Mazara, Furto in una traversa di via Sansone nonostante proprietari in casa. Orde di giovani ladri operano in Città

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Aprile 2016 11:28
Mazara, Furto in una traversa di via Sansone nonostante proprietari in casa. Orde di giovani ladri operano in Città

Una città sotto assedio da parte della giovane criminalità (la parola “micro” non rende bene l’idea di un fenomeno che vede sempre più “protagonisti” giovani mazaresi ed immigrati). Un ultimo caso si è verificato questa mattina intorno alle ore 10,30-11 in via Ignazio Marabitti, una delle arterie che collegano la via Emanuele Sansone alla via Bessarione.

Probabilmente erano in due i giovani malviventi che approfittando di una temporanea uscita di casa della proprietaria di un appartamento a pian terreno del civico n.8 di via Marabitti (vedi foto), si sono intrufolati dalla finestra che da sulla strada e sono entrati nell’appartamento prelevando una borsa (con all’interno a quanto sembra molti soldi) ed alcuni gioielli; in casa, in un'altra stanza vi era un familiare della proprietaria. I ladri, forse non ancora soddisfatti, sono saliti al primo piano ma essendosi accorti della presenza della proprietaria di un appartamento (la sorella della vittima del furto) hanno proseguito la loro fuga attraverso il terrazzo dell’immobile e da lì sono fuggiti attraverso i tetti delle abitazioni adiacenti.

Nel frattempo, avvertiti prontamente, è arrivata una pattuglia dei Carabinieri che ha rilevato il furto e raccolto la denuncia della donna. Ci siamo recati pochi minuti sul luogo del furto, ed alcuni residenti della stessa via hanno notato in questi giorni la presenza sospetta di giovani, ivi non residenti, a bordo di uno scooter di colore chiaro.

Risultano ormai quasi inutili gli allarmi, gli appelli alle istituzioni, lo Stato "in bolletta" non potenzia gli organici, né adegua il numero di agenti di polizia e di carabinieri a una città che ha visto moltiplicarsi i casi di micro- criminalità (giovane); per non parlare dell’organico della Polizia Municipale. In questo contesto neanche l’utilizzo di tecnologie, quali la videosorveglianza (bisogna verificare se funziona adeguatamente), si dimostrano inefficaci di fronte a leggi garantiste che tutelano quanti commettono crimini reiteratamente: quando fermati i ladri sono rimessi in libertà dopo poche ore.

Questa la premessa può certamente dare il senso di quanto sta avvenendo in questi ultimi anni a Mazara del Vallo. Negli ultimi mesi, negli ultimi giorni, la situazione sta “sfuggendo di mano”. Non passa giorno che si registra un fatto di cronaca legato alla criminalità. Le notizie dimostrano quanto affermato, ma vi sono quei piccoli furti, quei “piccoli casi” che spesso non vengono denunciati, anche per stanchezza visto il reiterarsi degli stessi.

In questo sistema gli uomini delle forze dell’ordine presenti in Città appaiono in grande imbarazzo, da un lato hanno il dovere di intervenire per assicurare alla legge i malviventi, poi costretti a vedere gli stessi criminali rimessi in libertà, in molti casi dopo alcune ore, grazie (si fa per dire) a delle leggi che “tutelano” fin troppo; non è giustizialismo il nostro ma c’è un limite all’imbarazzo di vedere un piccolo criminale circolare sulle strade quando quasi nella stessa giornata è stata comunicato il suo arresto.Sono quasi sempre gli stessi i malviventi che operano in Città, sembrano che facciano gara per far finire le loro foto sui giornali e sui siti online.

Stanno assumendo la stessa “celebrità” di quei fuorilegge che imperversavano nel far west; d’altronde questo è il clima che si comincia respirare in Città, un clima da far west .

Insomma una serie incredibile di scippi di inaudita violenza nei confronti soprattutto di donne. Scippi ai danni di anziani avvengono regolarmente nel centro storico mazarese. Tartassati quanti abitano o esercitano le loro attività in via G.G. Adria e vie limitrofe dove si registra almeno un furto al giorno; probabilmente vi è un vero “comitato del crimine”, chissà una banda “multietnica” della quale farebbero parte maghrebini, mazaresi e slavi. Chissà che non via sia un centro di smistamento della merce rubata in Città poi ricettata oppure trasferita con furgoni ed imbarcazioni verso altri mercati.

