Mazara, notte di paura e panico nel centro storico: due giovani immigrati lanciano bottiglie contro gruppi di persone. Sempre più polveriera sociale…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Settembre 2017 14:21
Mazara, notte di paura e panico nel centro storico: due giovani immigrati lanciano bottiglie contro gruppi di persone. Sempre più polveriera sociale…

Attimi di paura e panico la scorsa notte nel centro storico di Mazara del Vallo. Erano circa le ore 1.30 quando in piazza della Repubblica stava quasi per concludersi una serata di musica live davanti un locale con molti giovani e meno giovani che stavano ascoltando e ballando senza nessun problema. Ad un certo punto l’entusiasmo è stato spezzato quando alcune grida si sono levate dalla vicinissima via Ss Salvatore, la strada che da piazza Repubblica conduce al lungomare Mazzini.

Gruppi di giovani correvano verso il centro di piazza Repubblica gridando aiuto. Cosa è successo? Secondo il racconto di diversi ragazzi e ragazze ad un certo punto nella via Ss. Salvatore due ragazzi, probabilmente di origine maghrebina o slava, hanno iniziato a lanciare delle bottiglie di vetro, anche piene, estraendole da un grosso borsone che uno di essi portava con se.

Quei due ragazzi hanno continuato a seminare il panico per diversi minuti risalendo fino a piazza della Repubblica mentre gruppi di giovani cercavano di mettersi al riparo dal lancio continuo di quelle bottiglie che solo fortunatamente non hanno colpito nessuno ma i segni per terra, vetri e liquido, di quell’atto scellerato erano evidenti (vedi foto con la bottiglia frantumata accanto ad un auto posteggiata).

Il gruppo musicale ha smesso di suonare di colpo, si è creato molto panico e paura, gente che scappava e quei due personaggi proseguivano la loro folle camminata fino a quanto un gruppo di ragazzi, alcuni più grandi, non si è loro avvicinato e li ha intimati a smetterla altrimenti li avrebbero malmenati.

Il rischio di ricevere una sonora lezione li ha fatti immediatamente allontanare addentrandosi all’intorno dei vicoli della casbah. Dopo pochi minuti è arrivata una pattuglia dei carabinieri che erano stati avvertiti su quanto stava accadendo.

Questo è l’ultimo caso di microcriminalità giovanile che negli ultimi anni sta mettendo a ferro e a fuoco la Città. Non si contano più i furti nelle abitazioni e nei negozi, i casi di arresto di molti giovani immigrati per detenzione spaccio di sostanze e stupefacenti. Non mancano neanche piccole gang che scorrazzano nel centro storico provocando residenti e visitatori, non mancano gli scippi ed i casi di bullismo verso i propri coetanei di origine autoctona. Per non parlare delle risse che spesso avvengono nelle feste organizzate dalle scuole.

Insomma ci sono tutti gli ingredienti per potere ben affermare che il sistema di pacifica convivenza venutosi a creare negli ultimi decenni a Mazara del Vallo sta per cedere a causa di pericolose dinamiche sociali. Quanto avvenuto ieri sera in piazza della Repubblica è la punta dell'iceberg di un malcontento che cova anche in molte città italiane, e a Mazara del Vallo in primis visto che presenta in rapporto alla popolazione la più alta percentuale di immigrati che qui hanno creato famiglia. La crisi economica degli ultimi anni, ha conseguenze molto negative sulle nuove generazioni di figli di immigrati. Molti di loro perseguono disvalori.

Da alcuni anni a questa parte si avverte il rischio di una generazione di figli di immigrati senza prospettive ed allo sbando. Purtroppo la crisi economica degli ultimi, soprattutto nel settore economico trainante la città, cioè la pesca, ha determinato un impoverimento della comunità immigrata; molti immigrati lavoratori sui pescherecci sono tornati in patria per fare gli armatori della pesca.

Tutto questo è stato accompagnato dall'assenza negli anni di una politica seria e concreta che permettesse una maggiore integrazione degli immigrati nel tessuto sociale cittadino; non risulta istituita la “Consulta degli Immigrati” anche se lo Statuto Comunale lo prevede da anni e nonostante dal 2002 vi sia la presenza di un consigliere comunale aggiunto scelto fra la comunità immigrata. Ma la comunità immigrata sembra ghettizzata.

La verità, al di là della propaganda politica di facciata, è che ad oggi vi sono più comunità, autoctona, maghrebina e slava, che vivono separate in casa, a parte nel lavoro sui pescherecci, mazaresi ed immigrati, sia maghrebini che slavi, nemmeno si sfiorano. Così è cresciuto il malcontento di questi giovani figli, fra i 18 ed i 30 anni, di immigrati; molti come me sono nati qua a Mazara ma in pochi sono riusciti ad integrarsi. Molti giovani immigrati che vivono soprattutto nel centro storico soffrono la precaria condizione economico e sociale e provano un innato rancore nei confronti dei loro coetanei mazaresi. In questo contesto vi è il serio rischio che alcuni giovani siano affascinati dai messaggi estremistici e da azioni criminose che avvengono in realtà europee più grandi.

Francesco Mezzapelle

09-09-2017 16,00

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