Insegnanti al nord. Sinacori lancia un appello a Musumeci: «Non abbandonateci»

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Aprile 2020 13:15
Insegnanti al nord. Sinacori lancia un appello a Musumeci: «Non abbandonateci»

Tutti abbiamo impresso nella nostra mente le immagini di centinaia di persone che la notte del 7 marzo scorso (qualche ora prima dell’entrata in vigore del decreto ministeriale che chiudeva i confine di alcune regioni del nord), si sono riversate alla stazione centrale di Milano alla ricerca del primo treno disponibile che li portasse nelle regioni di provenienza, quelle del sud. Molte altre persone invece hanno deciso di rimanere al nord, tra questi ci sono tantissimi insegnanti precari che adesso chiedono “aiuto” al Presidente della Regione Nello Musumeci.

Preoccupazione emerge anche dalla bozza decreto approvato nel CdM, in cui la riapertura delle graduatorie di terza fascia è prevista per giugno 2020. Sono in tantissimi docenti, infatti, ad attendere questo momento, che lavorano alacremente con la didattica a distanza, che studiano per i concorsi, che si aggiornano sulle metodologie didattiche, che in altri termini, hanno voglia di lavorare. Assunti con contratti brevi, spesso pagati in ritardo e rinnovati di volta in volta con pochissime certezze, ma che continuano perché amano il proprio lavoro e hanno scelto di perseguire questa strada.

Riaprire le graduatorie vorrebbe dire inoltre permettere anche a chi è già dentro di poter modificare la provincia, magari riavvicinarsi a casa, e questo potrebbe anche limitare alcuni inutili spostamenti tra le regioni, cosa senz’altro auspicabile in un periodo come quello che stiamo vivendo. Tra coloro che vorrebbero ritornare a casa, anche solo momentaneamente, c’è Rocco Paride Sinacori. Rocco Paride, 26 enne originario di Gibellina, che rimasto al nord, rivolge un appello al Presidente della Regione Musumeci: «Buongiorno Governatore, piacere di parlare con Lei.

Sono un ragazzo di 26 anni e, non per scelta, vivo al nord in un paese di provincia. Nella vita faccio l'insegnante da tre anni e ho ancora la residenza in Sicilia. Agli albori della crisi COVID-19 ho preferito restare qui al nord per preservare la salute mia, ma in primis della mia famiglia e di conseguenza dei miei concittadini. Una scelta ponderata si direbbe ma, non Le nascondo, molto difficile, almeno per il momento, psicologicamente. Almeno per il momento psicologicamente difficile perché dal 30 giugno in poi si aggiungerà un'altra difficoltà: quella economica! Come Lei ben sa e vista la mia età, non sono un insegnante di ruolo e pertanto a Giugno scadrà il mio contratto di lavoro.

Come Lei ben sa ci sono dei costi di gestione qui al Nord: casa in affitto, bollette, tasse e, per quello che rimarrà, costi di gestione inerente alla sussistenza personale. Avrò fatto una scelta ponderata. Forse avrei dovuto fare come tutti gli altri: scappare da Milano nella "notte dei cristalli"? Invece no. Orgoglioso di ciò che ho fatto come tantissimi altri mie conterranei. Lo rifarei milioni di volte. Sono stato in quarantena in casa, come tutti. Anzi visto il protrarsi dei giorni oserei dire in "cinquantena".

Cosa farà la Regione Sicilia per noi? Avrà ancora intenzione di ripudiarci? Quindi avete intenzione di rinunciare alle trattenute regionali sullo stipendio per ammortizzare questa situazione?! Ora come ora mi rode non sa quanto. Premetto che le Sue misure adottate le condivido PIENAMENTE visto che i risultati Le stanno dando ragione. Non abbandonateci. Vogliamo ritornare a casa. Pertanto confido nel suo modus operandi da Governatore della Regione Sicilia ma allo stesso tempo senza DIMENTICARCI, con le giuste precauzioni».

Un saluto. Rocco Paride Sinacori Valentina Mirto

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