La città crocevia di un traffico di biciclette e ciclomotori verso il Nord Africa? Ma c’è anche altro?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Febbraio 2014 08:24
La città crocevia di un traffico di biciclette e ciclomotori verso il Nord Africa? Ma c’è anche altro?

Brutta sorpresa alcuni giorni fa per una studentessa frequentante il Liceo Classico e Linguistico nella sede di via Santa Maria delle Giummare. All'uscita da scuola la ragazza non ha più trovato

il suo scooter nel posto dove lo aveva posizionato; in pratica le è stato rubato. In lacrime la povera ragazza ha esternato tutta la propria rabbia nei confronto dell'ennesimo episodio di microcriminalità. Adesso forse qualcuno la avvicinerà e le chiederà una somma per restituirgli il ciclomotore?

Pensate che sia strano, eppure questa è una prassi spesso seguita dai delinquenti, spesso poco più che maggiorenni, è il cosiddetto "pizzo del motorino". L'invito è quello di denunciare alle forze dell'ordine queste modalità mafiose. Coloro vittime di tali episodi potrebbero rivolgersi alla locale associazione antiracket "Io non pago il pizzo...E tu?".

Altro fenomeno quello del furto delle biciclette. Infatti non passa giorno che un cittadino non subisca il furto della propria bicicletta. E' successo in pieno centro a molti anziani che si sono recati a riscuotere la propria pensione presso la sede centrale di Poste Italiane. Succede che molti giovani in un momento di pausa della loro uscita in bici non la ritrovino più dopo essere usciti da un bar o da un negozio. Sempre in centro.

Le cronache, non solo locali, hanno riportato l'esistenza di un traffico internazionale di motocicli e biciclette rubate. Nell'agosto del 2012 la Capitaneria di Porto di Mazara e la locale Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza hanno posto sotto sequestro per conto dell'autorità giudiziaria un peschereccio tunisino. Il provvedimento scattato il 30 luglio è stato il frutto di indagini condotte da uomini della Capitaneria mazarese e dalle "Fiamme gialle" sul peschereccio proveniente da Mahdia e che più di un mese fa era arrivato nel porto mazarese per acquistare e sostituire il motore.

Dopo diversi pedinamenti ed accertamenti, è stato però rinvenuto un carico sospetto all'interno dello stesso peschereccio: alcuni scooter e ciclomotori usati, biciclette, motori di macchine, materiale elettrico vario ed a quanto pare anche una camera da letto. Così è scattato il sequestro del peschereccio che è stato trasferito presso il molo "Ammiraglio Francese" del porto nuovo, vicino alla sede della Capitaneria. Poi, grazie all'ausilio di un camion con gru di una ditta mazarese (vedi foto), i militari hanno provveduto a sbarcare il carico, che doveva essere diretto in Tunisia, ed il materiale è stato sistemato provvisoriamente all'interno dei cancelli della Capitaneria al fine di ulteriori controlli; sugli sviluppi di quell'indagine non si è avuta più notizia.

L'operazione condotta dalle forze dell'ordine sarebbe rientrata nell'ambito dei massicci controlli intensificati a seguito dell'arresto, il 22 luglio del 20012, di un tunisino e di un marsalese che a bordo di un furgone stavano trasportando un grosso quantitativo di armi e munizioni destinati forse ai ribelli tunisini attraverso un imbarcazione in partenza da Mazara del Vallo.

Al di là di questo fatto "eccezionale", il traffico di scooter e bici verso paesi extraeuropei è stato già segnalato in nord-Italia. Bisognerebbe pertanto incentivare i controlli su furgoni e grosse auto che partono dal porto palermitano e su pescherecci sospetti che transitano nei nostri porti.

24/02/14  09,30

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