Metanodotto, nuovo accordo ENI-Algeria. Interrogazione alla Camera del M5S su concessione per centrale di Capo Feto e su danni al litorale di Tonnarella.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Luglio 2019 09:23
Metanodotto, nuovo accordo ENI-Algeria. Interrogazione alla Camera del M5S su concessione per centrale di Capo Feto e su danni al litorale di Tonnarella.

E’ notizia dell’altro ieri, appresa su Start Magazine, l’accordo raggiunto da ENI fino al 2029 per il trasporto di gas proveniente dall’Algeria e che arriva nella centrale di Capo Feto, a Mazara del Vallo, attraverso un gasdotto marino partente da Capo Bon (Tunisia). Il Ministro dell’Industria Slim Feriani e l’ad di ENI Claudio Descalzi hanno sottoscritto – in presenza del Primo Ministro della Tunisia Youssef Chahed – il nuovo accordo per il transito attraverso la Tunisia del gas naturale di provenienza algerina.

“L’Accordo –come sottolineato dal collega Alessandro Sperandio- fa seguito alle intese raggiunte nel maggio scorso con Sonatrach in relazione all’acquisto del gas ed al trasporto nel canale di Sicilia (cosiddetto sistema TMPC), e completa il quadro contrattuale che consente l’importazione in Italia del gas algerino. Con questo accordo Eni, tramite la propria controllata Trans Tunisian Pipeline Company (TTPC ), si impegna ad esercire il gasdotto per i prossimi 10 anni, assicurando i necessari reinvestimenti di ammodernamento dell’infrastruttura ed usufruendo del diritto esclusivo su tutta la capacità di trasporto”.

Il gasdotto trans-tunisino, realizzato all’inizio degli anni ’80 e successivamente potenziato in più fasi, consiste in due linee da 48 pollici lunghe circa 370 km (dal confine algero-tunisino presso Oued Saf Saf fino al promontorio di Cap Bon) e cinque centrali di compressione. Con una capacità di trasporto di circa 34 miliardi di metri cubi all’anno, quest’opera svolge un ruolo chiave per l’approvvigionamento energetico della Tunisia e dell’Italia (vedi foto di copertina); è la seconda autostrada del gas che arriva in Italia, l’altra è rappresentata dal  gasdotto Tag che arriva dalla Russia ed entra in Italia dal Friuli Venezia Giulia.

Della “questione gasdotto” e del rinnovo della concessione alla centrale Snam di Capo Feto si discute da alcuni anni a questa parte: La questione è stata anche oggetto di dibattito nelle ultime due campagne elettorali per le Amministrative relativamente ai benefici (vedi il costo del gas metano conteggiato a partire da San Donato Milanese, sede della Snam Rete Gas) ) mai ottenuti dalla città di Mazara del Vallo a parte il dono del Governo Algerino (in occasione della visita ufficiale in Città, vedi foto n.2 da "Mazara Forever", dell’allora Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, per l’inaugurazione della centrale) della cosiddetta “Pinacoteca Algeria” (persa chissà dove da alcuni anni nei meandri del Palazzo comunale), 42 immagini rupestri del deserto del Sahara preistorico (allora verde e popolato), e alcune assunzioni di personale impiegato nella stessa centrale di Capo Feto.

La stessa vicenda fa registrare nelle ultime ore una novità, cioè un’interrogazione parlamentare,  presentata alla Camera dalle deputate grilline Vita Martincinglio e Caterina Licatini, sulla questione gasdotto e sulle criticità riscontrate inerenti il fenomeno erosivo che da tempo affligge il litorale di Tonnarella. “In questi anni – dichiara attraverso una nota la mazarese Vita Martinciglio – le ricerche documentali fatte insieme alla collega Caterina Licatini, all’ex portavoce La Grutta e al parlamentare Sergio Tancredi hanno consentito di poter avviare un percorso che confidiamo dia buoni frutti per la città di Mazara”.

"Attraverso un'interrogazione al ministero dei Trasporti ho voluto chiarimenti circa alcuni danni provocati al litorale di Capo Feto, a Mazara del Vallo dove, attraverso una concessione trentennale alla Società Transmediterranean Pipelin Company Ltd è stato realizzato un gasdotto per l'approvvigionamento di fonti energetiche tra Italia e Africa in un'area di circa 2.000mq” -ha affermato Caterina Licatini (in foto n.3), deputata del MoVimento 5 Stelle in Commissione Ambiente alla Camera.

