Mazara, nel porto canale ogni giorno il “festival dell’abusivismo commerciale” ed altri scempi…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Agosto 2015 09:38
Mazara, nel porto canale ogni giorno il “festival dell’abusivismo commerciale” ed altri scempi…

Seppur sollevato più volte in Consiglio comunale persiste il fenomeno abusivismo commerciale in Città; non è episodico è quotidiano ed ha il suo epicentro, ormai da anni, in piazzetta dello Scalo dove ogni tanto avvengono operazioni congiunte delle forze dell’ordine, in quel momento gli abusivi di ogni genere, si dileguano (celando i loro prodotti in dubbio stato di conservazione fra le vie adiacenti) per poi ritornare dopo poche ore.

Più volte abbiamo sollevato la problematica ma a quanto pare non si è fatto niente di concreto per la cessazione del fenomeno definitivamente.

Anche questa mattina, primo sabato di agosto, piazzetta dello Scalo era più “viva” che mai. Abbiamo fatto un giro ed abbiamo notato la vendita abusiva di prodotti sia ittici che ortofrutticoli e perfino caseari. La piazzetta dello scalo in queste ore, mentre scriviamo, è molto affollata, nessuna inaugurazione, nessuna festa, cittadini che attraversano la piazza, divincolandosi fra le auto che scendono da via Santa Croce dirette sul lungomazaro Ducezio.

Da un lato della piazza, all’angolo della struttura che fino a tre anni fa ospitava la caratteristica asta del pesce (poi chiusa dall’Amministrazione comunale) vi sono anche italiani, che mettono in bella mostra della frutta ed ortaggi in delle cassette di legno. Dall’altro lato, vicino al muretto che circonda la struttura del piccolo mercato ittico al dettaglio (dove esposto un grande adesivo con la scritta "pesce fresco di Mazara del Vallo"), vi sono uomini, di chiara origine maghrebina, che fermano chiunque passi da lì: offrono il loro pesce, soprattutto gambero bianco, contenuto in delle cassette di plastica, una sopra l’altra all’interno di grosse buste di cellofan adagiate sullo stesso muretto (vedi foto 1).

Questo avviene quotidianamente e sotto lo sguardo di qualche anziano mazarese che assiste allo spettacolo, probabilmente con molta amarezza ripensando al passato, del passaggio di piccoli carrelli con il loro carico di pesce, congelato e scongelato a seconda dell’occorrenza (ignari gli acquirenti circa i rischi per la loro salute), e  poi nascosti accuratamente fra le auto posteggiate.

Piazzetta dello scalo, lo abbiamo sempre denunciato, somiglia sempre più ad un “suq” ma con una particolarità e cioè che al suo interno viene praticato il commercio abusivo di prodotti, ciò, oltre ai danni per la salute dei cittadini, comporta gravi perdite economiche per gli operatori all’interno del mercato ittico al dettaglio i quali invece sono costretti ad emettere lo scontrino fiscale, pagano le tasse. Perché questi non denunciano la presenza degli abusivi fuori dalla loro porta?

“Mazara del Vallo è storicamente –ha detto un cittadino di origini leccesi ma ormai da anni residente in Città- la capitale del pesce italiano ritenuto il migliore al mondo ed invece la mattina vieni qui e ti accorgi della triste realtà, pesce venduto per strada che fa puzza, la piazzetta sporca con aria vomitevole. Ma nessuno controlla quanto accade qui? Che figura ci facciamo con i visitatori che arrivano per vedere di presenza quanto letto sulle guide turistiche?

Altra situazione "aberrante" è la presenza nelle immediate vicinanze di molti magazzini di imprese ittiche le quali vengono sottoposte frequentemente a controlli serrati da parte di ufficiali sanitari, controlli che durano per ore mentre a pochi metri viene venduto pesce avariato e merce in dubbio stato di conservazione.

Ci domandiamo: nessuno forse conosce quanto accade, quotidianamente, in piazzetta dello Scalo e via adiacenti? Lì dove la nuova chiatta fa la spola fra le due sponde del fiume Mazaro inquinato (vi sono scarichi fognari lungo le due sponde) e non navigabile (non dragato da quasi 40 anni).

Vi è anche un’altra segnalazione da parte di cittadini ed operatori della piccola pesca. Vi ricordate quelle “mostruose” teste e scheletri di tonno che alcuni giorni fa rilevammo in riva alla cosiddetta "spiaggia in città", proprio in quel tratto che l’Amministrazione Cristaldi ha dichiarato balneabile dopo le analisi dell’Asp? Ebbene anche nel porto canale sarebbero stati gettati dei resti di tonno, la loro presenza è stata rilevata e tutt’ora permane per lunghi tratti della banchina Ducezio la puzza causata dal processo di decomposizione, evidenti anche le tracce di sangue lasciate in banchina (vedi foto n.2) da chi, con la complicità dell’assenza di illuminazione in quel tratto del porto canale, si disfa clandestinamente dei resti di tonno; chissà che qualche azienda nostrana o venditore ambulante per paura di controlli in materia di taglie e quote tonno non abbia pensato a “ripulire” i tonni in magazzino per ovviare agli stessi controlli.

Invitiamo ancora una volta il Sindaco Cristaldi che amministrerà la città fino al 2019 (salvo la sua candidatura ad elezioni regionali o politiche) a chiedere alle forze dell’ordine competenti di mettere fine alle pratiche illegali perpetrate ogni giorno fra piazzetta dello scalo e le banchine del porto canale; nel frattempo però i politici della Città, di ogni colore, comincino a farsi un giro a piedi in quei luoghi e respirare l’odore della strada e ad ascoltare le voci della gente che ogni giorno lavora onestamente per portare un pezzo di pane a casa.

Se vogliamo "risvegliare" la Città economicamente, socialmente e culturalmente, dal torpore del detto o non detto, del vedo ma non lo dico perchè non sono ca..i miei (o peggio per eventuali ritorsioni), bisogna iniziare ad eliminare coi fatti le sue grosse sacche di illegalità ed inciviltà. Chi è pronto si faccia avanti...     

Francesco Mezzapelle

01-08-2015 11,00

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