Mazara, escavazione del porto: domani riunione al Ministero Ambiente. Il 3 marzo dibattito alla Cgil di Mazara.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Marzo 2017 12:41
Mazara, escavazione del porto: domani riunione al Ministero Ambiente. Il 3 marzo dibattito alla Cgil di Mazara.

Attraverso una nota del Comune si annuncia la partecipazione del vice Sindaco e Assessore comunale ai Lavori Pubblici Silvano Bonanno e del funzionario tecnico Alberto Ditta, su delega del Sindaco Cristaldi, ad una riunione tecnica convocata per domani, giovedì 2 marzo, presso il Ministero dell’Ambiente di Roma per fare il punto sul mancato avvio dei lavori di dragaggio del porto canale. Alla riunione sono stati convocati, tra gli altri, i vertici dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente ed il Coordinamento della filiera ittica di Mazara del Vallo

.I lavori per il dragaggio del porto di Mazara del Vallo (si tratta di un primo stralcio) non sono ancora partiti a causa di un primo parere sfavorevole per lo sversamento dei fanghi nella “colmata B” fornito lo scorso novembre dal dirigente generale dell’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, Rosaria Barresi.

Una situazione imbarazzante probabilmente anche per lo stesso Assessore al Territorio ed Ambiente, Maurizio Croce. Il parere fornito dalla Barresi si baserebbe infatti su una relazione dell’Ispra del 2011 che avvertiva che nella colmata nidificano alcune specie di uccelli, in particolare il “fratino” ed il “fraticello”. Un parere quello fornito a novembre, e tanto atteso dalla marineria mazarese, che sembra dettato da alcune iniziative da parte di un gruppo di ambientalisti che avevano addirittura scritto in merito al Ministero dell’Ambiente.Così l’Assessore Croce nei giorni scorsi aveva annunciato, al fine di dare definitivamente un parere definitivo sulla annosa questione relativa alla escavazione del porto canale mazarese i cui lavori, nonostante la gara di appalto espletata da circa un anno (la ditta Ecol2000 di Messina si era aggiudicata la gara con un ribasso del 34% sull’importo a base d’asta di circa un milione e 200 mila euro), una "procedura di incidenza ambientale" per verificare quali uccelli si fermano o nidificano nella cosiddetta “colmata B”.

A seguito di questa si potrà decidere se utilizzare o meno lo stesso sito (così come prevedeva il progetto) per lo sversamento dei fanghi prelevati dal porto canale di Mazara del Vallo.

Adesso il Ministero dell’Ambiente ha convocato una riunione tecnica sulla annosa questione dopo che nei giorni scorsi gli era pervenuta una relazione ben dettagliata dove si spiegano le ragioni, supportate dalla legge, circa la possibilità di sversamento dei fanghi prodotti dal dragaggio. Ne aveva dato notizia qualche giorno fa l’Assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea, Antonello Cracolici: “sono convinto –ha dichiarato attraverso una nota Cracolici- che il Governo nazionale troverà al più presto una soluzione per semplificare l’iter dei lavori di drenaggio nel porto di Mazara, la capitale italiana della pesca.

Ho seguito la vicenda del porto di Mazara fin dal mio insediamento. Il Governo regionale, l’Assessorato regionale all’agricoltura e Pesca Mediterranea e l’Assessore alle Infrastrutture Pistorio –ha sottolineato Cracolici- sono stati al fianco del Coordinamento della Filiera Ittica di Mazara, per individuare le risorse necessarie alla messa in sicurezza del porto. A breve partirà il bando per i lavori di illuminazione, mentre sono stati stanziati i fondi per il completamento delle opere portuali, previsti nel Piano per il sud.

La messa in sicurezza del porto di Mazara è un’opera strategica per la filiera ittica regionale. Sono fiducioso che le soluzioni sottoposte al tavolo del Ministero per l’Ambiente, porteranno al più presto ad un superamento dello stallo in cui si trova l’iter amministrativo delle opere.”

La possibilità che l’inizio dei lavori per l’escavazione del porto canale sia legata ad una “procedura di incidenza ambientale” (che sarebbe prodotta non prima di due mesi salvo poi eventuali ricorsi o altro) da parte dell’assessorato Territorio ed Ambiente non era stata accolta bene sia dal comparto ittico mazarese che da anni lamenta l’innavigabilità del porto (con tutti i danni conseguiti) che dal Sindaco Nicola Cristaldi che non ha perso ancora l’occasione di attaccare il Governo regionale e ciò anche in prospettiva di una sua discesa in campo alle prossime elezioni regionali.

“Lo sviluppo della nostra economia e la sicurezza delle persone e delle strutture della più importante flotta peschereccia d’Europa –ha scritto Cristaldi- continuano ad essere ostacolati. E’ evidente che la colmata B non è una laguna ma soltanto una parte del mare che è stata recintata per consentire la realizzazione di un grande piazzale al servizio del porto e della sopraelevata. Ci sono persone che si autodefiniscono ambientalisti che continuano a dire al mondo che si tratta invece di una laguna, quasi fosse una realizzazione della natura e non invece un pezzo di mare recintato.

E’ una vergogna quello che si sta facendo. Perché per quattro uccelli che decidono di fermarsi nella colmata, secondo questi pseudo ambientalisti, dovremmo bloccare opere per decine di milioni di euro? E’ come dire che dobbiamo salvaguardare le discariche perché i gabbiani mangiano i rifiuti e li dobbiamo tutelare. E’ una delle tante contraddizioni della nostra terra, della nostra Sicilia".

Nel frattempo venerdì 3 marzo 2017, alle ore 17,30 si svolgerà una riunione nei locali della Camera del lavoro-CGIL di Mazara, siti in via G.G.Adria 32, per discutere i seguenti temi: Il dragaggio del porto canale; il piano regolatore del porto. Alla riunione parteciperà il segretario provinciale della CGIL, Filippo Cutrona.

La nostra redazione lancia una provocazione: se un esemplare di fratino e fraticello si posassero su una delle isole di sabbia venutasi a creare nel porto canale (vedi fotomontaggio in copertina), a causa del mancato dragaggio, qualcuno potrebbe chissà richiedere il riconoscimento di quell’isola di fango come oasi naturale? Ricordiamo che già nel territorio mazarese insistono diverse zone SIC, ZPS, Ramsar che godono dello status di riserva naturale regionale. Senza la “colmata B” il fratino ed il fraticello troverebbero certamente un’altra area dove fermarsi o nidificare.

Francesco Mezzapelle

01-03-2017 13,30

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