"Il concessionario –ha proseguito la Licatini- ha assunto l'obbligo di realizzare a proprie spese le opere di difesa dalle mareggiate e di mantenere le condotte in perfetto stato di efficienza, eppure risulta evidente l'erosione del litorale Tonnarella e le alterazioni morfologiche e nocive dei fondali, probabilmente provocate da tale società con conseguenti danni”. All’interrogazione parlamentare, al vaglio del Ministero dei Trasporti, ha risposto il sottosegretario Michele Dell’Orco.

“Sono soddisfatta –ha scritto la Licatini- della risposta del sottosegretario ai Trasporti Michele Dell'Orco che ha annunciato l'apertura di un fascicolo lo scorso 12 Giugno per stabilire le eventuali correlazioni tra danno arrecato e lavori effettuati interessando l'Autorità Marittima, il Provveditorato Interregionale per la Sicilia e la Calabria e l'Agenzia del Demanio competente. Il MoVimento 5 Stelle, come dimostrato dal caso Autostrade, è da sempre attento al tema delle concessioni. Vogliamo vigilare –ha concluso la deputata siciliana-sulle società che operano sul nostro territorio, garantendo massima  sicurezza ai cittadini e salvaguarda del territorio.

Ci auguriamo che l'attività istruttoria potrà far luce sull'intera vicenda così da poter richiedere alla Concessionaria, nel caso di danni comprovati, di provvedere al ripristino delle condizioni ante-operam e all'eventuale risarcimento degli interventi sin qui già eventualmente espletati”. Bisogna ricordare comunque il Consiglio comunale straordinario e aperto del 26 luglio 2017, richiesto dai consiglieri comunali Giacomo Cangemi e Giorgio Randazzo, entrambi di opposizione, per affrontare la questione metanodotto e la concessione per la centrale di Capo Feto (vedi foto n.4).

Alla seduta in qualità di esperto fu invitato a relazionare il geologo Roberto Gallo il quale dimostrò, attraverso uno studio e la proiezione di slides, come la costruzione del gasdotto marino avesse contributo nel tempo all’erosione della spiaggia di Tonnarella. Il geologo Gallo, confrontando le diverse immagini satellitari che ritraevano la costa nel corso degli anni, partendo da lontano, spiegò come la costruzione del gasdotto che collega Algeria e Italia passando per la Tunisia – ed in particolare il punto in cui i fasci di tubi approdano sulla terraferma presso Capo Feto per dirigersi verso la centrale del gas – avesse contribuito, assieme alla costruzione del porto nuovo, ad accelerare il fenomeno di erosione della spiaggia di Tonnarella.

A protezione delle condotte del gas fu infatti costruito un vero e proprio pennello di pietra molto vasto in lungo e in largo e a quasi 50 cm dal livello dell’acqua che contribuì a proteggere dalle mareggiate di Scirocco il metanodotto e a preservare dall’erosione la spiaggia dunosa di Capo Feto a Ovest (qui non esiste erosione, anzi nel tempo si è creata una spiaggia) ma, viceversa, ha fatto sì che le masse d’acqua si spostassero verso Est, frangendosi verso l’arco della spiaggia del Lungomare Fata Morgana.

E i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti: la costa che si assottiglia sempre di più, la sabbia scomparsa, il mare che avanza fagocitando muretti di protezione e strada; i continui recenti lavori di contenimento per la prevenzione dell’erosione sono serviti a poco, destinati unicamente a ripristinare la sede stradale danneggiata. Alla adunanza aperta non partecipò l’Amministrazione  Cristaldi e la maggioranza a suo sostegno, confermando il silenzio assordante già registrato al momento del rinnovo della trentennale concessione demaniale avvenuta qualche anno fa.

Ecco, attraverso il link di un nostro articolo del 3 luglio 2017, una ricostruzione dell’annosa questione https://www.primapaginamazara.it/mazara-silenzio-dell-amministrazione-su-rinnovo-concessione-metanodotto-persistono-poteri-forti-citta-ancora-esclusa/ Francesco Mezzapelle

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