Mazara del Vallo, il 2020 dalla “A” alla “Z”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Dicembre 2020 12:52
Mazara del Vallo, il 2020 dalla “A” alla “Z”

Se il 2019 è stato, in particolare per Mazara del Vallo, un anno di transizione considerato l’insediamento da appena 6 mesi dell’Amministrazione Quinci (dopo 10 anni di Amministrazione sotto la guida di Nicola Cristaldi), descrivere in poche righe quanto avvenuto nel 2020 risulta ancor più impegnativo. Infatti già nei primi mesi dell’anno la Città si è trovata a dovere fare i conti con l’emergenza mondiale relativa al covid-19 che ha influito molto, anche a livello locale, su scelte nel breve, medio e lungo periodo.

La nostra Redazione, come già avvenuto negli anni scorsi, ha voluto riassumere in alcune “parole chiave”, dalla A alla Z, i principali fatti, problemi ed anche i personaggi che hanno caratterizzato la vita cittadina nel 2020. Dal nostro punto di vista risultano ancora gli stessi i problemi che affliggono la Città da alcuni anni a questa parte; l’azione del nuovo corso amministrativo non ha avuto ancora un impatto tangibile sulla Città e ciò crediamo in buona parte a causa, come dicevamo, dell’emergenza covid-19 che però una volta terminata (speriamo a primavera ) non potrà certamente costituire un alibi in quanto questo periodo è stato utilizzato per ideare e sviluppare progetti.

Augurandovi che il 2021 sia un anno di “rinascita”, Buona lettura Cari Lettori. A come Ambiente. In questa categoria abbiamo voluto inserire tutte le questioni relative alle tematiche ambientali riguardanti il territorio mazarese. Diciamo innanzitutto che molti cittadini mazaresi hanno poco rispetto, vedi le numerose discariche abusive (alcune pericolose a causa della presenza di materiali tossici) disseminate in ogni angolo del territorio urbano, per il territorio in cui vivono (un esempio le discariche di eternit che circondano Borgata Costiera).

Finalmente l’Amministrazione sembra aver “messo ordine” al sistema della raccolta dei rifiuti. Il nuovo contratto, a seguito dell’affidamento al raggruppamento d’imprese Multiecoplast-Ecoburgus della gestione del servizio rifiuti, ha avuto come obiettivo il miglioramento del servizio di raccolta rifiuti, e al tempo stesso meno costi per le casse comunali. Ovviamente adesso, se tutto procederà in maniera lineare, a fronte di un aumento della virtuosità del sistema della raccolta differenziata, dovrebbero, come avvenuto in altre realtà, abbassarsi realmente le tariffe per i cittadini.

Vedremo...  B come Beneficenza. Con l’emergenza coronavirus e le relative misure restrittive, soprattutto nel periodo del lockdown, molti cittadini mazaresi, in maniera volontaristica, e talvolta anonima, si sono contraddistinti per le diverse iniziative di beneficenza a favore dei più bisognosi, degli indigenti e anche a favore di coloro che, a causa delle chiusure imposte dai vari Dpcm, hanno subito dei danni alle loro attività. La Città ha risposto in maniera “comunitaria” nel venire incontro alle situazioni più difficili dimostrando una sensibilità che servirebbe anche nei periodi di “normalità”.

C come Consiglio comunale. Se alla fine del 2019, a distanza di sette mesi dalle elezioni amministrative, avevamo parlato della progressiva formazione di una maggioranza “bulgara” a sostegno della Giunta Quinci. A distanza di 12 mesi la situazione sembra orientata nell’opposta direzione. La “geopolitica” del Consiglio comunale di Mazara del Vallo risulta cambiata a seguito di alcuni consiglieri dalla maggioranza all’opposizione.  Si è ricompattato il gruppo del M5S (Antonella Coronetta, Girolamo Billardello e Maurizio Pipitone), si è formato il gruppo “VIA” che fa riferimento all’ex senatore Papania composto da Pietro Marino, Enza Chirco, Ilenia Quinci, Antonio Colicchia.

