Mazara, La Ecol2000 di Messina effettuerà i lavori di dragaggio del porto canale. Restiamo in attesa del loro inizio…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Ottobre 2019 09:46
Mazara, La Ecol2000 di Messina effettuerà i lavori di dragaggio del porto canale. Restiamo in attesa del loro inizio…

La scorsa settimana avevamo intervistato al CNR di Capo Granitola l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Salvatore Cordaro, il quale aveva annunciato che questa settimana sarebbero partiti i tanto attesi lavori di dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo. Abbiamo pertanto aspettato in questi giorni che finalmente, dopo anni di promesse e iter complessi, alcuni mezzi meccanici potessero dare concretamente il via ad un’opera che la Città attende da circa 40 anni che si è resa necessaria considerate la situazione di degrado (vedi foto copertina) e di innavigabilità di quel tratto del fiume Mazaro, dall’ingresso del porto fino ai due ponti.

Purtroppo i mezzi non si sono visti. Ieri però attraverso lo stesso presidente della Regione, Nello Musumeci, abbiamo appreso che sarà la Ecol 2000 srl di Messina ( la stessa ditta che nel 2016 si era aggiudicatala gara di appalto per i lavori del primo stralcio dei lavori per il dragaggio dello stesso porto canale) ad effettuare i lavori di dragaggio del porto canale e della foce del fiume Mazaro di Mazara del Vallo. L’impresa se li è aggiudicati per un importo di 836mila euro. “Abbiamo rispettato rigorosamente i tempi tecnici della tabella di marcia e adesso-ha affermato Musumeci- consumato anche l’ultimo, definitivo passaggio potrà essere messo in sicurezza il corso d’acqua esondato nel novembre dell’anno scorso con pesanti ripercussioni sul centro abitato della cittadina del Trapanese.

Grazie all’intervento della Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce sarà, infatti, aumentata la profondità dei fondali e, contestualmente, anche quella delle sezioni di portata del fiume, riducendo in tal modo la velocità dei fenomeni di marrobbio che provocano una sensibile variazione del livello del mare. Ci saranno –ha proseguito il Governatore siciliano– notevoli benefici anche per le condizioni di navigabilità del fiume: l’ingresso, il transito e le manovre di ormeggio delle navi potranno essere finalmente effettuate in condizioni di massima sicurezza”.

Abbiamo inoltre appreso che i lavori consentiranno di asportare, anzitutto, tutti i materiali giacenti sui fondali che, di fatto, ostacolano il deflusso verso il mare delle piene del Mazaro: cavi di acciaio, reti da pesca, sartiame, cavi di diversa natura, copertoni in gomma, legno, vetro, plastica, batterie esauste. La profondità dell’acqua sarà portata a tre metri a partire dal ponte e fino al mercato del pesce, a quattro metri fino a piazzale Quinci e a sei metri per l’intero bacino di ponente e fino all’imboccatura del porto, per una superficie di circa 180 mila metri quadrati.

Premettiamo fin da subito che i lavori rappresentano un primo stralcio, e non riguarderanno l’intero bacino del porto canale fino al primo ponte sul fiume Mazaro. Ricordiamo pure però che lo scorso dicembre, in una riunione politica al Rivoli, lo stesso Presidente Musumeci assicurò ai nostri microfoni l’avvio di un progetto, con un fondo 15 milioni di euro circa, di “soil-washing” per ripulire, attraverso una “grossa lavatrice” i fanghi del porto canale, al fine di superare l’ostacolo (creato da alcuni ambientalisti ed avallato da alcune istituzioni) dello sversamento dei fanghi prelevati nell’area di “Colmata B” che ad oggi, in verità,  nonostante gli stessi ambientalisti la proclamino area di interesse naturale, è ridotta ad una pattumiera.

Ovviamente con la cifra messa a disposizione per l’intervento, poco più di 800 mila euro, bisogna capire quale sarà la reale consistenza e l’efficacia dei lavori che saranno effettuati: saranno adeguati rispetto alle effettive necessità dei diversi operatori economici, in primis quelli del comparto peschereccio, che esercitano la loro attività lungo le stesse banchine del porto canale? Oppure sarà soltanto un lavoro superficiale? Ovviamente lo scopriremo a lavori ultimati. Altri due nostri interrogativi riguardano sia il livello della nuova analisi dei fanghi presenti nello stesso porto canale (non è esclusa infatti la presenza di metalli pesanti) che il trattamento e il conferimento dei fanghi che, a quanto sembra, andranno depositati in “vasca di colmata”, ci riferiamo, ovviamente, alla “colmata B”, una questione non di poco conto e a causa della quale si sono persi, in dispute e conflitti, tanti anni.

Nel frattempo abbiamo appreso, così come ci era stato anticipato dall’ing. Giancarlo Teresi (a capo dell’ufficio del Genio Civile di Trapani responsabile della direzione dei “lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante porto canale – 1° stralcio – Foce del Fiume Mazaro”), che l’inizio dei lavori di dragaggio sarà preceduto da un intervento relativo alla rimozione di alcuni relitti presenti nei fondali sempre del suddetto primo tratto del porto canale e che al momento risultano di ostacolo alla stessa fruibilità del porto; l’intervento sarà effettuato da una ditta mazarese, Ambiente srl ,che si occuperà dei rifiuti e dell’aspetto ambientale in merito alla stessa operazione di rimozione.

Francesco Mezzapelle  

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