Mazara, aggressione ad un 80enne mazarese, assolto 30enne pescatore tunisino: “non ha commesso il fatto”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Novembre 2017 21:32
Mazara, aggressione ad un 80enne mazarese, assolto 30enne pescatore tunisino: “non ha commesso il fatto”

“Assolto per non aver commesso il fatto”. Così si è espresso lunedì 6 novembre il Tribunale di Marsala, riunito in seduta collegiale presieduta dal dott. Vito Marcello Saladino, nei confronti di Riadh Ouerghi, pescatore trentenne di origini tunisine, accusato di rapina aggravata e lesioni personali.L’accusa si riferisce ad una vicenda avvenuta avvenuto la sera del 30 maggio 2016, alle ore 23.00 circa, in via Asaro Gianbattista a Mazara del Vallo che vide vittima un ottantenne mazarese che fu aggredito, gettato a terra e portato all’interno del proprio negozio di mobili mentre era intenta alla chiusura del locale.

Come da lui stesso riferito, l’anziano commerciante venne ripetutamente colpito con un bastone, legato con dei cavi elettrici ed infine avvolto in alcune coperte. La moglie della vittima, non vedendo tornare a casa il marito e avendo nel frattempo udito alcuni rumori provenienti dal piano superiore della propria abitazione, intuì che poteva essere accaduto qualcosa di grave e allertò i Carabinieri.

L’uomo dopo l’arrivo dei militari dell’Arma riferì che gli era stata sottratta la somma di 400 euro, una fede in oro nonché il portafogli con documenti vari e un telefono cellulare; inoltre riferì di aver riconosciuto uno dei propri aggressori. L’anziano venne trasportato dal 118 presso l’Area di Emergenza di via Livorno e successivamente trasferito e ricoverato all’ospedale Villa Sofia di Palermo.

I Carabinieri ispezionarono la zona dove era stata consumata l’efferata rapina e le vie adiacenti. Attraverso l’analisi dei filmati di alcune telecamere esterne scoprirono che il commerciante era stato avvicinato da quattro sconosciuti i quali, dopo averlo osservato attentamente approfittarono dell’oscurità per aggredirlo.

Le indagini vennero rivolte all’individuazione dei soggetti e dopo un’intensa attività investigativa i militari individuarono l’auto usata per la rapina nonché uno dei rapinatori.

Scattò così la caccia a Riadh Ouerghi, che nel frattempo si era reso irreperibile. Il 30 settembre 2016, i carabinieri trassero in arresto Riadh Ouerghi (vedi foto copertina), pescatore trentenne di origini tunisine che fu ritenuto responsabile di rapina aggravata e lesioni personali.

Sussistendo gravi indizi a carico dell’indagato, il gip della Procura della Repubblica di Marsala e mise un decreto di giudizio immediato e per Riadh Ouerghi scattò l’arresto e la reclusione presso la Casa Circondariale di Trapani, dopo alcuni mesi furono concessi gli arresti domiciliari.

Nel frattempo iniziò il processo, non preceduto da udienza preliminare considerato il provvedimento del Tribunale di Marsala, con la difesa dell’imputato da parte dell’avvocato Simone Bonanno. Si è trattato di un processo molto complesso ed articolato e che ha visto nel corso del dibattimento l’intervento di diversi consulenti che hanno fornito analisi su tracce biologiche nonché relative alla geolocalizzazione dell’imputato al momento del crimine. Così per Riadh Ouerghi è arrivata, il 6 novembre 2017, la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.

Francesco Mezzapelle

07-11-2017 22,00

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