Poi c’è Giorgio Randazzo (Lega) e Giovanni Iacono Fullone (Libera Intesa). La maggioranza appare compatta, formata dai 4 gruppi “SìAmo Mazara”, “Partecipazione Politica”, “Osservatorio Politico” e “Per Mazara”, ma al suo interno è fin troppo “eterogenea” (esponenti di sinistra, già con la nuova tessera del Pd (ancora non presente come gruppo in Consiglio nonostante ci siano grossi movimenti  di consiglieri e amministratori…) stia ,  convivono con esponenti di centro destra, ed in particolare di Forza Italia e Diventerà Bellissima i cui rappresentanti cittadini, Toni Scilla e Giulia Ferro, hanno appoggiato Quinci al ballottaggio contro Randazzo).

Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali certamente cambieranno molte cose e la stagione delle liste civiche (un classico in tempo di elezioni comunali) potrebbe lasciare il posto al ritorno dei partiti. D come Droga Mazara del Vallo è una delle piazze trapanesi più importanti sia per lo spaccio che per il consumo di stupefacenti; consumatori di ogni età di diversi tipi di droga, da quelle considerate più leggere a quelle nuove, ancor più pesanti. La cartina di tornasole del consumo di droga nel territorio mazarese sono le numerose operazioni condotte dalla polizia e dai carabinieri.

Secondo infatti dei dati raccolti dall’Asp, va crescendo sempre più  nella fascia d’età dai 16 ai 30 anni il consumo di droghe più pesanti, in primis di cocaina il cui costo si è abbassato negli anni  permettendo quindi a gruppi di giovani di poterne acquistare piccoli quantitativi da dividere. Altro preoccupante  fenomeno il “violento” ritorno dell’eroina e del crack, al cui spaccio e consumo sono spesso legati i numerosi episodi di microcriminalità verificatosi negli ultimi anni nel territorio mazarese.   E come Escavazione del Porto Canale. Il secondo semestre del 2019 era stato decisivo per il tanto atteso dragaggio del Porto di Mazara del Vallo, ormai innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate.

L’Amministrazione Quinci è riuscita a stabilire una sinergia con il Governo regionale di Nello Musumeci che ha portato a riprendere il progetto di escavazione la cui gara di appalto espletata circa 5 anni fa. Purtroppo proprio quando i lavori sarebbero dovuti entrare nel vivo, a causa di un’indagine giudiziaria, lo scorso marzo, sono stati arrestati il direttore del Genio Civile di Trapani e l’amministratore della Società di Messina che doveva effettuare i lavori. Sono trascorsi altri mesi di attesa finchè qualche mese fa, dopo il parere dell’ANAC, è stato nominato il dott.

Alessandro Cavalli quale amministratore straordinario per la gestione dei lavori di dragaggio del Fiume Mazaro. Bisogna ancora capire, e questo non è ancora chiaro se sarà la stessa ECOL 2000 ad effettuare i lavori oppure un’latra società in graduatoria di appalto; ciò dipende da una relazione che dovrà essere consegnata dallo stesso dott. Cavalli. Nella infinita attesa, permane il nostro interrogativo: basteranno i circa 800 mila euro (questi i soldi rimasti dal fondo originario di circa 2 milioni di euro dal quale però prelevate diverse somme per analisi fanghi e consulenze varie) per rendere buona parte del porto canale nuovamente navigabile e per portare benefici concreti agli operatori economici che ivi esercitano la loro attività?  F come Finanze, quelle del Comune di Mazara del Vallo non risultano floride, anzi –a detta del primo cittadino mazarese- la situazione ereditata dalla precedente Amministrazione (il cui assessore alle Finanze era l’attuale vice sindaco) sarebbe più grave del previsto.

L’indebitamento del Comune ammonta a circa 25 milioni di euro. Da una parte il debito a seguito di un prestito da 11 milioni per il pagamento nella scorsa primavera di fornitori e creditori, doveva essere restituito entro il 31/12/2019 alla Cassa Depositi e Prestiti, è stato prorogato con pagamento, seppur con tasso molto basso, di interessi. Dall’altra un’anticipazione di cassa dalla Tesoreria comunale di circa 14 milioni di euro. Come se non bastasse lo stesso Comune vanta crediti da tributi comunali non pagati per circa 40 milioni di euro (da qui il progetto di rateazione dei tributi per i cittadini).

Nonostante questa situazione però non sono mancate le “spese” da parte dell’Amministrazione Quinci che hanno certamente alimentato molte discussioni fra i cittadini, vedi: il costo degli eventi estivi, incarichi attraverso lo strumento dell’affido diretto, l’acquisto di luminarie natalizie circa 50.000 euro. Per non parlare del progetto di una piscina comunale, 3 milioni di euro circa  attraverso il “Credito sportivo”, forse, ma è soltanto un nostro pensiero, un prestito poteva essere chiesto per problemi più urgenti: rete idrica, strade, illuminazione pubblica di alcune importanti arterie cittadine (vedi via Archi); da risolvere anche il “contenzioso” con l’ex Provincia per il ripristino dell’illuminazione del ponte sul fiume Arena e della precedente rotatoria.

