Mazara, a rischio crollo un altro tratto del lungomare di Tonnarella. Era prevedibile?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Novembre 2014 17:30
Mazara, a rischio crollo un altro tratto del lungomare di Tonnarella. Era prevedibile?

Una faglia lungo la strada che rischia di far crollare un lungo tratto del lungomare Fatamorgana. Sembra un film già visto quello che è avvenuto nelle ultime ore nel tratto di lungomare Fatamorgana all'altezza di via degli Sportivi. Le forti mareggiate hanno provocato una situazione che potrebbe avere come conseguenze il crollo di un intero tratto della strada che porta a Capo Feto.

Sul posto questa mattina sono intervenuti agenti della polizia municipale e protezione civile comunale per constatare quanto avvenuto (vedi foto n.1). Come dicevamo, si è creata una pericolosa faglia che potrebbe far staccare un tratto, un centinaio di metri, della strada litoranea. Le acque del mare hanno inghiottito un altro pezzo di costa (foto n.2) e sono perfino entrate all'interno di villini adiacenti alla strada.

Già qualche anno fa un lungo tratto successivo (in direzione Capo Feto) dello stesso lungomare Fatamorgana, dopo essersi verificata la stessa situazione odierna, era crollato (vedi foto n.3). L'Amministrazione comunale era corsa ai ripari per il rifacimento della strada. I Lavori di somma urgenza, ultimati prima dell'estate del 2013, erano costati parecchio, più di 100 mila euro: l'eliminazione del pericolo attraverso lo sbancamento della sede crollata e la rimozione del muretto di contenimento, ormai crollato, il rifacimento di un nuovo muretto e la sistemazione con posa d'asfalto della sede stradale.

Si ha l'impressione che le mareggiate non potendo più forzare quel muro di cemento creato con quei lavori a difesa della strada si siano spinte stavolta più avanti (ancor più all'interno del golfo di Tonnarella) non trovando opposizione. Ci chiediamo, ancora una volta, quanto avvenuto era prevedibile dai tecnici comunali e da esperti intervenuti già all'epoca del primo segnale di crollo del tratto stradale?

Fra i primi ad arrivare sul posto questa mattina è stato il consigliere comunale di M5S, Nicola La Grutta il quale ha dichiarato: "Siamo in continua emergenza. Anche quest'anno a Tonnarella si rilevano delle criticità che non ci rendono per niente felici. Bisogna smetterla –ha sottolineato- di andare appresso alle continue emergenze, bisogna cominciare a progettare il futuro di questa città, bisogna cominciare a capire con quali strumenti e mezzi ripristinare la spiaggia di Tonnarella. Cominciare a ragionare su queste cose è assolutamente inderogabile; ogni anno ci troviamo di fronte agli stessi problemi, alle stesse criticità. Credo che l'Amministrazione comunale abbia già preso coscienza di quello che sia successo a Tonnarella e spero che si intervenga il prima possibile".

L'erosione litorale é riconosciuta solo nelle porzioni circoscritte laddove si  verifica un dissesto. In teoria andrebbe posto in sicurezza tutto il litorale, piuttosto che attendere ogni inverno quella tempesta che determina il crollo di pezzi di infrastrutture e porre poi in condizione di rischio geomorfologico solo le aree interessate. Anche per questo rischio vale il discorso del cambiamento climatico che determina, ormai ad ogni inverno, delle tempeste che hanno sempre più una tipica connotazione tropicale.

Di conseguenza, andrebbero rivisti a vantaggio di sicurezza, anche i criteri adottati per la determinazione delle condizioni di rischio di erosione dei litorali. E invece ogni anno assistiamo inermi alla solita burrasca, ogni inverno più violenta, che scalza il sottofondo stradale di interi tratti di lungomare Fatamorgana, lungomare San Vito determinando voragini nella copertura stradale. Per la stessa ragione, la comunità mazarese, ma non solo, perde stagionalmente metri di spiaggia nel litorale di Tonnarella.

Senza entrare nel merito delle varie strutture e infrastrutture realizzate a Tonnarella nell'ultimo trentennio, che hanno senz'altro influito sulle dinamiche deposizionali nell'arenile, si può ben dire –e ci sono esperti che lo possono confermare- che il bilancio sedimentazione/erosione è ormai da tempo in deficit.

Ad ogni modo ci sono una serie di nuovi sistemi per ridimensionare l'energia distruttiva dei marosi, piuttosto che intervenire con interventi palliativi, pensiamo ad esempio a nuovi sistemi di frangiflutti artificiali e modulari. Poi ci sono anche tecniche di ripascimento adatte per quel litorale a costa bassa e sabbiosa.

Comprendiamo che le amministrazioni siano legate al rispetto del patto di stabilità e che abbiano difficoltà economiche finanziarie. Ma è pur vero che bisogna guardare con attenzione a quanto sta avvenendo al nostro territorio ed ai rischi per i cittadini. Servono innanzitutto informazione e prevenzione.

Francesco Mezzapelle

07-11-2014 18,20

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