Mazara, 4 lidi aspettano il Piano Spiagge comunale per potere montare. E’ sempre e solo colpa della Regione?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Giugno 2017 13:00
Mazara, 4 lidi aspettano il Piano Spiagge comunale per potere montare. E’ sempre e solo colpa della Regione?

Una questione irrisolta ed intrigata quella relativa ai quattro stabilimenti balneari che non hanno avuto la autorizzazione a potere installare la propria struttura sul litorale di Tonnarella. Ci riferiamo ai lidi “Marakanà”, “Malibù”, “Tropikana” e “Morgana” per i quali da qualche anno, cioè da quando sono stati costretti a spostarsi dalla loro collocazione originaria a causa della completa erosione del tratto di costa ove collocati, vi sono dei problemi nell’iniziare l’attività.

Più volte questi lidi hanno chiesto un chiarimento definitivo agli enti di competenza, in particolare il Comune e la Regione, affinchè ogni anno ad inizio stagione non si trovino in questa situazione. Non mancano solo le lamentele dei proprietari e di quanti lavorano in quelle strutture ma anche di molti cittadini, loro clienti, sono in attesa di potere usufruire, insieme alle loro famiglie, di ombrellone e lettino per godersi la stagione estiva.

A quanto pare il problema ad oggi è la mancanza di un adeguato Piano Spiagge da parte del Comune, nonostante i lidi abbiano ricevuto regolare concessione demaniale dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. Si aspetta un Piano Spiagge che possa garantire, al di là della distanza fra i diversi lidi, almeno un 50% di spiaggia libera.

Sulla questione del “Piano Spiagge”, lo scorso 7 giugno si era così espresso, attraverso una nota, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Silvano Bonanno affermando: “gli enti che abbiamo convocato per la conferenza di servizio necessaria per reperire i pareri per poi far arrivare il Piano Spiagge in Consiglio Comunale non hanno espresso i loro pareri. Gli organi che hanno preso parte alla conferenza non hanno espresso parere in quanto o attendono il Piano Paesaggistico per il quale, come è ben noto, si è in attesa degli sviluppi a livello regionale, o per mancanza di relazione archeologica o per altri documenti che sono stati esplicitamente richiesti ieri o per l’esiguità dei tempi per lo studio del piano.

In pratica nessuno si è espresso con il proprio parere. Come Amministrazione abbiamo fatto quanto di nostra competenza, ci auguriamo adesso che la Regione, ente competente per la materia specifica, possa rapidamente risolvere la problematica per dare la possibilità a tutti i lidi di poter lavorare”. Visto che è stato citato, bisogna dire però che il Comune di Mazara del Vallo, è stato fra i pochi, forse l’unico Comune, che non ha presentato ricorso o osservazioni al Piano Paesaggistico regionale la cui inadeguatezza, rispetto ai bisogni e necessità del territorio, è stata più volte evidenziata dai tecnici e professionisti a livello provinciale.

Lo scorso 20 giugno in occasione della presentazione dell’Operazione "Mare Sicuro 2017", visto che ancora la situazione non definita e pure annullata una riunione sulla questione dallo stesso Comune, è stato chiaro, alla nostra domanda in merito alla questione, il comandante della locale Capitaneria di Porto, Giuseppe Giovetti: “Gli stabilimenti che sono stati sequestrati l’anno scorso hanno avuto regolare concessione demaniale.

Sottolineo che non siamo noi a dovere trovare soluzioni in merito, noi siamo organo di polizia giudiziaria. Bisogna che gli enti locali deputati ad amministrare il territorio con i loro consulenti trovino la soluzione; è un onere in capo agli amministratori locali”. Ricordiamo che il sequestro citato dal Com. Giovetti fu eseguito lo scorso 12 settembre “in forza del provvedimento del Giudice delle indagini preliminari che ha ritenuto –si legge nella nota- fondati i motivi di illegittimità sostenuti dalla Procura della Repubblica di Marsala e dalla Capitaneria di porto di Mazara del Vallo nei confronti del Decreto della Regione Siciliana che autorizzava lo “spostamento” dei suddetti stabilimenti dalla loro area in concessione a siti in origine destinati a spiaggia libera.