G come Giovani che, al di là delle apparenze, sono sempre meno presenti nella vita politica cittadina e delusi dalla politica degli ultimi anni. In città si registra una vera e propria diaspora di due, forse tre, generazioni appartenenti alla fascia d’età dai 18 anni ai 45 anni. Una nuova emigrazione verso il nord-Italia e Paesi del nord-Europa non ha lasciato immune la Città di Mazara negli ultimi anni. Spesso i giovani neolaureati in università del centro nord, ma anche a Palermo, preferiscono rimanere in quelle realtà o spostarsi piuttosto che ritornare in un contesto lavorativo, quello mazarese, che offre pochissimi spazi se non un precariato imperversante che alimenta nuove forme di schiavitù.

Lo scorso anno furono intraprese alcune incoraggianti iniziative grazie al movimento “Si resti arrinesci” di cui si sono perse le tracce. Lo “smartworking”, cresciuto molto durante l’emergenza covid19, potrebbe far invertire la tendenza. Lo scorso 30 novembre il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il nuovo Regolamento per la “Consulta Comunale dei Giovani”, uno strumento da noi richiesto da anni. In attesa di capire quale sarà la “logica di scelta dei suoi componenti (speriamo non politica), auspichiamo che nel più breve tempo possibile la Consulta possa entrare in funzione così da avviare e rendere fruibili, a tutti, i progetti di politiche giovanili che da anni risultano alquanto assenti in città.

H come Hotel. Sono pochi rimasti in città a causa della chiusura di alcuni per cattiva gestione o per la riconversione in centri gestiti da cooperative onlus e di servizi sociali. L’emergenza covid19, con le misure dettate nei vari Dpcm ha arrestato le attività turistiche. Di turismo infatti in Città se ne è visto pochissimo, a parte i due mesi estivi di riapertura generale dopo il lockdown. Si spera che, grazie al vaccino anti covid, nel 2021 le attivista turistico-alberghiere, magari grazie anche al nuovo traghetto estivo Mazara- Pantelleria_Kelibia e al potenziamento dell’aeroporto di Birgi, possa ricominciare a crescere progressivamente.

In questi anni, a parte qualche iniziativa privata con pacchetti completi a buon prezzo da consumare dentro le strutture stesse, si è registrato un turismo per lo più mordi e fuggi. Al di là di una partecipazione o meno alla BIT di Milano servirebbe l’avvio di una seria azione di marketing turistico territoriale. Ps. Cerchiamo di tenere aperte (richiesta fatta dallo stesso sindaco Quinci al Vescovo Mogavero nel corso di un incontro), almeno nei giorni festivi, le belle chiese presenti nel centro storico e non solo…  I come Inchiesta quella che ha visto lo scorso 4 giugno una visita ispettiva al Comune di Mazara del Vallo da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle fiamme gialle di Trapani e che avrebbe portato alla emanazione di avvisi di garanzia a tre tecnici comunali del III Settore “Lavori Pubblici e Servizi alla Città”, per quattro imprenditori mazaresi e per il capo della “segreteria particolare” del sindaco Salvatore Quinci; nel registro degli  indagati ci sarebbero altre persone.

L’indagine, prorogata, riguarda alcuni di lavori pubblici, assegnati tramite affido diretto, nel periodo compreso fra ottobre 2019 e maggio 2020, e per le quali i tecnici comunali indagati avrebbero ricevuto prestazioni private per le quali non risulterebbero remunerazioni; l’indagine, coordinata dal procuratore di Marsala, Vincenzo Pantaleo e dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro, riguarderebbe anche alcune segnalazioni per favorire qualche ditta e alcune “dritte” su ribassi da effettuare per aggiudicarsi i lavori.  K come Kasbah quella di Mazara del Vallo propagandata come luogo di integrazione nei fatti appare desolata.

