Mazara, Il Piano Paesaggistico regionale sta bloccando lo sviluppo del territorio. Disagi di tecnici e cittadini ma silenzio dal Comune

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Marzo 2017 09:37
Mazara, Il Piano Paesaggistico regionale sta bloccando lo sviluppo del territorio. Disagi di tecnici e cittadini ma silenzio dal Comune

Con Decreto dell’Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, n° 6683 del 29 dicembre 2016, è stata adottata la proposta di Piano Paesaggistico regionale. Lo scorso 14 febbraio sulla Gazzetta Regionale è stata pubblicata l’adozione del Piano da parte dello stesso Assessorato Regionale. Dalla data di pubblicazione sono entrate in vigore le norme di salvaguardia con il Piano che sarà visionabile per 90 giorni, mentre poi ci saranno 30 giorni di tempo per potere presentare le osservazioni.

Il Piano dovrebbe già essere stato pubblicato nell’Albo Pretorio del Comune, con tutti gli elaborati, i grafici delle schede, delle relazioni e dei regimi normativi. Il Piano Paesaggistico regionale è suddiviso in ambiti territoriali (già questa dicitura fa rabbrividire in quanto il pensiero va alla catastrofica esperienza delle Ato rifiuti). Il territorio di Mazara del Vallo è compreso negli Ambiti 2 e 3: Area della pianura costiera occidentale ed Area delle colline del trapanese.

Il Piano riguarda l'assetto, gli sviluppi urbanistici, la tutela e la valorizzazione del suo paesaggio, dell'ambiente e del patrimonio storico e lo sviluppo del patrimonio naturale e culturale di cui esso dispone. La proposta di Piano arrivata dalla Regione però sta creando molti disagi tra gli addetti ai lavori, fra molti tecnici che dovranno operare nella presentazione di progetti per il territorio. Infatti perché gran parte del territorio si sono introdotti tutta una serie di vincoli che non solo bloccheranno l’economia dove si pensava di farla nascere, ma anche in zone dove la stessa era già attecchita e doveva espandersi.

Come dicevamo vi sono grosse difficoltà, una su tutte quella relativa alla possibilità di calare il Piano Paesaggistico nel singolo Piani regolatore (in foto una schermata del piano regolatore di Mazara). Il problema è anche tecnico (i formati digitali pervenuti non sarebbero compatibili con i sistemi informatici del Comune) e sta certamente creando grossi disagi all’Ufficio Tecnico del Comune di Mazara ove già in condizioni di normalità non mancano i problemi. Vi è la difficoltà di produrre certificati di destinazione urbanistica (necessari ad esempio nel caso di una compravendita di terreni) in quanto logisticamente risulta impossibile per il tecnico comunale di competenza operare con i supporti digitali forniti dal suddetto Assessorato regionale, in altre parole il Piano non si può calare sul territorio.

A quanto pare da circa due mesi sarebbe impossibile produrre certificati di destinazione urbanistica. A tal proposito abbiamo raccolto anche la testimonianza di un tecnico mazarese, Maurizio Foderà, che ci dichiara:

“E’ assurdo pensare che nel 2017, in piena rivoluzione digitale, l’Assessorato ancora invii ai comuni tavole di piano non utilizzabili in piattaforme informatiche di gestione del territorio, quali i Sistemi Informativi Geografici in possesso, per esempio, dell’Ufficio Tecnico di Mazara del Vallo e che potrebbero facilitare tante funzioni dell’Ufficio e che invece provova la paralisi più assoluta. In particolare in questo momento una fetta dell’economia mazarese è completamente bloccata! Mi riferisco alla compravendita, per esempio, di terreni edificabili e non, che necessitano, allegato al rogito, di un Certificato di Destinazione Urbanistica rilasciato dal competente Ufficio Tecnico Comunale.

Attualmente l’Ufficio non rilascia certificati perché non è in condizione di certificare, in regine di salvaguardia, che conseguenza ha portato il nuovo Piano Paesaggistico all’attuale PRG di Mazara.Ancora più assurdo è pensare che l’Ufficio Tecnico Comunale non si attivi per risolvere il problema, bloccando una attività essenziale del territorio: ossia il normale e quotidiano trasferimento di immobili per compravendita, con tutte le conseguenze che lascio immaginare.Tutto ciò è anacronistico e inaccettabile! ”

Certamente sconvolge il silenzio assordante che si registra da parte dell’Amministrazione comunale in merito alla problematica. Ci sarebbero reali motivi per potere alzare la voce contro questo Piano calato dall’alto e con modalità inadeguate e certamente discutibili (come invece avvenuto per altre questioni che riguardano il territorio mazarese ma la cui competenza è comunale).

Così come elaborato infatti il piano paesaggistico proposto dalla Regione Siciliana è surreale. Risulta pure che secondo lo stesso Piano non si prevedono concessioni demaniali per stabilimenti balneari nel litorale mazarese. Pensate che assurdità: da una parte l’Assessorato Territorio ed Ambiente che, come ogni anno, rilasci autorizzazione ai vari stabilimenti, dall’altro l’Assessorato Beni Culturali che non ne prevede. Un bel cortocircuito burocratico no? Altro che rivoluzione Crocettiana…

Bisogna tenere conto di tutte le proposte e le considerazioni avanzate dagli ordini tecnici e di categoria per cercare di non mettere in ginocchio la realtà mazarese ed evitare di dare un colpo di grazia a tanti giovani (e meno giovani) che speravano tanto nei bandi e nelle linee guida che, da qui a poco, verranno pubblicati da parte dell’assessorato alle Attività Produttive e che prevedono finanziamenti assai interessanti e anche a fondo perduto. Questo pericolo deve essere ora scongiurato.

Bisogna intervenire urgentemente dal punto di vista politico! La politica del territorio deve fare sentire la propria voce e, in ogni caso, va sicuramente bloccato questo Piano Paesaggistico che danneggia pesantemente tutto il territorio trapanese. In altri Comuni stanno intervenendo concretamente con sedute consiliari aperte, prese di posizioni ufficiali etc. Perché non a Mazara del Vallo? Forse la questione si andrebbe a legare necessariamente al Piano regolatore della Città che ancora non viene approvato e per il quale il Comune è ormai da anni commissariato dalla Regione?

Necessita in primis una seduta di Consiglio Comunale “aperto” dove dibattere e far conoscere la questione alla cittadinanza e che preveda la presenza del Sovrintendente, tutte le associazioni di categoria, dall’Ordine degli Ingegneri all’Ordine degli Architetti, al Collegio dei Geometri e dei Periti Agrari, e via di seguito.

Bisogna difendere il territorio dalla burocrazia che spesso, a tutti i livelli, mortifica cittadini, professionisti, imprese edili, imprenditori, artigiani e commercianti. Bisogna lottare affinché il Piano Paesaggistico calato dall'alto venga revisionato opportunamente ed ottenere che almeno venga rinviato, così come è successo nel territorio Agrigentino, di 120 giorni, a dopo la chiusura dei bandi, per non perdere quest'occasione per il nostro futuro ed anche per il futuro dei nostri figli.

Francesco Mezzapelle

22-03-2017 10,30

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