Mazara, gli uffici pubblici persi negli ultimi 9 anni hanno reso la Città più povera e isolata… In tutti i sensi

Redazione Prima Pagina Mazara
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29 Novembre 2018 08:27
Mazara, gli uffici pubblici persi negli ultimi 9 anni hanno reso la Città più povera e isolata… In tutti i sensi

Ritorniamo sulla vicenda che portò nel 2014 la Città di Mazara del Vallo a perdere l’Ufficio del Giudice di Pace perchè trasferito al Tribunale di Marsala dopo la riforma della geografia giudiziaria varata nel 2012 dal governo nazionale. Una figura molto importante, quella del Giudice di Pace, anche per i numeri delle controversie affrontate agevolando i cittadini e avvocati mazaresi che evitavano, in molte circostanze, di spostarsi. Un ufficio mazarese quello del Giudice di Pace dove “mediamente ogni anno si tenevano –così come indicato dall’allora avv.

Filippo Vazzana, coordinatore dello stesso Ufficio all’angolo fra Crispi e Carducci- circa 700 cause civili e 250 processi penali”. L’Amministrazione comunale mazarese avrebbe potuto “salvare” l’Ufficio accollandosi le spese di gestione, ma come annunciato nell’estate del 2015 in aula dall’assessore Vito Ballatore tale possibilità non fu stata presa in considerazione per via dei costi che sarebbero gravate sul bilancio di Palazzo dei Carmelitani. Ma quando nella scorsa consiliatura si trovava fra i banchi dell’opposizione, cioè prima di passare alla corte del sindaco Cristaldi, lo stesso Ballatore non aveva più volte interrogato la precedente Amministrazione Cristaldi per fare il possibile per fare rimanere in Città il Giudice di Pace? Come se non bastasse, grazie ad un‘interrogazione del consigliere Nicola La Grutta (M5S), che il Comune continuò a pagare l’affitto per i locali posti all'angolo di via Crispi e Carducci (vedi foto di copertina), sede, fino alla chiusura, del Giudice di Pace, nonostante lo stesso ufficio non fosse più attivo.

Il Comune versava 30.000 euro all’anno ai proprietari dei locali. “Di recente –scrisse La Grutta- il Comune ha impegnato oltre 15 mila euro per il pagamento dell’affitto (e delle spese condominiali) relativo al periodo che va dal 1 luglio al 31 dicembre 2015. La Grutta attraverso l’interrogazione presentata in Consiglio comunale chiese chiarimenti in merito all’Amministrazione guidata dal sindaco Nicola Cristaldi e chiese anche una ricognizione di tutti i fitti passivi in essere a carico del bilancio comunale e di valutare l’opportunità di recedere dai contratti di locazione di quegli immobili non più adibiti e utilizzati dal Comune quali sedi per espletare servizi di utilità pubblica.

Ovviamente, come per tutte le interrogazioni dell’opposizione (quella vera, non ad esempio alcuni consiglieri comunali che si dichiarano all’opposizione e poi votano sempre con la maggioranza “per il bene della Città”) non fu accolta. Ci chiediamo: perché chi ha competenza sui fitti passivi dell’Ente, cioè qualche dirigente oppure qualche funzionario, non predispose subito la recessione del contratto di affitto degli ex locali del Giudice di Pace? Perché la parte politica, cioè l’Amministrazione Cristaldi, non controllò? Se vi fu un errore, o una svista (non vogliamo pensare che siano stati “agevolati” i proprietari dei locali) perché non paga di persona il responsabile? O forse è più “opportuno” far passare tutto in silenzio lasciando che a pagare attraverso il bilancio comunale siano sempre i cittadini? Magari poi assistiamo alle dichiarazioni pubbliche di qualche Amministratore solito scaricare le cause degli aumenti delle tasse comunali ai famigerati tagli dello Stato e della Regione… Facile dire poi che “i conti del Comune sono a posto”.

Poi però arrivano le bacchettate della Corte dei Conti-Sezione controllo per la Regione Siciliana… Ricordiamo però pure che in questi 9 anni la Città ha perso anche le sezioni distaccate del Tribunale di Marsala, dell’Ufficio delle Entrate, della Camera di Commercio, del Catasto, della Serit. Si sono salvati soltanto l'ufficio di collocamento di via Castelvetrano e quello dell'Inps di via S.Maria di Gesù, per il resto un lungo elenco di schiaffi alla città, segno evidente di un isolamento politico in cui ha versato la Città di Mazara del Vallo in questi anni.

Ogni volta che un ufficio chiude oltre al disservizio c’è un impoverimento della città un aumento dei costi per i professionisti, per gli operatori e quindi per i cittadini, una minore competitività del tessuto produttivo; come se non bastasse già la grave crisi dei settori primari quali pesca e agricoltura. Se ne ricorderanno la prossima Giunta e il Consiglio comunale che verranno eletti nella primavera del 2019? Ma, soprattutto, se ne ricorderanno i cittadini mazaresi spesso smemorati? Francesco Mezzapelle

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