello di una richiesta di parlare con un superiore, e che poi risultano essere inserite in una delle tante ventose dei tentacoli di quella che viene chiamata metaforicamente (e mai metafora fu tanto realistica) Piovra. Lo abbiamo visto parlando, in una puntata scorsa di questa rubrica, di un semplice ma “venerabile” professore di filosofia, legato ad ambienti che apparentemente sembrano essere lontani tra loro. Ma la protezione e la difficoltà nella loro individuazione sta proprio in questo. L'inimmaginabile estensione del marcio.

Francesco Mezzapelle

Rosa Maria Alfieri

06-09-2015 13,30

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