Mazara, il palazzo “fascio-futurista” di piazza della Repubblica ancora chiuso. Manca anche l’accesso per disabili…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Dicembre 2018 09:18
Mazara, il palazzo “fascio-futurista” di piazza della Repubblica ancora chiuso. Manca anche l’accesso per disabili…

Circa un anno fa, era il 12 dicembre, ci interrogammo sulla nuova facciata “minimalista” (così vennne definita nel progetto) del palazzo comunale di piazza della Repubblica (chiamato vezzeggiativamente in questi decenni “palazzaccio”) voluta dall’Amministrazione Cristaldi. Ci interrogammo anche sul perché, nonostante terminati da qualche anno i lavori di restyling, nello stesso palazzo non siano ritornati gli uffici comunali presenti prima dell’inizio dei lavori nel 2013. Anzi c’è di più: ad oggi il palazzo è chiuso, è soltanto un bel pezzo di arredamento di piazza della Repubblica, un ottimo elemento architettonico da immortalare con i telefonini soprattutto in questo periodo natalizio.

Infatti la stessa piazza della Repubblica è stata arricchita dalla scenografia, bella, che l’Amministrazione Cristaldi ha pensato per il suo ultimo Natale alla guida della Città; d’altronde bisognava lasciare una bella immagine agli occhi dei mazaresi anche in prospettiva delle elezioni Amministrative della prossima primavera. Come abbiamo più volte ricordato, nel 2011 l’Amministrazione comunale ha acquistato, pagandolo circa 15.000 euro, il progetto del giovane architetto Elena Calafato che aveva realizzato uno studio ad hoc nella sua tesi con la cattedra di Disegno Industriale presso l’Università di Palermo.

Il progetto dell’arch. Calafato fu la base di partenza per il progetto esecutivo (modificato e ridotto rispetto a quello dell’arch. Calafato) per questioni tecniche e finanziarie realizzato dall’Ufficio tecnico comunale. I lavori di restyling del palazzaccio erano rimasti per alcuni anni, almeno dal 2010, nel piano Annuale delle Opere Pubbliche (come del resto avviene negli ultimi anni per molte opere). Alla base del ritardo dell’inizio dei lavori vi sarebbero stati “riaggiustamenti” in corso d’opera del progetto esecutivo elaborato dagli architetti, e funzionari comunali, Alberto Ditta (allora dirigente del III Settore), Bianca Asaro e Tatiana Perzia.

A quanto pare ci sarebbero stati problemi riscontrati nel corso dei lavori di sondaggio intrapresi nel dicembre 2013 a seguito dei saggi strutturali. I lavori ripartirono a pieno ritmo nel 2015. Appena ultimata, nell’autunno 2016, la nuova facciata richiamava per certi versi ad uno stile “impero” (fascista); almeno si sperava che avesse la stessa capacità di resistere dei tantissimi edifici del “ventennio” realizzati, a partire da Roma, in molte parti d’Italia. La nuova facciata, prodotto dei lunghi lavori di restyling (dovevano durare un anno), non riscosse molto successo fra la cittadinanza che si aspettava qualcosa di più bello (diciamo la verità) ed in linea stilisticamente con l’architettura della bella piazza (vedi la Cattedrale, il Seminario Vescovile e la sede vescovile); inoltre, scontato, non somigliava certamente a quella del vecchio palazzo abbattuto alla fine degli anni ’60, e tanto amato dai mazaresi, per far posto alla “mostruosità” precedente.

Prevalse la frase “…però megghiu ri prima ”. Probabilmente la nuova facciata (per la quale non si è preso minimamente in considerazione l’indizione di un concorso di idee, forse una procedura troppo democratica?) non doveva piacere così tanto neanche allo stesso sindaco Nicola Cristaldi che dopo pochi mesi ha voluto arricchire la stessa con l’apposizione di alcuni pannelli realizzati dal maestro Disma Tumminello. Forse cominciava a rimpiangere il progetto di Consagra…? Si, avete capito bene, perché, qualora qualcuno non lo sapesse, per la nuova facciata del “palazzaccio” vi era da anni un progetto di Pietro Consagra, il più grande artista nato a Mazara del Vallo ed universalmente riconosciuto come uno dei più grandi artisti polivalenti del ‘900, progetto realizzato di sua spontanea volontà e gratuitamente ma che fu osteggiato negli anni successivi, oltre che da tecnici, da una certa intellighentia culturale e religiosa mazarese.

Così il progetto, un modello su scala, fu relegato in qualche stanza di proprietà comunale ed abbandonato per poi esser tirato fuori ed esposto (merito a dir la verità della stessa Amministrazione Cristaldi) in una sala dell’ex Collegio dei Gesuiti dedicata proprio a Consagra. Ritornando alla nuova facciata di piazza della Repubblica, il primo cittadino mazarese proprio in occasione delle festività di fine 2017, avendo già disposizione migliaia di metri di luci a led (12 km acquistate nel 2016 per ben 35.000 euro) e non volendo certamente più permettere al sedicente Gruppo Attila (adesso divenuto cooperativa sociale), come avvenuto lo scorso anno, il rivestimento con quelle luci delle ringhiere di uno dei due ponti sul fiume Mazaro (sembrava uno scenario da videogioco anni ’80), ha pensato, genialmente (bisogna dirlo) e probabilmente colto dal nuovo ardore futurista, di ridisegnare le cornici delle finestre del palazzo di piazza della Repubblica secondo lo stile del progetto di Pietro Consagra.

Il risultato? Lodevole come colpo d’occhio e che certamente non è dispiaciuto. Anzi, proprio il sottoscritto, attraverso un articolo relativo alla nuova facciata “fascio-futurista”,  invitò il Sindaco Cristaldi a mantenere, una volta terminate le festività di fine anno, il nuovo arredo del palazzo (vedi foto di copertina) che avrebbe contributo certamente a rendere più attraente e allegra una piazza che in gran parte dei giorni dell’anno, come del resto avviene per l’intera Città, e sconfortantemente triste.

Il primo cittadino da quel che sembra accolse il nostro invito. Pertanto invitiamo lo stesso sindaco Cristaldi a completare del tutto la nuova opera aprendo e rendendo funzionale il nuovo palazzo “fascio-futurista” facendo ritornare in quel palazzo gli uffici comunali  del settore Politiche Sociali e dell’Urbanistica. Oppure aprendolo ad una nuova funzione e cioè quello di potere ospitare l’Assessorato alla Cultura e al Turismo e magari organizzandovi qualche mostra periodicamente. Ovviamente, cogliendo l’occasione che oggi ricorre la Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità invitiamo la stessa Amministrazione Cristaldi a predisporre il dispositivo ad hoc oppure uno scivolo, che fino ad oggi manca, per permettere alle persone disabili di potere accedere al nuovo palazzo di piazza della Repubblica dalla scalinata dell’ingresso principale.

In conclusione, perché il palazzo non è stato ancora aperto al pubblico? E’ agibile o meno per il suo utilizzo funzionale? Ha tutti i requisiti per potere ospitare personale comunale o per l’usufruizione dei cittadini? Chissà che la sua riapertura non possa avvenire proprio alla vigilia delle elezioni Amministrative… Francesco Mezzapelle

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