Mazara, ladri “visitano” pescherecci nel porto nuovo al buio e chiuso. “Il teatro dell’assurdo” della Regione Siciliana.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Aprile 2015 11:33
Mazara, ladri “visitano” pescherecci nel porto nuovo al buio e chiuso. “Il teatro dell’assurdo” della Regione Siciliana.

Si sa che il buio è spesso complice della micro- criminalità. Come poteva pertanto essere risparmiato il porto nuovo di Mazara del Vallo che si trova ormai da mesi completante al buio? Nella notte fra venerdì e sabato scorso, quindi nell’antivigilia di pasqua dei ladri hanno “visitato” alcuni pescherecci ormeggiati nel porto peschereccio in attesa di riprendere la pesca dove la pausa pasquale.

I criminali avrebbero visitato –secondo quanto appreso- ben cinque pescherecci uno accanto all’altro. Avrebbero provocato dei danni all’interno delle cabine di comando ed asportato alcune attrezzature e forse anche delle sigarette custodite all’interno delle stesse cabine. Chissà che i ladri, complici con il grande complice qual è il buio, abbiamo eluso la sorveglianza delle ronde notturno delle forze dell’ordine all’interno dell’area portuale che proprio a causa del buio dallo scorso febbraio è chiusa in via precauzionale grazie ad un’ordinanza del Comandante della locale capitaneria di Porto, Davide Accetta,

Gravi da alcuni anni a questa parte sono i disagi agli operatori del comparto ittico mazarese che frequentano l’area nella quali trova ormeggio più del 90% della flotta peschereccia mazarese e che ospita gli uffici della locale Capitaneria di Porto, una caserma ed il Comando navale della Guardia di Finanza.

A causa della mancanza di illuminazione un paio di anni fa un ex pescatore in pensione era finito in mare con la propri auto nel tentativo di raggiungere una delle banchine di ormeggio; l’uomo era riuscito a mettersi in salvo raggiungendo a nuoto un cima legata ad una bitta. “Allora bisogna che ci scappi il morto ed aprire un’inchiesta per vedere di chi è la colpa? Strano che solo il porto di Mazara è combinato così, le luci accese per un periodo e poi spente; inoltre il porto di Mazara non ha neanche un impianto idrico, né un sistema antincendio.

“La Capitaneria ha la responsabilità della sicurezza nell’area portuale di Mazara del Vallo ma vuole contribuire con gli altri organi territoriali alla soluzione delle problematiche strutturali del porto che dovrebbe essere una priorità per l’Amministrazione regionale”. A sottolinearlo è stato il comandante della locale Capitaneria, Davide Accetta, nel corso della riunione convocata il 21 ottobre per affrontare le criticità del porto mazarese. Alla riunione parteciparono operatori portuali, della pesca e della diportistica, alcuni rappresentanti degli Enti competenti in materia di realizzazione e manutenzione delle opere strutturali del Porto, il Comune rappresentato dall’ing. Alberto Ditta, ed il Genio Civile di Trapani con l’ingegnere capo Salvatore Pirrone; assenti rappresentanti della Regione e del Genio Civile delle Opere Marittime.

In quella riunione il comandante Accetta intimò la chiusura del porto peschereccio qualora gli enti competenti non avessero ovviato alle criticità fra le quali anche quella dell’illuminazione. Da quella riunione le cose non sono migliorate, anzi peggiorate visto il crollo di una torre-faro del porto in stato di fatiscenza, le altre, in via precauzionale, sono state tagliate e messe per terra (vedi foto n.1) da tecnici provinciali e lasciate ai lati delle mura dello stesso porto. Nessun intervento sostitutivo per ripristinare l’illuminazione.

Il problema della mancanza di illuminazione del porto nuovo si protrae dal 2007, si ripetuto più volte nel corso di questi anni. Una delle avarie aveva riguardato il trasformatore di energia poi sostituito dopo un intervento predisposto dal Genio Civile di Trapani su sollecitazione del Comando della Capitaneria di Mazara del Vallo; la Regione in quell’occasione aveva stanziato circa 300.000 euro. Al ripresentarsi del problema lo stesso comandante della Capitaneria mazarese, Davide Accetta, aveva definito molto strani tali guasti periodici ed aveva avviato un’indagine conoscitiva richiedendo all’Assessorato regionale alle Infrastrutture le relazioni tecniche degli interventi effettuati, nonché i nomi delle ditte intervenute; Accetta aveva anche ipotizzato di agire per vie legali grazie al sostegno del Prefetto di Trapani che ha interessato la Questura per un pattugliamento dell’area in quanto il buio è spesso complice di reati.