Locali comunali ristrutturati ma chiusi (vedi la “Casa Tunisia”) con una popolazione composta da autoctoni e di immigrati sempre più costretti a difendersi dalla crescente microcriminalità che sta mettendo a ferro ed a fuoco la Città. Al progetto di arredo urbano con ceramiche, intrapreso dopo le Amministrative del 2009, non è seguita di una manutenzione ed un Piano del centro storico per incentivare i proprietari a recuperare gli immobili a rischio di crollo. Nel frattempo il centro storico, sempre più abbandonato e diverse attività commerciali chiuse (basta farsi un giro in via Garibaldi e via Porta Palermo), risulta sempre più alla mercè di giovani vandali che, sotto gli effetti delle droghe (che- come suddetto- risulta un fenomeno imperversante in città), distruggono installazioni artistiche ed imbrattano i muri con scritte ingiuriose.

Si spera che con la redazione del Piano Urbanistico Generale (Pug) –così come dichiarato dal sindaco Salvatore Quinci- possa essere avviato il Piano particolareggiato del centro storico con l’utilizzo dei bonus statali per le ristrutturazioni.    L come Lavori pubblici e privati. Da alcuni anni infatti i lavori pubblici in città sono fermi. A parte il discutibile completamento della sopraelevata da parte dell’Anas e del palazzaccio comunale di piazza della Repubblica (ancora chiuso dopo oltre quattro anni e non si capisce il perchè: l’edificio non sarebbe agibile), non si registrano l’avvio di opere pubbliche significative, a parte un superficiale rifacimento del manto stradale di alcune strade.

Risultano ancora fermi, dal dicembre del 2018, i lavori per la riqualificazione della antica e bellissima chiesa di San Nicolò Regale e dei mosaici della domus romana sottostante. Per non parlare di Piazza Regina che è stata si ammodernata dalla precedente Amministrazione Cristaldi ma con un progetto inadeguato: parte del basolato ostruisce la circolazione e non è fruibile da soggetti diversamente abili. A che serve un Piano annuale dei Lavori Pubblici se poi si conferma sempre un “libro dei sogni”.

Il settore edile cittadino, anche quello legato ai privati, vive una crisi come non mai registrata. La scorsa Amministrazione portò ad un aumento ragguardevole (di circa il 300%) degli oneri concessori e ciò disincentivò molti cittadini a costruire. Finalmente qualche giorno fa, il Consiglio comunale ha ridotto di un quarto gli stessi oneri di urbanizzazione; certo ci si aspettava di più (visto anche i proclami mesi fa di qualche gruppo consiliare dell’attuale maggioranza che parlava di drastica riduzione o addirittura azzeramento) ma ad ogni modo vi è stata un’inversione di tendenza.  M come Mazara Calcio e Mazarese, le due squadre di calcio rappresentative della Città che dopo qualche anno di incertezza hanno ricominciato ad essere protagoniste nei rispettivi campionati, Eccellenza e Promozione.

Erano riuscite a riportare la gente allo stadio. Purtroppo però l’emergenza covid-19 con le misure restrittive ha prima costretto le due compagini a giocare senza pubblico, successivamente, ai primi di novembre, è arrivato lo stop ai due campionati quando sia il Mazara che la Mazarese erano in testa alla classifica. Lo stop nel caso del Mazara Calcio ha visto molti giocatori di valore, arrivati la scorsa estate, a lasciare la squadra per accasarsi in alcune squadre della Serie D che invece ha proseguito il campionato.

Ad ogni modo le due maggiori compagini calcistiche mazaresi quest’anno sembrano aver rafforzato le loro basi societarie. La speranza è però quella che un giorno la Città possa avere anche un’unica sola squadra, magari dalla fusione delle attuali, per potere ambire a categorie superiori; ovviamente servirà sempre il supporto di una sana ed ambiziosa imprenditoria locale in grado di ben promuovere e veicolare il nome della Città.  Nitrati nell’acqua il problema negli ultimi mesi del 2019, dopo 10 anni di strano silenzio con l’Amministrazione Cristaldi, è  tornato prepotentemente alla ribalta.

L’alto valore dei nitrati dall’acqua (ben oltre i 50mg/l) erogata dai pozzi di Ramisella e la conseguente carenza idrica che si è verificata a seguito delle operazioni di miscelazione, con ricadute negative per quasi tutto il territorio cittadino, ha portato all’emanazione lo scorso novembre da parte del sindaco Salvatore Quinci di un’ordinanza (la n. 119), concordata con il Dipartimento di Prevenzione della Salute dell’Asp, con la quale si annuncia l’abbandono della soluzione della miscelazione dell’acqua per abbattere l’alto valore dei nitrati: l’acqua proveniente dai pozzi idrici di Ramisella tornerà ad essere erogata direttamente nelle zone Trasmazaro e Tonnarella ma dovrà essere utilizzata dai cittadini residenti nelle due popolose zone, solo ed esclusivamente per tutti gli usi igienici compresa l’igiene personale, ma ne è vietato l’utilizzo per gli usi alimentari.