Ritornando all’attualità, il 24 maggio 2017, attraverso una nota, il sindaco Nicola Cristaldi annunciava il varo da parte della Giunta del "Piano Spiagge" (redatto dagli impiegati dell'ufficio Tecnico Comunale, arch. Bianca Asaro e geom. Vito Giacalone) che poi doveva essere trasmesso in Consiglio comunale per l’approvazione: “Il mantenimento in attività di tutti i 13 stabilimenti balneari attualmente esistenti e la tutela dell'ambiente –dichiarò il primo cittadino- sono stati i principi che abbiamo seguito per la redazione del Piano Spiagge. Per quanto riguarda Tonnarella –proseguì Cristaldi-, il piano terrà conto dell’esistente, con una collocazione che però sia rispettosa delle aree di spiaggia libera che attrezzeremo con gazebo e servizi. Tutti i lidi dovranno essere nelle condizioni di garantire i servizi ai diversamente abili".

Quello che non riusciamo a capire è il perché all’approvazione del Piano Spiagge, discutibile o meno, si è arrivati in estate inoltrata. Perché il suddetto Piano non è stato redatto e completato in tempi ragionevoli per non creare questa situazione di grossa incertezza? Questi sono tempi “europei”? Ma la stessa Amministrazione al termine della passata stagione estiva non annunciò l’istituzione di un “Ufficio Spiagge” al fine di evitare ogni anno le stesse problematiche? Proprio oggi (22 giugno) è stato annunciato dal Comune l’avviso di manifestazione di interesse per affidare (con 15.000 euro importo a base d’asta) il servizio di pulitura del litorale mazarese interessato dalla posidonia oceanica piaggiata, nonché delle aree demaniali limitrofe. (vedi foto-copertina scattata ieri, primo fiorno di estate, in un tratto di spiaggia libera).    

Eppure lo scorso 24 ottobre presso la sala conferenze della Protezione Civile lo stesso Primo cittadino incontrò i rappresentanti degli stabilimenti balneari. La riunione operativa (vedi foto n.2) fu svolta alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici Silvano Bonanno, del presidente del consiglio comunale Vito Gancitano, dell’allora dirigente del 3° settore Stefano Bonaiuto, dei tecnici comunali Antonella Russo, Bianca Asaro e Vito Gancitano e dei componenti della terza commissione consiliare: Tumbiolo, Di Gregorio, Zizzo, Randazzo, Cangemi e Gaiazzo.

“Nel piano spiagge che andremo ad elaborare tenendo conto delle novità normative e della nuova conformazione della costa –dichiarò al termine della stessa riunione il sindaco Cristaldi- abbiamo dato indicazioni ai tecnici di garantire il mantenimento in attività di tutti i 13 stabilimenti balneari attualmente esistenti. Per quanto riguarda Tonnarella –disse quanto poi ripetuto lo scorso 24 maggio- il piano terrà conto dell’esistente, con una collocazione che però sia rispettosa delle aree di spiaggia libera che attrezzeremo con gazebo e servizi.

Tutti i lidi dovranno essere nelle condizioni di garantire i servizi ai diversamente abili”. Allora lo stesso Sindaco aggiunse: “E’ inoltre prevista, come prescritto dalla legge, un’area dedicata ai bagnanti con al seguito animali. Per quanto riguarda la spiaggia in Città in vista dell’ormai imminente autorizzazione alla balneabilità, prevediamo che nascano due solarium dislocati tra la scalinata di piazza Mokarta e la zona degli alberghi. Riguardo alla costa di Bocca Arena, infine, prevediamo la realizzazione di 5 o 6 pedane con annesse scalette per l’accesso al mare”.

La stessa nota stampa a seguito della riunione del 24 ottobre concludeva così: “In un clima di collaborazione è stato fatto il punto sulla situazione: il precedente piano spiagge, proposto dall'Amministrazione ed adottato dal Consiglio Comunale è già stato inviato da tempo alla Regione, ma le novità normative e la nuova conformazione della costa impongono una rielaborazione del piano spiagge che poi, munito dei pareri di legge, andrà adottato dal Consiglio Comunale e successivamente ratificato dalla Regione. Sarà poi il Sindaco in attuazione del piano a concedere le concessioni. I rappresentanti degli stabilimenti balneari hanno espresso soddisfazione per gli impegni assunti dall'Amministrazione, chiedendo celerità sui tempi burocratici”.

A distanza di mesi il clima di collaborazione è forse cambiato? Tutti quei rappresentati sono ancora soddisfatti? La causa dell’attuale situazione, come del resto di altre questioni demaniali non risolte, è sempre e solo della Regione? Un altro capitolo della saga "Cristaldi vs Regione"? 

Francesco Mezzapelle

22-06-2017 14,45

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