L’area di notte è infatti da sempre teatro di furti all’interno dei motopescherecci, ed è frequentata da tossicodipendenti che utilizzano la copertura delle mura che proteggono l’area portuale, vedi la presenza di siringhe. La mancanza di illuminazione ha reso così automatica l’esecutività di un’ordinanza già esistente e firmata dal cap. Accetta che prevede, dalle ore 17 alle ore 7 del giorno successivo, il divieto di accesso a persone e veicoli non autorizzati (vedi foto n.2).

"Il porto rimane al buio, la Capitaneria -ha scritto oggi in una nota Domenico Asaro, presidente dell'associazione aramatoriale Cofimpresa Pesca Mazara- ha interdetto tutte le operazioni dal tramonto all'alba, durante questo divieto i motopesca che devono rientrare rimangono in balia delle onde e del maltempo, quelli che devono andare a pesca devono uscire prima del tramonto o all'alba. Le navi commerciali cambiano rotta essendo divenuto Mazara del Vallo un porto non idoneo al carico/scarico merci in quanto, oltre alle storiche restrizioni per quanto concerne i pescaggi, la limitazione delle ore di lavoro e di entrata e di uscita rendono il porto non competitivo e di nessunissimo interesse.

Ciò crea notevole danni agli operatori portuali ed alle aziende del posto che, pur avendo un porto in prossimità della propria sede, devono destinare le merci su porti più distanti e con notevoli maggiori costi. Si rimane quindi in attesa che, comunque, il Sindaco instauri un tavolo di lavoro permanente sul quale fare subito convogliare i più importanti problemi che attanagliano il porto e dal quale possano nascere delle pressioni che contribuiscano, finalmente, a sbloccare questo periodo di totale inefficienza da parte di tutte le Amministrazioni che sta lentamente rendendo il porto come un relitto inutilizzabile a qualsiasi scopo con gravissimi danni per l’indotto economico.

Al buio anche il lungomazaro Ducezio. Infatti chi percorre, sia in auto che a piedi, al calar del sole il tratto di banchina del fiume Mazaro che va dal mercato ittico al dettaglio e fino al primo ponte sul fiume Mazaro deve prestare molta attenzione a causa della mancanza di illuminazione. A lamentare la mancanza di illuminazione sono diversi commercianti che hanno i loro magazzini di pesce ed attività che si affacciano su quel tratto di banchina molto trafficato per chi vuole raggiungere il quartiere Trasmazaro passando sotto il primo ponte e salendo sul secondo. Su questo ambito, come già fatto in recente passato dovrebbe muoversi l’Amministrazione comunale in considerazione che il sindaco Cristaldi negli ultimi tempi ha attaccato l’attività del Demanio Marittimo sulla gestione dei tratti costa mazarese di competenza dell’ufficio regionale.

Il rischio sul lungomazaro Ducezio, con il buio pesto, è quello di finire contro le bitte in marmo collocate a seguito dei lavori di riqualificazione ultimati da alcuni mesi, o, peggio ancora, in acqua, o, infine, contro il muretto basso posto alla fine del tratto.

Cosa c’è dietro ai continui guasti all’impianto di illuminazione del “porto nuovo” e del lungomazaro Ducezio? Crediamo che la Regione abbia grosse responsabilità, il Governo Crocetta non garantisce la sicurezza delle aree portuali. Addirittura dice no alla richiesta – almeno così ha comunicato l’Amministrazione Cristaldi- del Comune di Mazara del Vallo di ricevere la gestione degli impianti di illuminazione del porto nuovo ed al tempo stesso risponde allo stesso Comune di non avere i soldi per intervenire. D’altronde cosa aspettarsi da una Regione di fatto “commissariata” e tenuta per le palle dal Governo Renzi? Questo è il “teatro dell’assurdo” altro che “rivoluzione”… Signor Crocetta si dimetta. 

Francesco Mezzapelle

07-04-2015 12,30

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