Mazara, dragaggio del porto canale? “Croce”… ma non delizia. AAA cercasi Musumeci disperatamente

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Febbraio 2021 09:51
Mazara, dragaggio del porto canale? “Croce”… ma non delizia. AAA cercasi Musumeci disperatamente

“Aspettiamo”. E’ quanto risposto dal sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, al collega Salvatore Giacalone al telefono in merito alla domanda sullo stato dell’arte relativo all’inizio del tanto atteso dragaggio del porto canale. Secondo quanto appreso dallo stesso primo cittadino mazarese circa un mese fa i lavori sarebbero dovuti iniziare il 15 febbraio. (lo scorso 16 gennaio il sindaco Quinci aveva dichiarato: “I lavori di escavazione del fiume Mazaro riprenderanno entro la metà di febbraio con la ditta ECOL 2000.

Questo è frutto delle fitte interlocuzioni di questi mesi con l’ufficio del Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico e dell’incontro avuto a Palermo lo scorso 24 novembre al fine di definire le procedure di ripresa dei lavori precedentemente sospesi. Ringrazio il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, per aver dimostrato di avere avuto sempre a cuore la questione del dragaggio di Mazara del Vallo, nonché il Commissario dott. Maurizio Croce, per l’impegno profuso e per l’alta professionalità mostrata nella gestione di questa farraginosa questione.

Esprimo soddisfazione per il gran lavoro che abbiamo svolto in questi mesi in silenzio e con grande impegno”). Il “soggetto attuatore”, il dott. Maurizio Croce, non risponde più al telefono della stampa e ciò –fa notare giustamente Giacalone- potrebbe significare l’insorgenza di qualche intoppo  sull’iter in questione. Nel frattempo “rumors”, anche a livello regionale, dicono che ci sarebbe un problema relativo ai fondi rimasti per portare a termine l’intervento, 836 mila euro in effetti –come abbiamo sempre sottolineato- sembrano pochini per il dragaggio ed opere connesse, a meno che si faccia un opera "tampone" (giusto il prelevamento di fanghi in pochi punti dello stesso porto canale) e di “facciata”.

Secondo esperti del settore la suddetta cifra sarebbe inconsistente per potere portare a termine quanto annunciato nel corso di una conferenza stampa nell’autunno del 2019 dallo stesso governatore Musumeci presso la Capitaneria di Porto di Mazara. Sarebbe stata prevista in una prima fase la rimozione dei rifiuti ingombranti dai fondali, successivamente il prelievo dei fanghi con il ripristino dei fondali: a -3 metri; dal mercato del pesce sino all’altezza del piazzale G.B. Quinci; a -4 metri; da piazzale Quinci e sino all’imbocco del porto a -6 metri.

I fanghi prelevati, a seguito del carotaggio, dovrebbero essere conferiti nella cosiddetta “Colmata B”, zona adiacente al porto di ponente; altri tipi di rifiuti e materiali speciali sarebbero conferiti invece in apposita discarica. Purtroppo proprio quando i lavori sarebbero dovuti entrare nel vivo, a causa di un’indagine giudiziaria, nel marzo 2020, sono stati arrestati il direttore del Genio Civile di Trapani e l’amministratore della Società di Messina che doveva effettuare i lavori.

Sono trascorsi altri mesi di attesa finchè un paio di mesi fa, dopo il parere dell’ANAC, era stato nominato il dott. Alessandro Cavalli quale amministratore straordinario per la gestione dei lavori di dragaggio del Fiume Mazaro che avrebbe sciolto la riserva circa l’affidamento definitivo dei lavori; bisognava infatti stabilire se doveva essere la stessa ECOL 2000 ad effettuare i lavori oppure un’altra società in graduatoria di appalto. Da quanto appreso ad iniziare i lavori sarebbe stata la stessa ditta aggiudicataria dell’appalto, cioè la Ecol2000.

Tornando ai costi dell'opera, sarebbe stato però lo stesso ing. Teresi a manifestare dubbi e perplessità sulla possibilità di potere completare i lavori con poco più di 800mila euro, questa cifra era rimasta al netto di consulenze varie, monitoraggi preliminari e carotaggi (per distinguere la tipologia dei fanghi e le modalità di smaltimento: “colmata B” e discarica speciale), dai 2 milioni e 200 mila euro circa previsti dalla Regione più di 5 anni fa per il dragaggio del porto canale di Mazara.

Sin dal mese di novembre del 2019 lo stesso Teresi iniziò a sollecitare il Comune affinchè contribuisse all'opera di pulizia, visto che la quasi totalità dei rifiuti provenivano dalla Città. Il Comune non avrebbe mai risposto ma avrebbe detto, verbalmente, di iniziare con i soldi a disposizione del "Soggetto Attuatore" (Croce). I lavori di pulizia (con la rimozione nella stessa colmata B di materiale da risulta di lavori pubblici) furono affidati ad una ditta locale specializzata. Gli 836 euro mila subirono  pertanto un'ulteriore decurtazione; anche se la ditta in questione per quei lavori, che si aggirerebbero sui 40mila euro, non sarebbe stata ancora pagata.

Insomma la situazione ad oggi non appare per nulla chiara, e non fa presagire nulla di buono e ci porta a manifestare sempre lo stesso interrogativo: anche se i lavori fossero realizzati la loro qualità, considerata la cifra ormai a disposizione, consegnerebbero un porto canale (ormai innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate) nuovamente navigabile e privo di fanghi? Forse a questo punto servirebbe uno scatto di orgoglio da parte del presidente Musumeci per mantenere l'impegno preso (nel dicembre 2018 a Mazara del Vallo al cinema Rivoli in occasione di un incontro di “Diventerà Bellissima”) di dotare, con un investimento di circa 15 milioni di euro, il porto mazarese di un impianto per il lavaggio, una sorta di grande lavatrice, dei fanghi con la contemporanea rimozione degli ingombranti.

Nel caso così non fosse persisterebbe l’idea che quell’annuncio, come i tanti arrivati dalla Regione in questi ultimi 15 anni, sarebbe da annoverare fra i tanti proclami elettorali ad uso e consumo dei tanti mazaresi “ammuccafico”. Francesco Mezzapelle

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