Marsala, Consiglio comunale spaccato sull’operato della Giunta Di Girolamo. Attacchi incrociati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Giugno 2019 09:27
Marsala, Consiglio comunale spaccato sull’operato della Giunta Di Girolamo. Attacchi incrociati

Insomma non è certamente un bel clima quello che si respira nel Consiglio comunale di Marsala e dal quale emerge una Città spaccata sull’operato dell’Amministrazione comunale. Ieri pomeriggio al termine della conferenza stampa (vedi foto di copertina) indetta dalla Presidenza del Consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, per comunicazioni riguardanti il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, recentemente approvato dal Consiglio, è stato consegnato ai giornalisti un documento sottoscritto dai consiglieri Galfano, Sinacori, Milazzo, Gerardi, Chianetta, Ingrassia, Coppola, Aldo Rodriquez e dallo stesso Sturiano i quali hanno voluto così rispondere al sindaco Alberto Di Girolamo che li aveva definiti irresponsabili per il danno arrecato alla città dopo lo “stravolgimento del Piano Triennale e per questo si era detto “disgustato”.

Ecco cosa scritto nel documento: “Il disgusto che in questi giorni ha colpito il sindaco ci fa soffrire in modo particolare, perché è lo stesso disgusto che la cittadinanza di marsala soffre da quattro anni, relativamente alla irrimediabile situazione nella quale versa, e della quale ci ha reso ampiamente partecipi con giudizi ed improperi assolutamente irripetibili. Uguale disgusto e rabbia provoca, invece, l'atteggiamento di una persona, il sindaco, che abbandonando completamente la sfera di una realistica analisi, mistifica la realtà e lancia una campagna di distrazione di massa che, secondo noi, rappresenta il maldestro tentativo di mascherare un fallimento politico-amministrativo certificato dai numeri e dallo stato di abbandono nella quale versa la città. E’, secondo il signor sindaco, da irresponsabili pensare di intervenire nella laguna dello Stagnone, nella conservazione dei beni architettonici storici della città, ampliando l'offerta turistica culturale complessiva (isola di Schola, Porta Garibaldi, chiesa di San Michele, mosaici del teatro impero)? Assicurare   la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole e della rete idrica della città, la cui condizione di salute non è necessario spiegare? E’ disdicevole aver mantenuto il cofinanziamento di tutti i finanziamenti europei, più volte annunciati?  Vero cavallo di battaglia del sindaco quale contrappeso ad una situazione di totale abbandono che ha visto spento per un intero anno l'impianto di pubblica illuminazione del lungomare mediterraneo, che ha visto spenti più del 50% dei rimanenti impianti di illuminazione della città e delle periferie, della viabilità, in alcuni casi (via pupo) il cui stato non è paragonabile a nessuna arteria di nessun paese che si definisce civile. E’ disgustoso per il sindaco aver posdatato un intervento che riguarda la via Salemi nella quale, fino ad oggi sono stati spesi 770.000, 00 €, nella quale venivano proposti allargamenti di marciapiede dei quali non è stato spiegato l'utilità e la ragione? E’ irresponsabile, per il sindaco, aver mantenuto in linea con gli altri anni le somme di manutenzione per le strade urbane e periferiche? Tutto questo, e tanto altro ancora, ha fatto arrabbiare il sindaco che non ha detto alla città che prevedeva l'accensione di circa 4.200.000,00 euro di mutui, i quali avrebbero prodotto una rata annua da rimborsare pari a circa 350.000,00 euro per la durata di vent'anni. Chissà se ha avuto disgusto, il signor sindaco, quando ha letto che per mantenere gli equilibri di bilancio nel 2020 è necessario che vi siano entrate non ricorrenti (nota del direttore di ragioneria ripresa e sottolineata da collegio dei revisori dei conti), che ha un solo significato: aumento delle tasse. Chissà da quali pulsioni è preso il sindaco innanzi al proliferare delle discariche di spazzatura, al mancato intervento per una politica reale delle periferie, richiesta con ordini del giorno dal consiglio comunale, dalla non attuata pulizia delle spiagge, dall'incuria delle alberature e del verde pubblico, chissà?                 I consiglieri comunali che hanno approvato, con le modifiche  apportate,  il piano triennale delle opere pubbliche , ribadendo che non hanno eliminato nessuna voce dello stesso, hanno operato SECONDO COSCIENZA E SECONDO LA REALE SITUAZIONE CONSENTITA DA BILANCIO DELLA CITTÀ, RIBADENDO DI ESSERE DISPONIBILI AD UN CONFRONTO REALE TESO AD INDIVIDUARE  LE PRIORITÀ STRATEGICHE DEL TERRITORIO E AD INTERVENIRE CON I l riequilibrio del bilancio e la variazione dello stesso, strumenti finanziari, riconosciuti dalle norme, per operare per il governo del territorio. I consiglieri comunali che hanno approvato il PP.TT.OO.PP., e si apprestano   discutere il D.U.P.

ed il bilancio, sono assolutamente sereni, rimandano al mittente le accuse rivolte loro in questi giorni da chi, manifestando un nervosismo non giustificato, pensano di poter abbindolare una città che, invece, è molto attenta ed ha già, in diverse forme, manifestato tutta la propria intolleranza nei confronti di chi pensa di amministrare a casa propria”. Alla conferenza stampa non hanno partecipato i consiglieri comunali Meo, Ferreri, Licari (in foto n.2), Alagna e Mario Rodriguez i quali a loro volta hanno redatto una nota di dissenso nei confronti dell’operato in primis del presidente Sturiano ma anche degli altri consiglieri che hanno firmato il documento in merito al Piano Triennale delle opere Pubbliche "stravolto" rispetto a quello presentato dall’Amministrazione del sindaco Alberto Di Girolamo.

