Mazara nel centenario di Pietro Consagra, Ottobre 1920 – 2020: quarta parte

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Agosto 2020 10:25
Mazara nel centenario di Pietro Consagra, Ottobre 1920 – 2020: quarta parte

Fu uno schiaffo ai suoi ex paesani. Quel 20 luglio del 2005, nessun rappresentante ufficiale né il gonfalone della città nativa furono presenti a rendergli omaggio alla sua tumulazione né ai funerali solenni in Campidoglio di qualche giorno prima. Nel cimitero di Gibellina era presente un anonimo assessore disperso tra la folla. Questa è stata la gratitudine dei mazaresi. Il centenario era e rimaneva l’occasione unica per mostrare al mondo che Mazara non è irredimibile nei confronti del suo più famoso artista.

Si riponeva la speranza in un superamento delle incomprensioni con l’Archivio Consagra attraverso l’organizzazione di eventi che onorassero il debito verso il maestro, un riconoscimento, seppur tardivo. Eventi che costituissero anche un richiamo per la città e l’arte, la cultura e il turismo. Ma è mancata, all’interno della stessa A.C., una struttura di competenze adeguate, con capacità di ordire quella trama di avvicinamento e di inizio di un dialogo che potesse superare quella chiusura e quel tranciante diniego a ogni forma di collaborazione da parte dell’Archivio Consagra.

Così come ha fatto la vicina Marsala, che nell’anticipare di un anno il centenario della nascita, ha organizzato una bella mostra sulle opere dello scultore mazarese con il sostegno della Fondazione Archivio Pietro Consagra, richiamando l’attenzione dei media nazionali e internazionali, nonché migliaia di visitatori. Anche Gibellina, stanziando oltre trenta mila euro, ha iniziato, nella ricorrenza del centenario, a fare restaurare la Città di Tebe, le sculture scenografiche della città frontale che l’artista aveva creato Oedipus Rex.

Speranze e aspettative andate deluse. Per quanto riguarda la città, il solo Istituto Euroarabo, una associazione culturale, ha voluto commemorare autonomamente i cento anni dalla nascita dell’artista, organizzando una interessante tavola rotonda con contributi di studiosi diversi che hanno composto il ritratto di Consagra scultore, architetto, progettista, intellettuale a tutto tondo. Da parte dell’Amministrazione, degli ambiziosi progetti preceduti da roboanti annunci nei mesi scorsi, della straordinarietà degli eventi che avrebbero dovuto essere organizzati, non vi è traccia alcuna.

Per i cento anni di Consagra, l’Amministrazione comunale si è limitata a organizzare una serata di testimonianze, di intermezzi musicali, di videate, di proiezioni di parti di registrazioni televisive, di letture, non certamente esaustiva, per quanto riguardano i rapporti e le relazioni tra l’artista e i suoi ex paesani, tra l’Archivio Consagra e le amministrazioni che nel tempo hanno governato la città. Ci si aspettava altro. Nessuna parola è stata proferita in proposito, né un mea culpa da farsi perdonare.

Nessun solco da colmare, nessuno strappo da ricucire. Non è stato un buon segnale per commemorare Pietro Consagra. Annunci con le solite, rituali, generiche promesse di ricollocare e restaurare le opere scultoree e grafiche del Maestro in un museo che le renda visitabili dai cittadini, come se le stesse opere non fossero già fruibili nel museo da decenni. L’avere minimizzato i contrasti con l’Archivio Consagra, non ha contribuito a saldare il debito del suo paese originario con l’Artista.

L’altro progetto che prevede il restauro della fontana con il gruppo bronzeo, sembra, dopo tanti annunci retorici, avviato a trovare uno sponsor tecnico che si faccia carico del finanziamento e della ricerca di una impresa per i lavori di restauro. Tutto l’iter progettuale, già dalle prime fasi, si è mostrato incerto e contraddittorio da parte dell’amministrazione. Dopo dichiarazioni e foto di rito dei mesi scorsi, in cui si prospettava che a collaborare sarebbe stato l’Istituto Centrale del Restauro di Roma, è di qualche giorno fa la comunicazione sul sito ufficiale del Comune, che il progetto del restauro, a seguito di una convenzione con la Soprintendenza di Trapani, è stato elaborato dai tecnici restauratori della Soprintendenza.

Ironia della sorte: quella Soprintendenza che aveva bocciato la facciata. Sarà il Comune a bandire una gara per la ricerca dello sponsor tecnico. Questo significa che dalle casse comunali non sarà versato un solo euro per il restauro. Soluzione che genera delle perplessità sul piano della realizzazione, conoscendo i tempi e le pastoie imposte della burocrazia. Se il restauro sarà realizzato, sarà senz’altro un merito di questa A.C. Si potrebbe investire la somma risparmiata per realizzare un importante evento culturale e artistico di spessore internazionale.

Sembra che non vi siano progetti a tal proposito. Luigi Tumbarello  

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza