La facciata festiva del palazzo di piazza Repubblica: dallo stile “impero” al simil-Consagra: ardore futurista? Però ci piace! Perché non lasciarlo così per sempre?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Dicembre 2017 11:48
La facciata festiva del palazzo di piazza Repubblica: dallo stile “impero” al simil-Consagra: ardore futurista? Però ci piace! Perché non lasciarlo così per sempre?

Più di un anno fa ci interrogammo sulla nuova facciata "minimalista" del palazzo comunale di piazza della Repubblica (chiamato vezzeggiativamente in questi decenni “palazzaccio”) voluta dall'Amministrazione Cristaldi. Il progetto di restyling del palazzaccio.

Come abbiamo più volte ricordato, nel 2011 l'Amministrazione comunale ha acquistato, pagandolo circa 15.000 euro, il progetto del giovane architetto Elena Calafato che aveva realizzato uno studio ad hoc nella sua tesi con la cattedra di Disegno Industriale presso l'Università di Palermo. Il progetto dell'arch. Calafato fu la base di partenza per il progetto esecutivo (modificato e ridotto rispetto a quello dell'arch. Calafato) per questioni tecniche e finanziarie realizzato dall'Ufficio tecnico comunale.

I lavori di restyling del palazzaccio erano rimasti per alcuni anni, almeno dal 2010, nel piano Annuale delle Opere Pubbliche (come del resto avviene negli ultimi anni per molte opere). Alla base del ritardo dell'inizio dei lavori vi sarebbero stati "riaggiustamenti" in corso d'opera del progetto esecutivo elaborato dagli architetti, e funzionari comunali, Alberto Ditta (allora dirigente del III Settore), Bianca Asaro e Tatiana Perzia. A quanto pare ci sarebbero stati problemi riscontrati nel corso dei lavori di sondaggio intrapresi nel dicembre 2013 a seguito dei saggi strutturali. I lavori ripartirono a pieno ritmo nel 2015.

Appena ultimata, nell’autunno 2016, la nuova facciata richiamava per certi versi ad uno stile “impero” (fascista); almeno si sperava che avesse la stessa capacità di resistere dei tantissimi edifici del “ventennio” realizzati, a partire da Roma, in molte parti d’Italia.

La nuova facciata, prodotto dei lunghi lavori di restyling (dovevano durare un anno), non riscosse molto successo fra la cittadinanza che si aspettava qualcosa di più bello (diciamo la verità) ed in linea stilisticamente con l’architettura della bella piazza (vedi la Cattedrale, il Seminario Vescovile e la sede vescovile); inoltre, scontato, non somigliava certamente a quella del vecchio palazzo abbattuto alla fine degli anni ’60, e tanto amato dai mazaresi, per far posto alla “mostruosità” precedente. Prevalse la frase “…però megghiu ri prima ”.

Probabilmente la nuova facciata (per la quale non si è preso minimamente in considerazione l'indizione di un concorso di idee, forse una procedura troppo democratica?) non doveva piacere così tanto neanche allo stesso sindaco Nicola Cristaldi che dopo pochi mesi ha voluto arricchire la stessa con l’apposizione di alcuni pannelli realizzati dal maestro Disma Tumminello. Forse cominciava a rimpiangere il progetto di Consagra…?

Si, avete capito bene, perché, qualora qualcuno non lo sapesse, per la nuova facciata del “palazzaccio” vi era da anni un progetto di Pietro Consagra, il più grande artista nato a Mazara del Vallo ed universalmente riconosciuto come uno dei più grandi artisti polivalenti del ‘900, progetto realizzato di sua spontanea volontà e gratuitamente ma che fu osteggiato negli anni successivi, oltre che da tecnici, da una certa intellighentia culturale e religiosa mazarese. Così il progetto (vedi foto n.2), un modello su scala, fu relegato in qualche stanza di proprietà comunale ed abbandonato per poi esser tirato fuori ed esposto (merito a dir la verità della stessa Amministrazione Cristaldi) in una sala dell’ex Collegio dei Gesuiti dedicata proprio a Consagra.

Ritornando alla nuova facciata di piazza della Repubblica, il primo cittadino mazarese proprio in occasione delle festività di fine anno, avendo già disposizione migliaia di metri di luci a led (12 km acquistate lo scorso anno per ben 35.000 euro) e non volendo certamente più permettere al sedicente Gruppo Attila (adesso divenuto cooperativa sociale), come avvenuto lo scorso anno, il rivestimento con quelle luci delle ringhiere di uno dei due ponti sul fiume Mazaro (sembrava uno scenario da videogioco anni ’80), ha pensato, genialmente (bisogna dirlo) e probabilmente colto dal nuovo ardore futurista, di ridisegnare le cornici delle finestre del palazzo di piazza della Repubblica secondo lo stile del progetto di Pietro Consagra.

Il risultato? Lodevole come colpo d’occhio (ci riferiamo al solo palazzo ovviamente e non al resto della piazza sul cui arredo, natalizio e non, ci ritorneremo) e che certamente non è dispiaciuto. Anzi, siamo fra quelli che auspichiamo che il Sindaco Cristaldi, una volta terminate le festività di fine anno, mantenga il nuovo arredo del palazzo (vedi foto di copertina) che contribuirebbe certamente a rendere più attraente e allegra una piazza che in gran parte dei giorni dell’anno, come del resto avviene per l’intera Città, e sconfortantemente triste. Infine ci poniamo un interrogativo: perchè in quello stesso palazzo non sono più ritornati gli uffici comunali presenti prima dell'inizio dei lavori nel 2013? Il palazzo è agibile o meno per il suo utilizzo funzionale?  

Francesco Mezzapelle

12-12-2017 12,45

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