Mazara, il Comune salvi, a tutti i costi, un “ficus” (sul lungomare Hopps) che rischia di morire…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Luglio 2019 17:53
Mazara, il Comune salvi, a tutti i costi, un “ficus” (sul lungomare Hopps) che rischia di morire…

Se non si interviene rapidamente e adeguatamente vi è il serio rischio che muoia uno degli alberi presenti sul lungomare Giacomo Hopps di Mazara del Vallo. Si tratta di uno dei ficus australis piantati alcuni anni fa nel marciapiedi antistante il lungomare, nel tratto fra la via Filippo Castelli e la Via IV Aprile. L’albero, il secondo a partire dall’incrocio con via Castelli (vedi foto di copertina), ha perso il suo colore assumendo la colorazione marrone a seguito probabilmente di qualche sostanza velenosa per le radici dello stesso albero la cui caratteristica è la crescita in verticale delle radici (evitando così danni alla pavimentazione stradale o ad immobili); ecco il motivo perchè numerosi esemplari furono piantati sul lungomare a seguito della morte delle palme “washington” a causa del punteruolo rosso (anche in quel caso vi furono responsabilità da parte dell’Amministrazione del tempo e dell'ufficio di competenza comunale nel non avere salvato quelle palme).

Pertanto chiediamo ai responsabili comunali del verde pubblico di attivarsi immediatamente per salvare, e si può, il suddetto esemplare di ficus australis e al tempo stesso accertare per quali cause ad oggi così ridotto, visto che gli altri accanto sono in perfette condizioni. Non vorremmo che succedesse quanto avvenuto nei primissimi di luglio del 2015 quanto alcuni operai del servizio Verde Pubblico del Comune tagliarono la grande araucaria, alta circa trenta metri, ubicata nel tratto della Villa Garibaldi all’incrocio fra la Via Ss.

Salvatore ed il Lungomare Mazzini. La conifera della famiglia delle pinacee era lì piantata da diversi decenni ed ormai faceva parte della scenografia del lungomare mazarese. Allora si motivò il taglio della grande araucaria a causa di un fulmine che ne aveva provocato l’essiccamento a partire dall’alto rendendola pericolosa; anche in quel caso crediamo che si poteva fare certamente qualcosa per evitare di abbattere lo storico albero (presente in molte note fotografie del lungomare mazarese).

Non vorremmo, oggi come allora, che alla base di alcune decisioni vi fossero interessi privati. Seguiremo la questione. Francesco Mezzapelle

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