"Siamo lieti di ospitare in questa bellissima Sala La Bruna un appuntamento così importante reso possibile grazie ad una sinergica collaborazione tra istituzioni pubbliche e privati. Il tema trattato è di grande impatto sociale.
Il diabetico viene considerato non un semplice paziente ma una persona che insieme ai medici e ai ricercatori lotta per sconfiggere la malattia". Lo ha dichiarato l'Assessore comunale Vito Billardello, che su delega del Sindaco Nicola Cristaldi è intervenuto ieri pomeriggio nella sala La Bruna del Collegio dei Gesuiti all'apertura del workshop sulla "Gestione Territoriale Pluridisciplinare del Paziente Diabetico". L'evento, che si conclude oggi e che vede la partecipazione di decine di medici ed esperti del settore provenienti da ogni parte d'Italia, è organizzato da Cica Congress ed è stato presentato dal responsabile scientifico, il medico mazarese Giuseppe Giordano.
- Dalla brochure di presentazione dell'evento: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 177 milioni le persone affette da diabete in tutto il mondo. Un numero che sembra destinato a raddoppiare entro il 2025, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, a causa non solo della crescita di popolazione e dell’invecchiamento, ma anche di diete poco idonee, obesità e sedentarietà. Il diabete comporta anche costi molto elevati: i dati dello studio Code-2 effettuato nel 2000 mostrano infatti come il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata (circa 5,5 miliardi di euro nel 2004) sarà assorbita dalla popolazione diabetica. Come è noto, le attuale linee guida delle società scientifiche, e gli standard di cura 2009-2010 SID–MD dedicano largo spazio alla gestione integrata e ai percorsi assistenziali per la cura di patologie croniche a bassa-media complessità.
Il diabete mellito, ben si presta all’approccio multidisciplinare e alla gestione integrata (progetto IGEA 2005). Scopi principali di questo corso sono: migliorare l’out-come e la qualità di vita dei pazienti diabetici, ridurre i ricoveri impropri, evitare il follow-up specialistico immotivato, promuovere l’approccio multidisciplinare, dare centralità al paziente valorizzando le potenzialità di autogestione della patologia (self-care).
Comunicato stampa 28 marzo 2015 {fshare}