Mazara, Biblioteca comunale “inagibile” da mesi per rischio caduta calcinacci sui lettori. Luoghi umidi ed inadeguati.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Dicembre 2015 22:15
Mazara, Biblioteca comunale “inagibile” da mesi per rischio caduta calcinacci sui lettori. Luoghi umidi ed inadeguati.

“Una città non è una città senza una biblioteca. Magari pretende di chiamarsi città lo stesso, ma se non ha una biblioteca sa bene di non poter ingannare nessuno” scriveva l’inglese Neil Gaiman, scrittore, fumettista, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico contemporaneo.

Mazara del Vallo fortunatamente, grazie a quanti in passato si sono spesi per creare un patrimonio storico non indifferente, ha una sua biblioteca comunale ma essa è dislocata in una sede inadeguata. Infatti oggi la biblioteca comunale, intitolata a “Leonardo Bonanno”, e l’archivio storico si trovano nei freddi, scuri e poco sicuri locali del ex asilo Corridoni. Eppure sono locali nuovi creati dopo la riqualificazione dello stesso complesso di via delle Sette Chiese.

La biblioteca comunale pochi anni fa, dopo aver trovato ospitalità per alcuni anni in locali in affitto dalla Diocesi a seguito della chiusura degli storici locali dell’ex Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito per lavori di messa in sicurezza, è stata trasferita presso un’ala del nuovo complesso Corridoni. Circa 20.000 testi, antichi e di pregio, non sono mai stati trasferiti nei nuovi locali e sono, ancora, presso l’ex Collegio dei Gesuiti, giacciono, da diversi anni, in stanze umide con il rischio che molti loro siano ormai sbriciolati; questi al contrario di quelli presenti in via delle Sette Chiese non sono catalogati e pertanto la loro ricerca risulta impossibile l’archivio digitale provinciale.                   

Siamo entrati qualche giorno fa nella nuova biblioteca di via delle Sette Chiese al fine di usufruire della pinacoteca, è stato difficile trattenersi dal cadere in uno stato di forte depressione. I dipendenti comunali sono costretti a rimanere con addosso giubbotto, sciarpa e cappello per non ammalarsi vista la forte umidità ed il freddo che trapana dalle pareti; non basta qualche stufetta a riscaldare un locale non illuminato sufficientemente. Probabile che queste condizioni siano state alla base del crollo di alcuni calcinacci dal tetto (vedi foto n. 2) della cupola che sormonta la struttura. I calcinacci cadono sulla sala lettura della stessa biblioteca, una sala lettura (ecco anche qui la cattiva organizzazione degli spazi) in uno spazio aperto davanti alle due porte di accesso della biblioteca e agli uffici della stessa, insomma uno spazio non adeguato per quanti auspicano silenzio durante lo studio e la consultazione dei testi.

Adesso da alcuni mesi il problema non si pone in quanto la stessa sala lettura è stata dichiarata inaccessibile ed è chiusa da una catena con tanto di divieto di accesso (vedi foto n.1). La chiusura è stata disposta lo scorso 30 luglio a seguito di un sopralluogo dell’Ufficio tecnico comunale che su segnalazione del responsabile della stessa biblioteca, il dott. Rosario Salafia, accertò il distacco di un parte dell’intonaco di rivestimento della cupola che provocava la caduta di detriti sui banchi di lettura. La dirigente del I settore, la dott.ssa Gabriella Marascia, in quella stessa ordinanza di chiusura sollecitava il dirigente del III settore, l’ing. Stefano Bonaiuto, a predisporre la necessaria opera di manutenzione per far riaprire la pubblico la sala lettura.

Purtroppo da allora nessuna risposta a tal fine: la sala lettura è ancora chiusa. Qualche mese fa la V commissione consiliare “Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Turismo e Sport, Politiche Giovanili” aveva effettuato un sopralluogo e rilevate diverse criticità. “I libri per essere ben tenuti – si legge pure nel verbale – non vanno mai posti in ambienti umidi, polverosi e bui: l’attuale sede della biblioteca è umida, buia e polverosa”. Una delle criticità rilevate è quello della mancata sicurezza dei locali che sono stati spesso “visitati” dalla microcriminalità, fenomeno imperversante in città ed ancor più nel centro storico al calare della luce del sole.

Più volte il personale della stessa biblioteca ha sollevato la necessità di creare le normali condizioni di sicurezza; l’area sarebbe videosorvegliata ma a quanto pare ciò non è servito a disincentivare i ladri che sono entrati già quattro volte nel giro di pochi mesi. Dalle finestre senza grata di via delle Sette Chiese (vedi foto n.3) i malviventi ci hanno messo pochi secondi ad addentrarsi nei locali della biblioteca. Sono stati rubati: un televisore 42 pollici (staccato dal muro) ed altro materiale elettronico.

Nonostante ciò ancora il Comune non dota di grate le finestre e le porte che danno sul giardino del complesso; probabile che i ladri si siano anche intrufolati nella biblioteca dalla parallela via Goti scavalcando un muro. Ricordiamo inoltre che il portone di legno di ingresso del complesso Corridoni da via delle Sette Chiese è facilmente scavalcabile. Insomma anche se funzionasse il sistema di videosorveglianza (nutriamo forti dubbi) i ladri ci metterebbero pochi secondi a mettere a segno il colpo, forse prima ancora dell’attivazione dell’allarme farebbero perdere le tracce all’interno della casbah.

La V Commissione consiliare ha presentato così alla Presidenza del Consiglio comunale un atto di indirizzo da sottoporre all’Amministrazione Cristaldi. L’atto, intitolato “Criticità riscontrate durante il sopralluogo nella Biblioteca Comunale”, si trova da mesi all’ordine del giorno del Consiglio comunale ma non è mai stato votato. Certamente la sua discussione in aula potrebbe recare molto imbarazzo all’Amministrazione del sindaco Cristaldi (lo stesso ha tenuto per sé la delega alla cultura).

Così la maggioranza in consiglio, il gruppo “Fratelli d’Italia” non ha mai sollevato la problematica, dall’opposizione (quel che rimane) neanche un cenno sulla questione. L’atto di indirizzo impegnerebbe l’Amministrazione a “mettere in sicurezza e rendere fruibili i locali della Biblioteca e adoperarsi per: installare apposite grate e sistemi di video – sorveglianza; ripristinare l’intonaco presso la sala lettura; climatizzare adeguatamente i locali; provvedere al trasferimento di tutti i volumi in possesso di proprietà del Comune in un’unica struttura; valutare se l’attuale allocazione della struttura sia la più idonea ad accogliere questo patrimonio culturale e per renderlo fruibile”.

A proposito ci chiediamo: non era prevedibile che i locali dell’attuale biblioteca risultassero inadeguati per questa funzione? Chi ha deciso poteva certamente scegliere i locali che attualmente sono occupati dalla Galleria di Arte Moderna dove, visti gli spazi, poteva essere allocata l’intero patrimonio librario del Comune ed in un ambiente luminoso. Nella vastità di edifici che l’Amministrazione si vanta di aver riqualificato nel centro storico (ed altri lo saranno secondo quanto comunicato nei giorni scorsi) si sarebbe certamente trovato il posto per la Galleria d’Arte Moderna.            

La biblioteca come i musei rappresentano uno spazio non solo culturale, ma anche sociale, luoghi di incontro, scambio di idee e di partecipazione e nella partecipazione, che è condivisione, nasce la possibilità di elaborare forme di intelligenza collettiva e costruire nuove conoscenze. Un patrimonio che non è solo custode del passato e “servizio” per il presente, ma base per la costruzione di un futuro. A quanto pare l’Amministrazione comunale mazarese ignora questa possibilità. Mazara Capitale?

Francesco Mezzapelle

(Comunicato Stampa)

15/12/2015

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