In attesa dell’inizio del I stralcio dei lavori di escavazione del porto canale…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Febbraio 2016 12:07
In attesa dell’inizio del I stralcio dei lavori di escavazione del porto canale…

Sembra finalmente che per l’escavazione del porto canale di Mazara del Vallo ci siano certezze. Infatti entro il 17 febbraio dovranno pervenire le offerte da parte di quella ventina di imprese che il Commissario straordinario delegato per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico in Sicilia, l’ing. Calogero Foti, ha invitato a partecipare ad una procedura di gara semplificata ristretta così come previsto dall’articolo 123 del codice degli appalti con importo a base d’asta inferiore a 1,5 milioni di euro.

Infatti l’importo a base d’asta del primo stralcio dei lavori di escavazione porto canale è di circa 1,2 milioni di euro, il residuo rispetto ai due milioni di euro finanziato dal ministero dell’Ambiente sono stati utilizzati dal Comune di Mazara per i lavori di prelevamento ed analisi di campioni di fanghi nello stesso porto canale, lavori affidati al Cnr e che avrebbero evidenziato che gran parte dei fanghi potrebbero essere conferiti, nel corso dei lavori di escavazione, nella cosiddetta “colmata B”, un’altra parte andrebbe invece in discarica speciale.

Proprio sul conferimento dei fanghi nella “colmata B” nei giorni scorsi si era accesa una forte polemica. Da una parte Il Comune di Mazara del Vallo, con in testa il sindaco Nicola Cristaldi, gli operatori economici che lavorano nell’area del porto canale, primi fra tutti gli operatori della pesca e dei cantieri che quotidianamente assistono a pescherecci incagliati fra i fanghi del porto canale il cui fondale è ormai ridotto a qualche metro a causa del mancato dragaggio (da quasi 40 anni).

Dall’altra vi è un gruppo di ambientalisti, guidato da Enzo Sciabica (Ass.ne Pro Capo Feto - Federazione Nazionale Pro Natura), contrari al conferimento dei fanghi nella “colmata B” in quanto quella laguna, che doveva originariamente essere la base dell’atterraggio della sopraelevata, sarebbe diventato un ecosistema naturale per la presenza di avifauna; quell’area però non è riconosciuta come oasi.

Ben diversa la posizione del circolo mazarese di Legambiente, coordinato da Franco Sferlazzo, che attraverso una nota si è detto favorevole all’escavazione del porto a condizione che all’interno del luogo preposto, sia colmata B sia altro, confluiscano solamente ed esclusivamente fanghi non inquinanti o comunque bonificati e quelli di diversa categoria vengano trattati a norma di legge e destinati a luogo idoneo. Adesso però, salvo sorprese, potrebbe cessare con l’avviso già diramato alle aziende per i lavori di escavazione del porto canale.

Un’altra questione invece va sollevata, infatti questi lavori di escavazione del porto rappresentano soltanto un primo stralcio. Infatti l’escavazione riguarderà soltanto alcuni punti del porto canale, con quella cifra (complessivi 2 milioni di euro), non si può fare altro. Serviranno invece almeno altri 8 milioni di euro per potere dragare e ripulire completamente il porto canale per farlo ritornare al lustro di un tempo chiudendo al tempo stesso alcune condotte pubbliche che versano nello stesso (vedi doto). Chissà forse per questo finanziamento bisognerà aspettare la prossima Amministrazione comunale?

E come non ricordare che nel 2009, nel corso della sua prima campagna elettorale per essere eletto sindaco, Nicola Cristaldi, promise la pulizia completa del porto canale (in esso, secondo l’allora deputato nazionale di Forza Italia doveva essere creato anche un porto turistico) grazie al finanziamento proprio di circa 8 milioni assicurato dall’allora Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, cose da II Repubblica.

Francesco Mezzapelle

07-02-2016 13,05

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