La scure della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria del Comune di Mazara. Altro Rendiconto impugnato…Cosa lascerà in eredità l’Amministrazione Cristaldi?

Redazione Prima Pagina Mazara
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23 Novembre 2018 07:52
La scure della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria del Comune di Mazara. Altro Rendiconto impugnato…Cosa lascerà in eredità l’Amministrazione Cristaldi?

I conti del Comune di Mazara sono in salute? Qual’è la reale situazione finanziaria dell’Ente? Cosa lascerà in eredita questa Amministrazione comunale a quella successiva? Sono questi alcuni degli interrogativi che sorgono spontanei alla luce di una nuova azione intrapresa dalla Corte di Conti di Palermo -Sezione di Controllo per la Regione Siciliana nei confronti del Comune di Mazara del Vallo. E’ stata infatti trasmessa, al Consiglio comunale di Mazara, Al sindaco e all’Organo di revisione dei Conti  dello stesso Comune, la deliberazione n.199/2018 del 20 novembre 2018 che la Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti (composta dai Magistrati: il presidente Luciana Savagnone, ed i consiglieri Luciano Abbonato e Ignazio Tozzo) ha adottato con l’adunanza dello scorso 24 ottobre dopo aver esaminato la relazione predisposta dal Collegio dei Revisori del Comune di Mazara del Vallo in merito al Rendiconto di esercizio del 2016.

I Magistrati contabili hanno sollevato, attraverso la deliberazione, pervenuta nelle scorse ore al Comune di Mazara, una serie di osservazioni, allo stato degli atti, rilevando alcuni profili di criticità ed irregolarità contabili relative al rendiconto 2016. Al riguardo il Comune aveva trasmesso una memoria lo scorso 22 ottobre contenenti deduzioni in ordine alle osservazioni mosse. Ecco di seguito i profili di criticità poste a base del deferimento da parte della stessa sezione della Corte dei Conti: 1  ) Il ritardo nell’approvazione del Rendiconto 2016: approvato dalla Giunta Cristaldi, dopo ulteriori modifiche a seguito di accertamenti , il 7 dicembre 2017, e dopo nuove verifiche contabili della Corte dei Conti sono state adottate misure correttive dal consiglio comunale nel marzo 2018.

La Corte dei Conti ha comunicato che, in merito a residui reimputati al 2016 a seguito del riaccertamento straordinario, ha evidenziato insussistenze di residui attivi da gestione pari 15.391.302,19 euro e passivi per 10.490.107,08 euro. E’ stato rimarcato pertanto che “tali criticità sono indicatori esponenziali della circostanza che le operazioni di riaccertamento straordinario presentavano parecchie lacune come già evidenziato dalla delibera n.216/2017 della stessa Corte. 2) In merito ai flussi e risultati di cassa, una grave carenza di liquidità in grado di compromettere l’ordinaria funzionalità dell’Ente sotto il profilo della resa continuativa di funzioni e servizi essenziali, evidenziandoli: -Un fondo cassa complessivo al 31 dicembre 2015 pari a zero, nonché l’utilizzo nell’esercizio 2016 delle anticipazioni di tesoreria; -La mancata determinazione da parte del responsabile finanziario della giacenza vincolata al 1 gennaio 2017, richiesta dal pertinente principio applicato della contabilità finanziaria; -Un disavanzo di cassa di 3.040.558,77 euro, di cui 1.600.305,91 euro di parte corrente; -La presenza di pignoramenti presso il tesoriere per ammontare pari ad euro 311.819,03 L’Amministrazione –si legge nella deliberazione della Corte dei Conti- ha descritto un coacervo di azioni messe in campo sia per incrementare gli incassi che per far emergere sacche di evasione, come testimoniano dai recenti risultati scaturenti dalla verifica incrociata delle banche dati comunali con quelle catastali, nonché dalle utenze non conosciute censite a seguito dell’avvio della raccolta differenziata.

Si registra tuttavia il dato incontrovertibile di un rilevante disavanzo di cassa, registrato nell’esercizio finanziario in esame, a fronte invece di un fondo cassa finale dell’anno precedente con saldo positivo. Al manifestarsi di questo trend negativo, occorre aggiungere la necessità del ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che deve comunque costituire un fenomeno circoscritto, volto a fronteggiare temporanee carenze di liquidità, anche in relazione agli oneri aggiuntivi che ne derivano.

