L’elzeviro di Bonagiuso: Razzismo, chiacchiere e distintivo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Luglio 2020 09:57
L’elzeviro di Bonagiuso: Razzismo, chiacchiere e distintivo

Sarà un segno del destino, sempre beffardo, che in questo esordio di scrittura da praticante giornalista, mi ritrovo ad assistere, basito, davvero, ad una querelle surreale intorno ad un episodio, di per sè "chiaro e distinto" - direbbe Cartesio - che è occorso a taluni giovani marsalesi rei di avere la pelle scura. Non ci saremmo mai voluti trovare nella situazione di dover ribadire una posizione già nota, nella cogenza di fatti innegabili, proprio quando, almeno su Marsala, stiamo assistendo ad uno spaccarsi della stampa locale tra "fattualisti" e "intenzionalisti.

Premetto che io sto con i fattualisti, semplicemente perché guardo i fatti senza alcuna aderenza borghese a tessuti socio-economici che, magari, possono distrarre dalla cosa in sè. E la cosa, in sé, è che a taluni giovanotti neri ê stato impedito l'accesso ad un locale della movida marsalese con vari ordini di motivazioni. Una, quella che danno gli addetti alla porta "dentro, come voi, non ce n'è", che già nella sua forma sintattica farebbe resuscitare Lincoln dalla tomba. Poi c'è la spiegazione legalista.

Norme anticovid. Raggiunta capienza. Peccato che mentre i responsabili della sicurezza si dilungano a spiegare ai giovanotti che non sono razzisti, di fatto, passi una marea di gente. Ergo? Le norme anticovid valgono solo per questo ragazzi? Solo loro fanno traboccare il numero massimo di capienza del locale? I bianchi sono più trasparenti? Infine c'è la spiegazione ex post. Dentro ci stavano ragazzi di colore, ergo non è razzismo. Io non sono un bravo giornalista ma chi mi sta dando l'opportunità di scrivere mi ha dato un paio di dritte deontologiche.

Giusto due. Guardare ai fatti e non lasciarsi influenzare da fattori di convenienza personale. I fatti restano, nonostante tutte le spiegazioni del mondo. Vogliamo scaricarli sui buttafuori? Mah. È come scaricare sul milite nazista e lasciar perdere chi dá gli ordini. Esempio naturalmente iperbolico. Volutamente enorme. Meglio chiarirlo, chissà. Allora, per pura logica cartesiana l'episodio di discriminazione resta pure se dentro ci fosse stato mastro lindo. Va da sè, ma a taluni non è apparso così chiaro.

Si invocano quindi le attenuanti generiche, date dalle intenzioni, non razziste, dei proprietari, ma non ci sono attenuanti ad un gesto sbagliato. Perché se guardiamo alle sante intenzioni, beh non ê difficile leggere come gli articoli di ridimensionamento  del caso siano diventati, nei fatti, ricettacolo di commenti razzisti. Legittimare il male non è mai una buona idea, forse. Perché il male è più banale della borghesia. Molto di più. Forse era più semplice chiedere scusa. Farlo in modo sincero, senza anatomie funzionali a distribuire la colpa ad un buttafuori con una birra in mano.

Certo è nello spirito dell'informazione  mantenere sempre un ragionevole  dubbio, forse un po' meno prestare il fianco a ingenerare nuove ondate dello stesso male che si prova a spegnere. Perché su quel male, la xenofobia, di chiunque sia, e di qualunque matrice, ci dovremmo trovare tutti sulla stessa, unica, sponda.   Giacomo Bonagiuso

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza