La Cardiologia di Mazara sarà accorpata (a quella Castelvetrano) e poi “accoppata”?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Giugno 2016 07:02
La Cardiologia di Mazara sarà accorpata (a quella Castelvetrano) e poi “accoppata”?

Un reparto fiore all'occhiello a livello regionale quello della Cardiologia di Mazara del Vallo che rischia di essere smembrato adesso che si appresta a tornare all'Ospedale "A. Ajello" di Mazara del Vallo, ovviamente quando il nosocomio sarà riaperto dopo la fine dei lavori di ristrutturazione iniziati nel 2012.

La questione. L’unità di Cardiologia-Utic "Innocenzo Fiore" è dislocata al quarto piano dell'ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano dopo la chiusura dell'Ospedale "Ajello" dove negli ultimi anni la stessa Unità, sotto la guida diretta del primario Nicolò Di Giovanni, si era distinta per interventi innovativi e di livello nazionale. Fin dal suo insediamento nel nosocomio castelvetranese l’Unità di Cardiologia ha vissuto dei disagi che ovviamente si sono ripercossi sull’utenza, a partire dall'indisponibilità della sala operatoria del secondo piano (dove ammassate per un lungo periodo le attrezzature della cardiologia mazarese, in particolare il sistema "carto" pagato con fondi pubblici per circa 500.000 euro).

La stessa unità di Cardiologia mazarese in questi anni è stata impegnata a garantire anche la guardia cardiologica presso l'area di emergenza di via Livorno, a Mazara. All’inizio l’Unità era dotata di 13 Unità poi 4 unità messe in aspettativa. Cosìcchè l’Unità, i 9 “mazaresi”, si è divisa operativamente, cio h24 con reperibilità, fra lo stesso reparto al IV piano, la Cardiologia di Castelvetrano (sono in 4 di cui 2 con reperibilità) al II piano sempre dello stesso Vittorio Emanuele II e l’Unità di Emergenza-Urgenza di via Livorno.

Tutto ciò ha portato il personale medico ed infermieristico dell’Unità mazarese a lavorare in questi anni con ritmi massacranti, fino a raggiungere 200 giorni di ferie in arretrato. 4 anni di grandi sacrifici, ed il dubbio se siano state garantite le 11 ore di riposo dopo la fine di un turno.

La situazione però potrebbe diventare ancor più critica in questi giorni, anche con l’arrivo dell’estate ed un aumento considerevole dell’utenza, basti pensare ai residenti stagionali e turisti nella vicinissima Selinunte. Così è sorta l’esigenza di potenziare lo stesso reparto con l’inserimento di almeno un’altra risorsa umama, costerebbe all’Asp di Trapani 1.500 euro al mese.

Ma la Direzione strategica dell’Asp di Trapani avrebbe un "piano diverso" per l’Unità di Cardiologia mazarese: starebbe pensando, seriamente, ad accorpare la stessa Unità con quella di Castelvetrano, si parla di “aggregazione funzionale” (proprio un bel termine che riporta alla mente le pratiche taylor-fordiste dello scorso secolo che guardavano poco alle risorse umane impiegate). Ciò rientrerebbe in un “disegno strategico” da parte dell’Asp di Trapani per ridurre i posti letto e magari utilizzare il personale infermieristico della stessa Unità di cardiologia in altri reparti, insomma -come si suol dire in questi casi- con una fava la possibilità di acciuffare due piccioni.

L’iniziativa, sempre nella logica di una "spending review", lo abbiamo già evidenziato in questi giorni riportando alcune disfunzioni e disagi sulla Sanità a Mazara e Castelvetrano, non rispondono certamente alle esigenze effettive dell’utenza sul territorio, il numero dei ricoveri estivi è aumentato costantemente.

Esisterebbe già una disposizione della Direzione Strategica dell’Asp di Trapani che metterebbe le due Unità di cardiologia insieme in uno stesso piano per ridurre ottimizzare le risorse umane (medici ed infermieri) e ciò forse per non assumere personale. E Non è detto che una volta attuata la disposizione si torni indietro perché una volta fuse le due Unità sarà difficile ritornare autonome e forse anche a Mazara del Vallo? Ciò sarebbe un rischio altissimo per gli utenti.

Inoltre ci poniamo un interrogativo inquietante, sul quale invitiamo i lettori a riflettere: come è possibile che proprio adesso che l’Unità di cardiologia di Mazara del Vallo si appresterebbe a tornare nella sua casa (l’Ospedale Abele Ajello) l’Asp di Trapani pensi invece ad un suo accorpamento, seppur “funzionale”, con quella di Castelvetrano? Oppure si potrebbe parlare di “accoppamento” strategico di un Unità che andrebbe certamente a dare lustro un ospedale ex novo fra quelli già esistenti nelle città viciniore? Forse la politica regionale sta pensando di assoldare nuovo personale di Cardiologia per il nuovo ospedale Ajello? Tutte mosse che sanno di strategia elettorale…Sarebbe interessante se l’Amministrazione mazarese, e qualche paladino locale di turno, destasse la stessa attenzione alle mosse regionali in campo sanitario con lo stesso ardore mostrato nella materia rifiuti.

Quanto descritto è inoltre da mettere in relazione alle ultime notizie da parte del Governo regionale, ed in particolare dall'Assessore alla Sanità Baldo Gucciardi (vedi foto n.2). Un articolo pubblicato ieri, 8 giugno, da LiveSicilia ed intitolato significativamente: “Accorpamenti e tagli ai reparti per sbloccare le assunzioni” sembrerebbe confermare quanto da noi ipotizzato .Nell’articolo di Santi Sabella si legge:

L'assessore Gucciardi spera di ottenere il via libera da Roma al nuovo piano regionale. Centocinquanta reparti saranno accorpati, circa una sessantina sono destinati a scomparire. Sono questi i nuovi "tagli" alla sanità, previsti nella bozza del nuovo piano per la rete ospedaliera siciliana. Un "sacrificio" con il quale l'assessorato regionale alla Salute spera di ottenere l'atteso via libera dal ministro Beatrice Lorenzin. Approvazione che sbloccherebbe anche le assunzioni nella sanità, con la conseguente stabilizzazione di circa cinquemila precari.Nelle scorse settimane, il direttore generale della programmazione sanitaria Renato Botti aveva mosso una serie di appunti e inviato due note all'assessore Baldo Gucciardi.

Il dirigente del ministero della Salute chiedeva proprio di rimettere mano alle linee guida di atti aziendali e piante organiche, oltre che il taglio di circa 560 posti letto. "Tagli del tutto virtuali", precisava però Gucciardi, dal momento che "il numero di posti letto attivati oggi è quasi identico a quello indicato dal governo nazionale. Ma anche quei numeri, frutto dei calcoli ministeriali, dovranno essere rivisti in altre sedi, anche in Conferenza Stato-Regioni".Rilievi che l'assessorato regionale sembra aver recepito, almeno in parte, nella bozza della nuova rete ospedaliera che è finita sui tavoli del ministero per l'ok definitivo.

Francesco Mezzapelle

09-06-2016 9,00

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