3) Con riferimento al risultato della gestione di competenza, si evidenzia la probabile sovrastima delle entrate accertate pari a 113.213.121,88 euro di cui 48.006.087,18 euro di parte corrente (al 31 dicembre 2015 le entrate complessivamente accertate erano pari a 42.791.599,73), che includono somme reimputate derivanti da esercizi precedenti, con possibili refluenze sull’obbligo di rispetto dell’equilibrio di bilancio e del saldo di finanza pubblica. 4) In merito all’attività di riscossione è all’azione di contrasto all’evasione tributaria: uno scarso grado di attendibilità delle previsioni delle entrate finali con riferimento in particolare alle entrate del Titolo I e III, con una percentuale di riscossione delle entrate accertate in conto competenza rispettivamente del 34% e del 15,3%: -L’assenza di entrate per recupero evasione relativamente a TARSU/TIA/TARES, a COSAP/TOSAP    ed altri tributi.

La Corte dei Conti ha invitato il Comune a valutare l’adozione di un piano di razionalizzazione e di contenimento dei programmi di spesa, in modo da contrarre l’ammontare delle obbligazioni da assumere. 5) In merito alla gestione dei residui: -dubbi sulle operazioni di reimputazione dei residui effettuati con riaccertamento ordinario, approvato con deliberazione della Giunta Municipale n.153 del 20 ottobre 2017, e sulle motivazioni sottostanti le ragioni di mantenimento degli stessi; -un elevato ammontare di residui attivi che, al 31 dicembre 2016 risultano pari a 76.946.216,45 euro.

In memoria viene evidenziato che il maggiore importo reimputato è riferibile agli emolumenti del trattamento accessorio dei dipendenti, relativo all’indennità di risultato ed alle posizioni organizzative riferite agli anni pregressi. La sezione prende atto delle deduzioni fornite dall’Ente che, sebbene esplicitino le ragioni che hanno condotto ad un moltiplicarsi abnorme dell’ammontare dei residui attivi, comprovano un’attività gestionale non conforme ai principi introdotti dal d.lgs 118/2011.

6) In merito ai debiti fuori bilancio e alle passività derivanti da contenzioso, si segnalano: -debiti riconosciuti a fine esercizio per un importo di 304.865,60 euro, di cui 191.715,82 relativi a sentenze esecutive ex art.194 lett. a) TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) e 113.148,78 relativi ad acquisizioni di beni e servizi senza impegno di spesa. L’insorgenza di tali partite debitorie , anche se riferite a sentenze sfavorevoli immediatamente esecutive –hanno sottolineato i Magistrati contabili- è indubbiamente sintomatica della violazione di principi contabili basilari, tra cui quello che impone di deliberare il bilancio in equilibrio in sede di programmazione e, conseguentemente, preclude, nel corso della gestione, di sostenere spese in mancanza di copertura sui pertinenti capitoli di bilancio.

Alla luce della disamina sin qui operata la Sezione della Corte dei Conti invita –secondo l’art. 48 del TUEL nei casi di squilibri economico-finanziari  e della mancata copertura delle spese- l’Ente ad adottare, entro 60 giorni dal deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità, a superare i rilievi mossi e a ripristinare gli equilibri di bilancio, da trasmettere alla Sezione per le verifiche di competenza. In conclusione –si legge- la Sezione accerta la presenza delle descritte irregolarità contabili e criticità di bilancio che, ove non vengano corrette, possono generare risultati di amministrazione non veritieri e non rispondenti alle disposizioni contabili vigenti, soprattutto a causa del permanere di irrisolte difficoltà di conseguire le entrate accertate.

L’Ente deve pertanto provvedere a rimuovere le irregolarità accertate, garantendo adeguati accantonamenti prudenziali in riferimento alle passività potenziali e ponendo il massimo impegno nel perseguire una crescente capacità di riscossione delle entrate da potenziare anche mediante strumenti coattivi, assicurando così il pagamento delle obbligazioni e evitando il generarsi di disavanzi di cassa ed il ricorso alle anticipazioni di tesoreria.      Una vicenda simile era avvenuta per il Rendiconto di Bilancio comunale 2015 quando la stessa Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti chiese all’Amministrazione Cristaldi misure correttive.

