La bella storia di “Nicola” può oscurare i pericoli del randagismo in Città?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Ottobre 2014 10:16
La bella storia di “Nicola” può oscurare i pericoli del randagismo in Città?

Fra ieri ed oggi sui maggiori quotidiani regionali e siti internet, a seguito di un lancio di una notizia da parte di un'agenzia, è imperversata la bella storia di "Nicola", il cane randagio divenuto mascotte della storica struttura dell'ex Collegio dei Gesuiti, sede di diversi spazi museali, dei Borghi Marinari, uno degli uffici di lavoro del sindaco Nicola Cristaldi. Abbiamo incontrato "Nicola" mentre era accovacciato tranquillo

sotto il porticato che circonda il chiostro, sornione ma pronto a raccogliere l'invito a giocare, a proprio agio in quegli spazi, coccolato dai dipendenti comunali che ivi lavorano e che ci hanno raccontato le gesta di quel bel cane divenuto in un anno un custode aggiunto.

Nel lancio dell'agenzia, raccolto ed accolto da altre testate, si parla anche della storia e dei tesori custoditi nel complesso dell'ex Collegio, quindi rappresenta un bel veicolo pubblicitario per attrarre visitatori in Città, ciò ci fa davvero piacere, come del resto ci emoziona la figura di "Nicola" randagio-cittadino (vedi foto n.2). Rimaniamo invece perplessi di fronte al probabile tentativo di coprire con questa bella storia un fenomeno quello del randagismo, che al di là di quanto affermato dal primo cittadino mazarese, ha assunto dimensioni "importanti" e pericolose.

Vi sono altre belle storie di cani randagi divenuti cittadini-residenti e mascotte di alcune vie, ma purtroppo questi sono casi molto isolati. Il randagismo imperversa in tutte le parti della città, dal centro storico ed in periferia, e quasi quotidianamente si contano i casi di tentata aggressione, anche nel centro storico, nei confronti di cittadini a piedi o in bicicletta; qualcuno è finito all'ospedale contuso. Comunque sempre più numerosi i cittadini che lamentano la presenza pericolosa di orde di cani randagi. Li vedi in branco avanzare lungo le strade, riposarsi nelle piazze principali e spesso rincorrere qualche cittadino che ha avuto la felice idea di farsi una corsa sui lungomari est o ovest della città.

Cani randagi lo scorso anno scolastico sono stati notati anche all'uscita dei ragazzi delle scuole (vedi foto 1), guardati "in cagnesco" e con molta apprensione dai genitori, uno di questi cani si è pure introdotto all'interno del I Circolo didattico "Daniele Ajello"(vedi foto n.3). Insomma una presenza costante nella vita dei cittadini. La scorsa seduta di consiglio comunale solo l'intervento di un vigile urbano ha evitato l'ingresso di un randagio nell'aula consiliare.

Attenti, Mazara del Vallo non è certamente l'unica città che soffre il fenomeno del randagismo, però forse è l'unica che l'ha istituzionalizzato, nel senso che i cani randagi considerati aggressivi una volta individuati sono portati presso il nuovo rifugio comunale di contrada Affacciata, controllati, sterilizzati (almeno così ci viene comunicato) per non riprodursi e poi, con apposita ordinanza sindacale, rimessi in giro nel territorio comunale.

La verità è che la stragrande maggioranza dei cani randagi mazaresi è affamata, vedi le folle di randagi vicino ai cassonetti, per non parlare dei casi di aggressione avvenuti in alcuni ovili dove greggi di pecore sono state decimate dalla rabbia di decine di cani. La cronaca parla.

In questo scenario il nuovo rifugio sanitario per cani di via Rosario Ballatore, in contrada Affacciata, nell'area dell'ex mattatoio appare inadeguato con la possibilità di ospitare soli 77 quadrupedi. Vogliamo così ricordare che il Rifugio è stato realizzato con un investimento di 227 mila euro ed inaugurato lo scorso novembre alla presenza dell'intera Amministrazione comunale e dei vertici dell'Asp di Trapani che gestisce l'annesso laboratorio veterinario e l'anagrafe canina. L'Amministrazione comunale ha deciso di gestire la struttura "in house".

Come assicurato dall'Amministrazione, i cani che portati al rifugio (come e quando avviene il loro prelievo dal territorio?) si mostreranno aggressivi saranno invece trasferiti al canile Ri.ca.ra di Caltanissetta. Ricordiamo che il Comune paga annualmente, da dodici anni, più di 200.000 euro l'anno per usufruire dei servizi del canile Ri.Ca.Ra. dove ricoverati i cani mazaresi considerati aggressivi. Perché nessun amministratore ha pensato in questi anni di investire in una struttura adeguata al fenomeno tutti questi soldi pagati invece al Ri.Ca.Ra?

Francesco Mezzapelle

04-10-2014 12,00

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