Non potrà pertanto essere utilizzata per bere e cucinare. Per le attività produttive del Trasmazaro e di Tonnarella che utilizzano l’acqua nei processi produttivi e nella somministrazione di cibi e bevande, verrà garantita dal Comune l’erogazione di acqua potabile tramite servizio autobotti. L’emergenza del problema ha portato alla costituzione del “Comitato Civico Trasmazaro e Tonnarella” che, attraverso analisi, ha evidenziato la criticità della situazione. Al momento –così come dichiarato dal sindaco Quinci-  la strada percorribile è quella di un “denitrificatore”, si tratta però di un impegno oneroso e con il relativo problema degli scarti visto che vicino ai pozzi non esiste sistema fognario, problema risolvibile nel 2022 con il completamento del collegamento del sistema fognario al depuratore.         O come Ospedale “Ajello”. Si spera che l’Ospedale torni in funzionare come un tempo e sia potenziato.

Fin dalla prima ora avevamo sollevato dei dubbi circa la scelta dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, che seppur modernizzato è fondamentalmente piccolo, e la decisione da parte dell’Asp di Trapani di impiantarvi dal nulla, ed in fretta e furia (guarda caso in prossimità delle elezioni  Amministrative a Marsala), un reparto Covid-19 che avrebbe messo in ha messo in seria difficoltà tutti i reparti già esistenti (Chirurgia, Cardiologia, Ginecologia, Ostetricia-Neonatologia, Medicina); fin dai primi giorni dall’apertura del reparto covid-19 si sono presentate tutta una serie di criticità presso il nosocomio mazarese che di giorno in giorno assumono preoccupazioni riguardo la qualità dei servizi nei confronti dei pazienti.

La speranza è che, nonostante la propaganda ad ogni livello e la definizione di DEA di I livello, l’Ospedale mazarese, una volta terminata l’emergenza covid, non veda depotenziati alcuni suoi reparti di eccellenza, vedi Chirurgia e Cardiologia, o che addirittura non perda il punto nascite; il rischio esiste sempre a causa di una certa burocrazia e di alcuni cavilli del Piano ospedaliero regionale. Inoltre ci chiediamo: come funziona il Pronto Soccorso? E la Radioterapia...?  P come Piano Urbanistico Generale (ex Piano Regolatore della Città). Qualcosa sembra finalmente muoversi per la dotazione dell’importante strumento urbanistico in grado di determinare lo sviluppo futuro della Città, l’eliminazione dei costi per il Comune (commissari etc.) e lo strumento delle varianti con il rischio di speculazioni e pratiche illegali.

Il 31 ottobre il sindaco Quinci ha dato incarico (fino al 31 dicembre 2022, per un importo di 30mila euro lordi l’anno) al prof. Giuseppe Trombino, ingegnere, docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, a collaborare come esperto alle attività connesse alla predisposizione del piano urbanistico generale comunale (Pug) e dei piani particolareggiati attuativi (Ppa). Si spera che il PUG, una volta approvato definitivamente, possa rappresentare il volano per la riqualificazione e sviluppo di alcune aree (vedi in primis quella compresa fra il porto peschereccio, porto canale e del centro storico) attraverso progetti innovativi (vedi in primis “Agenda Urbana”) nella direzione della sostenibilità ambientale ed economica.

Bisogna anche capire come la Regione istituirà concretamente la cosiddetta ZES (zona Economica Speciale) nel territorio mazarese. Nel 2021 si spera di vedere i primi segni del progetto, così tanto propagandato in campagna elettorale, denominato “Mazara Valley”. Q come “Questione Licei mazaresi” relativa all’individuazione di una struttura per ospitare il Liceo Classico e Scientifico “Adria-Ballatore”, e per quello Artistico “Don Gaspare Morello” evitandone il rischio del loro trasferimento dal prossimo anno scolastico in altre città della Provincia, rispettivamente a Campobello di Mazara e Salemi, così come era inizialmente previsto a seguito della delibera n.