Il Consiglio comunale il 14 marzo 2018, approvò in seduta di prosecuzione, solo con i voti della maggioranza, le relative misure Diversi consiglieri dell’opposizione sollevarono critiche all’operato dell’Amministrazione  in merito alla gestione finanziaria. Fra gli interventi, particolarmente duro fu quello di Giacomo Mauro (Pd): “perchè alcuni fornitori del Comune non sono stati ancora pagati dopo diversi mesi? A loro è stato risposto che le casse comunali sono vuote. Come è possibile?” Mauro portò anche l’esempio di alcuni rivenditori dei libri di testo che, nonostante il Comune abbia ricevuto il contributo regionale per i loro acquisto, da settembre aspettavano di esser pagati” Proprio la stessa opposizione alcuni mesi prima, il 22 dicembre scorso, diramò una nota attraverso la quale puntò il dito su Conti del Comune.

Ecco il testo firmato dai consiglieri comunali Valeria Alestra, Andrea Burzotta, Giacomo Cangemi, Giacomo Mauro, Nicola Norrito, Giorgio Randazzo e Pasquale Safina: “Forse questa opposizione e il vecchio Collegio dei Revisori dei Conti (definiti politicizzati) in materia di bilancio c’avevano azzeccato. Emerge grande preoccupazione per la tenuta dei conti del Comune di Mazara del Vallo. Infatti con una nota del 15 Dicembre 2017 la Corte di Conti (Sezione di Controllo) ha evidenziato in 28 pagine di missiva, le gravi criticità del Rendiconto 2015 e del Bilancio 2016, dichiarando più volte il risultato economico di questa amministrazione inattendibile. I Magistrati contabili confermano le gravi anomalie evidenziate dai Revisori dei Conti i quali espressero un parere negativo sia sul Rendiconto 2015 che sul Bilancio 2016. Se ciò venisse confermato, si profila un chiaro stato di Dissesto economico finanziario del Comune. Tutto ciò smentisce in maniera inequivocabile annunci e proclami tramite note stampa, sulla correttezza della programmazione finanziaria dell’amministrazione comunale, resi noti dall’Assessore al Bilancio Dott.

Vito Billardello. A conferma di ciò non si spiegherebbe altrimenti la difficoltà di questi giorni ad approvare e portare in Consiglio comunale il Rendiconto 2016, visto che lo stesso è stato approvato e ritirato dalla giunta più volte. Tutto questa merita “corpose” argomentazioni da parte dell’amministrazione comunale a tutto il Consiglio comunale e soprattutto ai cittadini, perché in fin dei conti sono i soldi dei contribuenti ad essere gestiti”. Ed infine veniamo al Rendiconto 2017, l’ultimo documento finanziario che lascerà l’Amministrazione Cristaldi alla successiva.

Proprio lo scorso 14 novembre l’assessore Vito Billardello (in foto n.2 con il Dirigente comunale del settore finanziario dott.ssa Stella Marino) ne ha annunciato l’approvazione in Giunta attraverso  la nota dove si legge: “La Giunta ha approvato stamani lo schema di rendiconto della gestione finanziaria 2017 un documento che dimostra la coerenza e la congruità dei numeri di bilancio a conferma che i conti del nostro Comune sono in ordine. Il rendiconto si è chiuso con un importante avanzo di amministrazione, superiore a 40 milioni di euro, che ci fa ben sperare per il futuro.

Rimangono le criticità per quanto riguarda la riscossione dei tributi che ha riflessi in termini di liquidità. Proprio per tale problematica stiamo mettendo in campo gli strumenti idonei per contrastare tale fenomeno anche attraverso la riscossione coattiva degli stessi”. Lo strumento finanziario è stato inviato al Collegio dei Revisori dei Conti ed alle Commissioni competenti per i pareri di legge prima della discussione del Rendiconto in Consiglio Comunale. Ci chiediamo: anche il Rendiconto 2017 come del resto quelli degli anni precedenti sarà impugnato dalla Corte dei Conti obbligando, questa volta un’Amministrazione comunale diversa, considerato le elezioni della prossima primavera, a riparare gli eventuali "danni"? Francesco Mezzapelle

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