Mazara, da giugno (salvo nuove soprese…) nuova gestione raccolta rifiuti con l’Ati Multiecoplast–Eco Burgus. Restano alcuni interrogativi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Maggio 2020 12:57
Mazara, da giugno (salvo nuove soprese…) nuova gestione raccolta rifiuti con l’Ati Multiecoplast–Eco Burgus. Restano alcuni interrogativi

Dal 1 di giugno un nuovo soggetto Ati Multiecoplast–Eco Burgus si occuperà della gestione del ciclo rifiuti per i prossimi 5 anni nel territorio mazarese con  l’affidamento definitivo dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e speciali assimilati, di spazzamento e di igiene pubblica nel territorio mazarese. Abbiamo appreso la notizia a seguito di una video intervista al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, realizzata nei nostri studi e pubblicata sabato 16 maggio. Ecco quanto dichiarato dal primo cittadino mazarese:  “il Tar di Palermo si è espresso, non solo non ha concesso sospensiva a Tech che aveva fatto ricorso, ma ha definitivamente cassato le loro istanze.

Pertanto la scelta che avevamo fatto nei mesi scorsi di affidare l’incarico a questo nuovo soggetto è stata premiata. Termina pertanto una querelle infinita iniziata lo scorso fine luglio Noi con molto disappunto –ha sottolineato Salvatore Quinci-  abbiamo ereditato il contratto con il gruppo Tech servizi”. Quinci nel parlare delle “anomalie” di quel contratto ha spiegato: “secondo una mia stima regaliamo 500mila euro di contributi Conai (carta plastica vetro etc.) all’azienda che gestisce il servizio al contrario di come avviene in tutte le altre realtà italiane dove il contributo Conai va al comune e quindi come premio per la virtuosità dei cittadini.

E’stata una follia inserire questo cavillo quando predisposto il band per la gestione quinquennale dei rifiuti. Purtroppo su questo, nel rispetto del codice degli appalti, non possiamo intervenire e subiremo questa situazione”. In merito alle novità del nuovo contratto con l’Ati Multiecoplast –Eco Burgus, Quinci ha dichiarato: “con la nuova ATI stiamo già programmando dal 1 giugno nuove modalità, più efficaci, in merito all’espletamento del servizio di raccolta rifiuti e sui controlli, cambieranno le abitudini, tutto ciò al fine di avere con gli stessi soldi un territorio più pulito di prima.

Con il nuovo consorzio collaborazione per stanare gli evasori della Tari e che abbandonano i rifiuti. Nuove strategie per capire chi espone il mastello strada per strada ed incroceremo i dati per recuperare 5 anni di tassa non pagata. Pertanto la sentenza del Tar di Palermo che ha rigettato il ricorso avanzato dalla Tech Servizi, società che in questi mesi, anche con successive proroghe, ha continuato ad espletare il servizio nonostante un’interdittiva antimafia della Prefettura di Siracusa, potrebbe (il condizionale è d’obbligo in questa intrigata vicenda, non è escluso altro ricorso della Tech) così mettere fine ad un iter molto complesso.

La sentenza del Cga dello scorso 26 luglio, la n. 706/2019, aveva accolto il ricorso della Eco Burgus societa facente parte dell’Ati guidata dalla Senesi Spa vincitrice della gara per la gestione quinquennale del servizio; l’Ati però, dopo guai giudiziari della Senesi, venne estromessa dal mega appalto predisposto dall’Aro comunale; la gara espletata, nel 2017, all’Urega di Trapani, era stata aggiudicata, a seguito di ribasso d’asta del 4,95%, per circa 24 milioni di euro. Il servizio venne così affidato all’Ati composta da Tech Servizi (mandataria) e dalle società Icos ed Ecoin.

A seguito della sentenza del Cga la Giunta Quinci iniziò ad interloquire con la costituenda Ati composta da Eco Burgus e la società Sager srl (mandataria subentrata alla Senesi); il servizio fu pertanto aggiudicato ed in attesa di un nuovo contratto. Lo scorso marzo con la determina dirigenziale, la 123/2020, a seguito della rinuncia della Sager (bisogna capire perché questa società ha rinunciato), il Comune ha revocato l’aggiudicazione. Con la stessa determina il servizio fu  affidato alla nuova Ati creata tra la Multiecoplast s.r.l.

di Sant’Agata di Militello (la nuova mandataria in sostituzione della Sager) e l’Eco Burgos. “Avevamo predisposto tutto per il nuovo contratto, la nuova Ati –ha spiegato  il sindaco Quinci- aveva pure avviato le pratiche per l’assunzione di personale dalla Srr Trapani Sud. Il 29 marzo però il Tar di Palermo, due giorni prima che entrasse in funzione il nuovo servizio, ha accolto il ricorso della Tech sospendendo di fatto l’assegnazione all’Ati Multiecoplast/Eco Burgus”. Da qui il ricorso ad un'altra proroga all’Ati Tech Servizi/Icos/Ecoin.

Alcuni giorni fa, il 30 aprile, avevamo dato la notizia relativa alla ordinanza urgente e contingibile, la n. 51/2020, firmata dal sindaco Quinci disponeva l’ulteriore  proroga, fino al prossimo 31 maggio. Queste proroghe potrebbero pertanto gravare sui costi del servizio. Nella stessa intervista il sindaco Quinci ha sottolineato che fino al 2017 il costo del ciclo gestione dei rifiuti per ilo Comune di Mazara si aggirava sui 13 milioni e che invece  nell’ultimo anno tale costo si è ridotto 10,5 milioni con la previsione a fine del mandato di abbassare ancora il costo a 9 milioni.

Bisogna capire se questi minori costi del servizio si tradurranno in un effettivo risparmio per i cittadini nelle relative bollette Tari. Da considerare anche i costi del trasporto e conferimento dell’umido organico raccolto nel territorio mazarese, circa 100 tonnellate settimanali. I camion del gestore del servizio portano i rifiuti al centro di trasferenza della ditta D’Angelo, ad Alcamo; da qui gran parte dell’organico viene prelevato da grossi camion e portato in una discarica in Calabria, una parte minore nella discarica di Belpasso (Ct).

Il Comune di Mazara per il trasporto e conferimento dell’organico paga circa 200 euro a tonnellata, a parte la trasferenza che costa circa 10/12 euro a Tonnellata. Una cifra molto alta rispetto ai 75 euro circa che si pagavano quando il servizio gestito dalla Belice Ambiente, ma addetti ai lavori assicurano che il prezzo pagato dal Comune di Mazara risulta inferiore rispetto a quello pagato, oltre le 200 euro a tonnellata, dai Comuni viciniori.  La soluzione definitiva potrebbe essere la messa in funzione del tanto atteso Polo Tecnologico di Castelvetrano che era andato perso con il fallimento della Belice Ambiente; nei mesi scorsi si è parlato di una sua attivazione grazie all’intervento del Governo regionale poi però, stranamente, non ci sono stati sviluppi.

(in foto copertina camion della raccolta spazzatura nel piazzale posteggio del cimitero di Mazara del Vallo) Francesco Mezzapelle

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