98 del 28/12/2018 del Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Trapani (ex Provincia), il dott. Raimondo Cerami. La stessa ex Provincia sembra aver trovato una soluzione con la realizzazione di una nuova struttura in contrada Affacciata. “L’intervento da finanziare in provincia di Trapani per l’importo di € 9.197.382,63 riguarderà –si legge nella nota firmata lo scorso ottobre dallo stesso commissario Cerami- la costruzione di una nuova struttura scolastica presso l’area di proprietà di questo Ente, sita in c.da Affacciata all’interno della pertinenza dell’Istituto Industriale “R.

D’Altavilla”, e consentirà di eliminare o ridurre quasi totalmente il problema dei fitti passivi nel territorio comunale di Mazara del Vallo in cui si trovano strutture scolastiche di competenza di questo Ente. Grazie a questo intervento – continua il dr. Cerami- sarà infatti possibile risolvere, dopo diversi tentativi di collaborazione non andati a buon fine con il Comune di Mazara del Vallo, che aveva inizialmente promesso di mettere a disposizione alcuni immobili di sua proprietà, buona parte dei problemi di edilizia scolastica su Mazara del Vallo, potendo contare esclusivamente su immobili di proprietà, con una notevole riduzione dei costi per gli affitti passivi, il cui importo annuo ammonta attualmente a circa € 280.000”.

Speriamo bene… R come Rete idrica sempre più fatiscente quella cittadina (problema che persiste da almeno 15 anni). E’ ridotta ad un colabrodo con molte perdite in varie zone della Città. Una rete sempre più vetusta che richiede sempre interventi d’urgenza e tampone, nel frattempo migliaia di cittadini si trovano senza acqua diversi giorni della settimana e costretti a chiamare autobotti convenzionate con il Comune. Oltre al danno anche la beffa. Qualche mese fa sulla questione interrogammo l’assessore ai Servizi alla Città, Michele Reina, il quale così rispose: “in campagna elettorale abbiamo lanciato l’idea progettuale di far intervenire una ditta esterna per disegnare la mappa digitale delle rete idrica cittadina; questa sarà molto utile anche per gli anni successivi.

Poi con l’installazione di contatori telematici si potrà vedere se in una determinata strada vi sono perdite acqua, basso livello della pressione etc..,Ovviamente questo non si può realizzare dall’oggi al domani. Tutto questo ha un costo, servono finanziamenti esterni considerata la situazione economico finanziaria del Comune. Bisogna pertanto preparare un progetto di massima ed essere pronti a rispondere a qualche bando europeo. Ci metteremo al lavoro per predisporre un progetto ad hoc per rete idrica.

Devo anche però dire che a seguito di qualche riunione con l’Ato Idrico ho potuto appurare che molti comuni vivono lo stesso problema”.  S Sequestro dei 18 Pescatori (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi) avvenuto lo scorso primo settembre a 35 miglia da Bengasi insieme ai due motopesca mazaresi “Antartide” e “Medinea”. Sono stati liberati dopo 108 giorni trascorsi in diverse prigioni della Libia Cirenaica. 108 giorni drammatici con notizie sommarie fornite ai familiari che hanno promosso tante iniziative e proteste pacifiche, a Mazara del Vallo e a Roma; unica iniezione di fiducia una telefonata, concessa solo ai pescatori italiani, lo scorso 11 novembre.

Poi ancora il nulla con le sole rassicurazioni dal Governo italiano circa l’esistenza di una trattativa. Poi nella mattinata del 17 dicembre la svolta con il volo del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Bengasi per parlare direttamente con il generale Khalifa Haftar (probabilmente convinto da una telefonata del leader russo Putin a rilasciare i pescatori in cambio di un riconoscimento formale da parte del Governo italiano). Così è arrivato l’annuncio della liberazione di tutti e diciotto i pescatori: Karoui Mohamed, Daffe Bavieux, Ibrahim Mohamed, Pietro Marrone, Onofrio Giacalone, Mathlouthi Habib, Ben Haddada M’hamed, Jemmali Farhat, Ben Thameur Lysse, Ben Thameur Hedi, Moh Samsudin, Giovanni Bonomo, Michele Trinca, Barraco Vito, Salvo Bernardo, Fabio Giacalone,Giacomo Giacalone, Indra Gunawan.

