Cittadini ci segnalano alcune “anomalie” nella sosta regolamentata nel centralissimo Corso Vittorio Veneto. Ricordiamo che il 6 giugno del 2017 il dirigente del locale Comando di Polizia Municipale, Salvatore Coppolino, istituì con propria ordinanza, la n. 121, la sosta regolamentata con disco orario per la durata di trenta minuti dalle ore 8,00 alle ore 20,00 di tutti i giorni per la sosta dei veicoli all’interno degli appositi spazi segnalati, sul lato destro del Corso Vittorio Veneto, nel tratto compreso fra la Piazza Matteotti e la Via Madonna del Paradiso.
Le "anomalie" sarebbero state nel riscontrare che, in barba alla suddetta ordinanza, vige un vezzo, a quanto pare praticato da qualche commerciante/operatore dello stesso Corso (vedi foto di copertina), di posteggiare fin dalla mattina l’auto quasi davanti al proprio esercizio e poi dopo ogni mezzora modificare il disco orario in modo da potersi garantire la sosta per tutta la giornata. Tutto ciò limiterebbe di molto la possibilità per i cittadini di potere utilizzare quei parcheggi magari per il fine di fare degli acquisti o usufruire di servizi e andare via prima dell’orario indicato nel disco.
Pertanto invitiamo le pattuglie della Polizia municipale nel loro servizio presso lo stesso corso Vittorio Veneto di prestare maggiore attenzione ai veicoli che si trovano posteggiati per tutta la giornata; chissà magari potere colpire in flagranza coloro che esercitano questa “furba” pratica. Al tempo stesso ricordiamo che gli stessi esercenti potrebbero usufruire del parcheggio di via Tenente Gaspare Romano e quello della vicina stazione ferroviaria (piazza De Gasperi) dove si possono fare abbonamenti ad hoc con agevolazioni.
Infine, altra anomalia riguarda il posteggio sul lato opposto a quello della sosta regolamentata, lì parcheggiare, anche per un solo minuto, è vietato (vedi cartelli). Purtroppo ad ogni ora della giornata qualcuno lo dimentica e posteggia creando grossi ingorghi a causa del restringimento della carreggiata. Anche qui sollecitiamo controlli continuativi. Francesco Mezzapelle