Ecco cosa hanno scritto Meo, Ferreri, Licari, Alagna e Mario Rodriguez: “Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche, strumento con cui il Comune individua i grandi interventi e le opere che andranno ad incidere sulla pianificazione della città (strade, edifici scolastici, edifici pubblici, ecc.), dunque uno degli mezzi con cui un amministratore può pianificare il territorio si trasforma ogni anno in una resa dei conti politica, che mortifica l’importanza di questo mezzo. Anche quest’anno dunque il piano triennale è stato “lievemente” modificato, da una parte del consiglio comunale che ha ritenuto di non condividere la programmazione così come presentata che seguiva l’ordine di priorità così come stabilite all’art.3 comma 11 del DM 14/2018 (livello 1 Lavori di ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali; livello 2 Lavori di completamento di opere pubbliche incompiute; livello 3 Lavori di manutenzione e di recupero del patrimonio esistente; etc.). La contestazione di parte del consiglio comunale verteva sulla contrazione di un mutuo per il finanziamento delle opere di manutenzione delle strade.

Si vuole a tal proposito ricordare che dal dicembre 2018 non può più essere utilizzato l’avanzo di amministrazione per investimenti in via prioritaria. L’accensione di un mutuo la cui rata è di circa 350 mila euro all’anno su di un bilancio di 75 milioni da la misura del “danno” che sarebbe stato arrecato. Una rata che al 2021 sarebbe stata completamente riassorbita a fronte di opere per cui la mancata realizzazione (manutenzione strade e illuminazione) potrebbe comportare danni a persone o cose con conseguenti debiti fuori bilancio, per non parlare del decoro urbano. L’accensione di un mutuo di lieve entità in relazione al bilancio del Comune di Marsala non va semplicemente inteso come “debito” ma investimento.

Se si è amministratori lungimiranti e responsabili affinché possa programmarsi lo sviluppo del territorio occorre, come si sa, investire! Dopo aver ereditato nel 2015 un disavanzo di circa 21 milioni di euro che ad oggi è stato ridotto dalla presente amministrazione a circa 14 milioni; dopo aver dovuto tagliare il piano triennale dello scorso anno drasticamente per il pagamento di debiti fuori bilancio non imputabili a questa amministrazione per un ammontare di 12 milioni di euro; l’opposizione o maggioranza trasversale, arricchita da qualche trasformista dell’ultima ora, ha ritenuto che 4,5 milioni di euro in investimenti creassero un danno alle casse dell’ente tagliando solamente 1,7 di mutuo! cifra utile unicamente a non permettere di rendere visibili le manutenzioni necessarie al decoro ed ad evitare la contrazione di nuovi debiti fuori bilancio derivanti da possibili ingiurie a terzi per scarsa manutenzione. La nostra scelta altrettanto legittima e indipendente, non pianificata preventivamente con l’amministrazione, è stata  una scelta responsabile, ossia di esprimere voto contrario a degli emendamenti che, pur prevedendo interventi altrettanto condivisibili, andavano ad intaccare la possibilità di completare e manutenere opere di importanza prioritaria (via Salemi e tutte le strade del centro e della periferia, oltre alla pubblica illuminazione). Dinnanzi a scelte legittime concretizzatesi in emendamenti, non possiamo non rilevare tuttavia che il decoro istituzionale, dopo la scorsa seduta di consiglio, ne risulta ancora una volta compromesso da atteggiamenti che sviliscono l’onore della carica che ricopriamo.

Si rileva una gestione personalistica del consiglio comunale in cui la presidenza, carica istituzionale che dovrebbe rappresentare l’intera assise, chiosa e polemizza su ogni intervento venendo meno al ruolo di garanzia che è disciplinato da statuto e regolamento del consiglio comunale. Quest’ultimo passaggio viene confermato dalla convocazione di una conferenza stampa a nome “dell’ufficio di presidenza”, istituzione che rappresenta l’intera assise, per rispondere di scelte politiche “personali” o di “area politica”, che qualora programmate in altra formula sarebbero pienamente legittime.

Denunciamo il mancato coinvolgimento nella previsione di tale conferenza stampa di altre forze politiche che, attraverso la legittimazione popolare, trovano anch’esse residenza tra gli scranni consiliari, e che hanno in egual misura diritto di esplicitare la propria posizione sul voto del piano triennale delle opere pubbliche, malgrado la palese disapprovazione della presidenza e del suo ufficio, evidente dalla disparità di trattamento che si riserva ad alcuni rappresentanti di questa città. Ancora una volta dunque l’istituzione viene piegata unilateralmente a scopi che esulano dalle funzioni assegnatale per legge e da regolamento, facendosi portatrice di interessi di parte e non della volontà dell’intero consiglio comunale”. Francesco Mezzapelle

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