Restano irrisolte le questioni relative al risarcimento dei grossi danni ricevuti dagli armatori e l’annosa questione delle acque internazionali antistanti la Libia che ancora oggi, seppur divisa e di fatto non più uno stato unitario, parla di una ZEE (62 miglia oltre 12 territoriali) che nessuno Stato ha però mai ratificato. Adesso la palla passa alla politica italiana, a tutti i livelli, che al di là della propaganda pre e post-liberazione, dovrebbe risolvere la questione e permettere ai pescatori di tornare a pescare gambero rosso in quelle acque internazionali.  T come Toni Scilla, il politico mazarese coordinatore provinciale di Forza Italia.

Salvo clamorose sorprese dell’ultima ora, Scilla nelle prossime ore dovrebbe prendere il posto di Edgardo (Edy) Bandiera quale Assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea. Altro cambio riguarda l’Assessorato alle Autonomie Locali e Funzione pubblica dove il posto di Bernardette Grasso dovrebbe essere preso da Marco Zambuto, esponente di Forza Italia  ed ex sindaco di Agrigento. Nelle ultime ore vi è una polemica fra le forze politiche regionali in quanto con questi cambi sparirebbero le “quote rosa” dalla Giunta Musumeci che sarebbe pertanto formata da soli uomini.

Ad ogni modo l’incarico a Toni Scilla avrebbe un importante valore proprio in virtù del fatto che Mazara del Vallo ancora oggi, nonostante la crisi imperversante degli ultimi anni, detiene la più grossa flotta peschereccia siciliana; d’altronde lo stesso Scilla è discendente di una famiglia di pescatori. U come Urbanizzazione primaria quella che sarebbe necessaria per molte vie della Città che si trovano ancora con un fondo di terra battuta, senza servizi e che si allagano con le piogge rendendo difficile la vita ai residenti che però sono costretti a pagare le tasse al Comune.

Per non parlare delle buche presenti in molte strade della Città e spesso teatri di incidenti e danni a mezzi e persone che poi portano a risarcimenti (centinaia di migliaia di euro ogni anno) da parte del Comune.   V come Vigilanza, quella che andrebbe potenziata in Città e nella sua periferia. Non sono mancate le azioni criminose da parte di giovani e casi di bullismo, per non parlare degli assembramenti durante l’emergenza covid-19. Anche nel 2020 si sono registrate diverse rapine ad esercizi commerciali; in molti casi il movente sembra essere sempre lo stesso: necessità di liquidità per l’acquisto di droga.

In questo contesto gli uomini delle forze dell’ordine presenti in Città fanno quello che possono, considerati uomini e mezzi a disposizione. Il sistema di pacifica convivenza, fra autoctoni ed immigrati, venutosi a creare negli ultimi decenni a Mazara del Vallo sta per cedere a causa di pericolose dinamiche sociali, acuite in parte dalla crisi economica che attraversa la città. Ci chiediamo ancora una volta: vengono realmente utilizzate le 30 e più telecamere dislocate nel territorio mazarese che il Comune ha installato negli anni scorsi grazie al Pon Sicurezza? La loro centrale operativa si trova presso una stanza, con diversi monitor, del Comando della Polizia Municipale.

A parte qualche cittadino ripreso mentre deposita in maniera abusiva rifiuti, queste telecamere sono utilizzate per controllare realmente il centro storico e come deterrente per la microcriminalità? Inoltre non riusciamo a capire ancora come sia possibile che queste telecamere non riescano ad individuare i diversi posteggiatori abusivi operati da alcuni anni in piazzale G. Quinci e sul lungomare e che esercitano quotidianamente una vera e propria attività estorsiva nei confronti dei cittadini.

Z come Zona pedonale urbana. A volte rispettata, altre volte no. Chi controlla che essa venga rispettata come si deve? Plaudiamo ad uno dei meriti che ha avuto il sindaco Nicola Cristaldi, cioè quello di creare una zona pedonale nel centro della Città e soprattutto in Corso Umberto I. Azione che non andava incentivata stendendo solo un manto rosso prima della sua rielezione nel 2014 ma con azioni concrete per il rispetto del divieto di circolazione con relativa creazione di parcheggi regolamentati e non certamente controllati da parcheggiatori abusivi.

Crediamo che la zona pedonale urbana vada si regolamenta meglio di settimana, certo però vedere le auto posteggiate in Corso Umberto I o nella bella piazza della Repubblica è un vero pugno all’occhio. Una cosa è chiara: la zona pedonale urbana non va messa in discussione. Francesco Mezzapelle  

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