Ci chiediamo: è funzionante e quali risultati ha prodotto il sistema di videosorveglianza adottato, dopo un iter tortuoso, dall’Amministrazione comunale e costituito di circa una trentina di telecamere in alcuni punti nevralgici della Città? Ad esempio, attraverso quel sistema, che ha il centro di comando presso la Polizia Municipale, non è stato possibile neanche individuare i sempre più parcheggiatori abusivi che agiscono a partire da piazzale Quinci, al lungomare ed in alcune piazze della Città?

Alcunbi mesi fa in via Tripoli sono stati esplosi colpi di pistola contro un portoncino dove abitano due anziane, forse un errore di valutazione da parte degli autori ma il fatto evidenzia il clima vissuto in Città. Bisognerebbe anche riflettere sulle cause che portano sempre più giovani disoccupati, mazaresi e non, a intraprendere la strada della criminalità, iniziando magari con qualche piccolo furtarello. Ha fatto scalpore il coinvolgimento di un ragazzo mazarese, incensurato, coinvolto in una rapina, con l'utilizzo di un fucile a canne mozze, avvenuta ni giorni scorsi ai danni di una tabaccheria di via Maqueda a Palermo.

Abbiamo parlato di rapine e scippi, ma la situazione è ancor più drammatica perché la città è messa a ferro e a fuoco da furti nelle abitazioni. Non si contano più, forse un centinaio dall’inizio dell’anno le visite subite da proprietari di case nei quartieri di Tonnarella, Santa Maria, Bocca Arena etc. L’elenco dei fenomeni di criminalità potrebbero continuare a ritroso ed essere arricchito ulteriormente. I cittadini hanno paura, famiglie vivono sprangate in casa di giorno e di notte, una brutta cappa nera avvolge la periferia similmente a quelle di atmosfere di certi movies anni ’70.Di recente abbiamo già parlato dello stato di assedio da parte della microcriminalità vissuto dai cittadini residenti in contrada Santa Maria.

Non passa notte o giorno che qualche abitazione di quel territorio ben delimitato, una sorta di ferro di cavallo, non subisca un furto. I ladri controllano gli stessi residenti, spesso anche in casa si accorgono di essere stati “visitati”. Sono avvenuti, e continuano, fatti clamorosi, vedi esempio una fontana dentro una villetta svuotata con dei secchi ed cui pesci prelevati con dei retini e portati via; per non parlare di case messe a soqquadro con il furto anche dei cessi. Da un lato furti attribuibili a qualche piccolo delinquente in cerca di soldi forse per acquistare della droga, dall’altro azioni condotte probabilmente attraverso “officine mobili” considerate le modalità utilizzate (cosa pensare quando prelevati dei trattori all’interno di magazzini?).

Le famiglie che abitano in contrada Santa Maria hanno creato una sorta di rete di comunicazione attraverso facebook, whatsupp, con la quale si comunicano la presenza di persone o auto sospette nella zona. Capita pure che la registrata presenza di un auto sospetta porti alcuni residenti alla scoperta di vigilantes privati assoldati da qualche residente impaurito dalla possibilità di ricevere visite sgradite; il rischio che incomprensioni portino ad incidenti.Comprensibile la "necessità di auto-organizzarsi" in un contesto di disperazione (vi sono case derubate tre volte nella stessa settimana) e dove le forze dell’ordine appaiono insufficienti, visti i mezzi e le risorse in dotazione per controllare un territorio esteso come quello mazarese.

La situazione sarebbe già a conoscenza delle autorità provinciali delle forze dell’ordine ma il problema degli organici ridotti quasi al minimo non permette ad oggi di far di più contro le numerose filiali della microcriminalità, più o meno organizzata. Cresce pertanto la volontà, e la necessità, dei cittadini “assediatati” di intraprendere forme autonome di controllo (si parla di ronde notturne) delle zone di residenza e ciò al fine di prevenire o di disincentivare i malviventi. Una situazione di certo pericolosa. Lo Stato è chiamato ad intervenire per proteggere i cittadini.

Francesco Mezzapelle

23-04-2016 13,00

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